10 giu 2015

Rete Estera Un appello a Patronati e COMITES: A OGNUNO LA SUA PARTE!

Mentre CGIL, CISL E UIL propongono nel loro ultimo volantino ulteriori chiusure di sedi quale strategia di risparmio per evitare altri tagli alle indennità di servizio estero – senza neppure considerare l’apertura di una vertenza con l’Amministrazione sulle gravi criticità emerse in ambito di riforma dell’ISE-, la Confsal Unsa è ormai rimasta sola sul fronte della lotta contro la scellerata, scriteriata, ottusa e paradossalmente costosa chiusura di consolati, sportelli consolari e IIC che assottiglia spaventosamente proprio i posti funzione all’estero. Patronati, Comites, Associazioni Italiane,
Enti gestori italiani sono chiamati ora a unirsi nella lotta, sottraendosi alla tentazione di volersi sostituire ai servizi che lo Stato, e solo lo Stato, deve ai milioni di cittadini italiani residenti all’estero. E’ inevitabile osservare la corsa ormai partita per riempire gli spaventosi vuoti che l’Amministrazione ha creato con i tagli dei servizi all’estero. Una corsa, cui partecipa chi è tentato di accaparrarsi legittimità politica e indispensabilità del proprio ruolo in emigrazione, mettendo finalmente mano sui servizi consolari. MA I SERVIZI CONSOLARI SONO INSOSTITUIBILI. AIUTATECI PIUTTOSTO A SALVARLI! L’Amministrazione del MAECI sulla rete estera è fin troppo scaltra nel chiedere il “sostegno” delle parti sociali per defilarsi dalle proprie responsabilità. L’ultimo caso evidente si è avverato in Germania, a Saarbrücken, dove il Comites, mosso dalla buona fede e per evitare alla collettività trasferte di oltre quattrocento chilometri per i servizi consolari a Francoforte sul Meno, ha messo i propri locali a disposizione delle costose e inefficaci “Presenze consolari”. Il risultato, oltre ad essere stato confusionale, ha svincolato l'Amministrazione dall’impegno di dover rispondere all’offerta di locali gratuiti della Governatrice del Saarland, per una presenza snella ma fissa di personale MAECI, come per altro già annunciata e garantita davanti al Senato dal Vice Ministro degli Affari Esteri Lapo Pistelli nel mese di agosto dello scorso anno. Che tutte le forze sociali in emigrazione si uniscano nell’unica sensata richiesta - della salvaguardia dei servizi consolari a mezzo di unità periferiche leggere, distaccate e geograficamente vicine alle collettività, con personale MAECI di ruolo e a contratto e con il coinvolgimento logistico delle locali amministrazioni; - della rivisitazione di una Rete consolare europea, in cui il numero attuale di ambasciatori e consoli generali non ha più ragione di essere, quando il personale amministrativo MAECI è ben preparato e pronto a soddisfare le richieste degli utenti all’estero, che sono ormai esclusivamente di carattere burocratico e non certo “diplomatico”; - del giusto impegno dei deputati e senatori eletti all’estero, fra i quali alcuni di loro sembrano aver abolito dal proprio catalogo l’argomento “servizi consolari”, facendo piuttosto intravedere in una malcelata richiesta di dirottamento delle competenze consolari su enti di patronato o di natura consultiva, la strategica possibilità di rafforzare il ruolo di quest'ultimi. GIÙ LE MANI DAI SERVIZI PER GLI ITALIANI ALL’ESTERO CHE DEVONO ESSERE RESI DA OGNUNO CON LE PROPRIE COMPETENZE E NEL RISPETTO DEL PROPRIO RUOLO .

Comunicato 33
Confsal Unsa


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