19 ott 2014

Scigliano (Presidente Comites Hannover) scrive a Cicchitto e Casini: queste elezioni sono una farsa



- Inserito il 17 ottobre 2014 alle 17:10:00 da redazione-IT. IT - ITALIANI ALL'ESTERO

HANNOVER - Le prossime elezioni dei Comites saranno un “flop” non per gli italiani all’estero ma per la politica italiana. A sostenerlo è Giuseppe Scigliano, presidente uscente del Comites di Hannover, che ha scritto una lettera ai presidenti delle Commisisoni Esteri di Camera e Senato, Fabrizio Cicchitto e Pier Ferdinando Casini, per esprimere tutta la sua rabbia verso il Parlamento italiano e il Ministero degli Esteri, rei, entrambi, di voler “umiliare” i connazionali. Scigliano, in particolare, si scaglia contro l’obbligo di iscrizione nel registro degli elettori e la mancanza di una adeguata informazione. 

L’iscrizione, scrive Scigliano, si traduce in un “calvario” per le collettività: quanto previsto dall’articolo 10 del decreto 109/2014, convertito in legge e in vigore dal 7 ottobre scorso, “finisce per “cancellare” sia la Legge 286/2003 che il Regolamento di attuazione approvato con DPR 395 del 2003, dove per le elezioni dei Comites sono previste procedure vincolanti e chiare”. È stata, per Scigliano, “una decisione normativa a cui non hanno fatto seguito le istruzioni per le sedi che, prive di indicazioni, hanno avviato le votazioni sulla base di una procedura illegittima ed incostituzionale, che preclude alla maggior parte degli italiani l’esercizio del voto di organismi fondamentali per la nostra emigrazione, divenuti ora ancora più attuali proprio per la nuova ondata di emigranti che fuggono dall’Italia in cerca di lavoro”.

Scigliano ne è certo: si tratta di “un escamotage voluto da un certo gruppo di Parlamentari e dal MAE per vanificare l’importanza dei COMITES. Fatto sta che i connazionali all’estero vengono costretti ad esprimere l’opzione con una procedura a dir poco “folle”: debbono infatti riempiere una scheda, accompagnarla con la fotocopia del proprio documento. Ma come fa il cittadino ad esprimere l’opzione se non viene raggiunto da nulla, perché l’unica forma di pubblicità dei Consolati sono i siti web in internet? Quanti cittadini hanno questa capacità? Come se non bastassero queste difficoltà, il MAE con altrettanta decisione illegittima, visto che è ancora operante la legge 286/2003, ha deciso la “chiusura” bulgara di diversi COMITES che si sono visti privati di un proprio diritto prima ancora di iniziare la propria campagna elettorale. Parlo del COMITES di Amburgo, di quello di Mannheim e di tantissimi altri…. 

Come sono stati chiusi e con quali provvedimenti? Li faranno “ora per allora?”. Ma perché non è stata seguita la legge 286/2003 ed il suo Regolamento approvato con DPR 395/2003 che all’art.1, comma 1, stabiliscono chiaramente che tutti gli elettori iscritti all’AIRE hanno diritto di voto? Perchè il Governo ha scelto questa procedura che è altamente lesiva del diritto dato da una legge ai cittadini italiani residenti all'estero? Perché sono state create queste difficoltà ignorando apertamente la normativa sull’autocerficazione (DRP 28.12.2000, n.445 e D.Lgs. 196/2003)? Perché voler ostacolare la partecipazione al voto tutelata dalla costituzione italiana, ultimo brandello violato del nostro Paese? Forse – commenta – perché il MAE, consapevole della forte sfiducia del cittadino nella PA, ha scelto queste procedure complesse e perverse il cui risultato voleva essere i COMITES = ZERO? Certo, siamo consapevoli che sarà un flop su tutta la linea, ovvero la Caporetto delle elezioni. Tutto questo solo per dimostrare che non c’è partecipazione. 

No, Signori Presidenti, il Flop è Vostro!!! Perché è la riprova della sfiducia contro lo Stato italiano che vessa continuamente i cittadini italiani all’estero”.

Secondo Scigliano, “è infatti evidente che con i pochissimi voti che risulteranno dalle votazioni verrà marginalizzata l'importanza dei Comitati. Con questo singolare stratagemma si cancelleranno non solo i COMITES ma anche il CGIE e con essi la legge 286/2003. E si badi bene che questi risultati avranno un chiaro impatto anche sulla riorganizzazione della rete consolare che potrà/dovrà chiudere numerosi Consolati divenuti "inutili". Si calpesta, in sostanza, impunemente un diritto protetto dalla Costituzione italiana (cfr. gli artt. 2,3 e 48) a chi ce lo protegge? Voi?”.

“Nei confronti della Collettività italiana all'estero, pur essendo essa il motivo grazie al quale il Ministero ha aperto Ambasciate e Consolati facendo vivere da nababbi un esercito di diplomatici, - continua Scigliano – ha sempre avuto un atteggiamento arrogante nei suoi/nostri confronti ed ha usato ogni suo potere per limitare via via i servizi a favore della Collettività italiana. Da tempo con altrettanti atti illegittimi sono stati ridotti i servizi a favore dei cittadini italiani residenti all'estero. Basti ricordare l’approvazione del decreto legislativo n. 71 del 3 febbraio 2011 recante il nuovo "Ordinamento e funzioni degli Uffici consolari", furono apportate consistenti modifiche al testo previgente. Mentre l’articolo 28, comma 1, del citato D.L. recita testualmente che “Il capo dell'ufficio consolare esercita, secondo le modalità e con i limiti di seguito stabiliti, le funzioni di notaio nei confronti dei cittadini, attenendosi alla legislazione nazionale”, con successivo Decreto del Ministro degli Affari Esteri del 31.10.2011, si affermò che “I Capi degli Uffici consolari aventi sede in Austria, Belgio, Francia, Germania e Lettonia non esercitano funzioni notarili". Una bestemmia giuridica che nessuno ha mai voluto annullare causando ai nostri Connazionali residenti in quei paesi notevoli disagi”.

“È quindi tempo – sottolinea Scigliano – che i cittadini italiani residenti all’estero capiscano che lo Stato italiano vuole sì le loro tasse e le loro rimesse, ma essi sono cittadini inesistenti. Si prenda allora il passaporto del Paese che ci ospita e si metta fine a questa pagliacciata. Chiederemo poi noi che, all’insegna della spending review, rimanga solo l’Ambasciata di Bruxelles. Date le distanze possono ben partire da Roma i signori Ambasciatori per parlare con i Capi di stato europei. 

Non ci si può trincerare quindi dietro le miserevoli scuse della spending review. Non ci sono i soldi, si deve risparmiare: giusto! Ma questo non lo si faccia sulla pelle degli italiani emigrati all’estero perché la propria Patria non gli ha dato un posto di lavoro per darlo ai raccomandati; non gli ha dato nemmeno la dignità per vivere con qualche escamotage perché la vita in Patria era troppo cara, ed ora vuole umiliarci anche qui, con questi giochetti di bassa politica, una politica alla quale diciamo: queste porcherie fatevele in casa, perché qui ci siamo costruiti una vita con difficoltà e dignità e siamo rispettati”. 

(aise/eminews)

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