Aderire e
sostenere lo “Stuttgarter Friedenspreis” degli AnStifter è stata per le
ACLI Baden-Württemberg una delle
esperienze più arricchente e toccante degli ultimi anni..
Oltre alla
soddisfazione di aver visto una buona partecipazione della comunità italiana e
una grande presenza istituzionale – S.E. l’ambasciatore Dott. ElioManzione, il
Console Generale di Stoccarda Dott. Francesco Catania, la Direttrice
dell’Itatituto Italiano di Cultura Dott. Adriana Cuffaro e il Presidente delle
ACLI Germania Duilio Zanibellato – è stato il trascorrere un giorno e mezzo
insieme alla comunità di Sant’Anna di Stazzema che ci ha arricchito e onorato.
Circa sessanta
persone, tra cui quasi tutti i sopravvissuti alla strage, colpite in modo
impressionante dall’accoglienza di persone che appartengono e vivono in quella
terra dalla quale sono venuti i carnefici che il 12 agosto del 1944 tolsero il
diritto di vivere ad una intera comunità.
Discutere con
loro, ascoltare la loro perplessità – “ma sono tedeschi queste persone?” –
sentire nelle loro voci sentimenti di gratitudine e anche ammirazione per
quello che veniva fatto per loro, tradurre questi sentimenti e ritradurre i
senso di colpa che i “tedeschi” presenti provavano per i crimini commessi da
altri loro connazionali, il desiderio di fare “cose buone” per i cittadini di
Sant’Anna, ha significato per le ACLI Baden-Württemberg essere parte, vivere un
percorso che porta verso la rappacificazione, il perdono.
“ Sono onorato di
ricevere questo premio della pace da parte degli AnStifter, ma questo non ripaga dell’orrore vissuto il
12 agosto del 1944 quando in poco tempo la mia famiglia fu annientata. È stato
un atto contro l’umanità che forse non troverà una giustizia legale, ma la
storia e le persone come voi hanno già espresso la loro condanna”. Così Enrico
Pieri durante la conferenza stampa.
Enio Mancini,
assente per motivi di salute e rappresentato dall’amica Maren Westermann, …ha
ricordato , ringraziandolo, quel giovane soldato tedesco che ha sparato in aria
per distogliere l’attenzione dei commilitoni permettendo a lui e alla sua
famiglia di salvarsi”
“Porto nel cuore
con onore il ricordo e la medaglia che la mia mamma ha ricevuto per quell’atto
eroico che mi ha salvato la vita, ma che
le è costata la vita. L’ho vista uccidere sotto i miei occhi attraverso uno
spiraglio della porta che chiudeva la nicchia dove mi aveva nascosto”. Cosi
ricorda Mario Marsili, con un grande nodo alla gola, durante la conferenza
stampa.
Una conferenza
stampa carica di emozioni e sentimenti contrastanti che rendono difficile anche
il “lavoro” dei traduttori, ma dove emerge da parte dei protagonisti un forte
senso di riconciliazione, ma allo stesso tempo l’impegno a non fare
dimenticare.
Alla conferenza
stampa è seguito l’incontro nella sala del Neuen Schloß di tutta la delegazione
di Sant’Anna di Stazzema – ca. 60 persone - con il Presidente del Land
Baden-Württemberg Winfried Kretschmann
Anche
Kretschmann, dopo aver ascoltato diverse testimonianze ha espresso la sua
indignazione sul fatto che ancora oggi i colpevoli ancora rimasti non scontino
nessuna pena.
“Sul percorso
della giustizia non può influire, ma comprende la delusione dei cittadini di
Sant’Anna di Stazzema”, così ancora il Ministerpresident Kretschmann.
Nella sala del
Theaterhaus circa mille persone hanno accolto in piedi, con una lunga
ovazione, l’ingresso sul palco della
comunità venuta da Sant’Anna di Stazzema, presenti quasi tutti i sopravvissuti
alla strage.
E in un religioso
silenzio hanno ascoltato le brevi, ma toccanti testimonianze delle e dei
sopravvissute-i.
Con voce
incrinata dall’emozione, ma con dignità e senza rancore ognuno ha raccontato
come si è salvato o è stato salvato: del soldato che davanti a una creatura di
pochi mesi dice “Nein” all’esecuzione; a chi, cadendo, è stato poi coperto dai corpi dei propri famigliari; chi
ha visto, nascosto, l’orrore dell’uccisione della propria mamma; al soldato che
spara in aria e permette a una famiglia di scappare.
Grandi emozioni
tradotte con grande sensibilità da Julia Keltz che ha moderato la serata di
gala introducendo poi gli interventi di diversi oratori.
Werner Wölfle, in
rappresentanza della città di Stoccarda., ha posto l’accento sull’aspetto giuridico
che purtroppo sta seguendo un percorso deludente, ma sottolinea come l’impegno
di Enio Mancini e Enrico Pieri non permette di stendere un manto di silenzio e
di oblio su questo crimine. Ringrazia gli AnStifter per l’assegnazione del
premio a Enrico Pieri e Enio Mancini: “Il conferimento del premio della pace
deve essere inteso come il segnale del nostro disaccordo se questi criminali
non sono costretti a rispondere alle loro azioni . ..” L´assegnazione del „Friedenspreis“ esprime questo
disagio morale e rende onore all´impegno di due sopravvissuti e di un intero
paese affinché tali crimini non
succedano mai più e affinché, al posto loro, siano possibili amicizia e
comprensione reciproca., così conclude Wölfle.
S.E. l’Ambasciatore
d’Italia Elio Menzione, porta i saluti del Presidente Napoletano che
impossibilitato ad essere presente ha incaricato lui di rappresentarlo.
L’Ambasciatore
trova particolarmente significativo che nella città che ha visto
l’archiviazione del processo penale a carico degli indiziati della strage, oggi
venga assegnato il premio della pace a Enrico Pieri e Enio Mancini e sottolinea
il senso di giustizia che la manifestazione assume.
“La vostra
presenza e la testimonianza della memoria è la condanna più pesante inflitta a
coloro che portano la colpa delle incommensurabili sofferenze umane inflitte a
Sant’Anna di Stazzema. Trasmettendo e coltivando la memoria storica come
patrimonio comune, abbiamo avuto il coraggio, Italia e Germania, di guardare al
futuro. Ebbene, oggi siamo qui, italiani e tedeschi, uniti in uno spirito di
fraternità europea, per continuare a guardare al futuro e all’avvenire dei
nostri figli.“ conclude l’ambasciatore .
Dopo un piacevole
intermezzo musicale del “Gruppo di Musica Popolare” che presenta con
sensibilità musiche e canzoni tipiche della tradizione del Sud Italia, Julia Kelz
introduce Giuliana Sgrena per la Laudatio.
Giuliana Sgrena,
che nel 2005 ha avuto assegnato anche lei lo “Stuttgarter Friedenspreis”
ricorda come quella
di Sant’Anna, insieme a Marzabotto e alle Fosse Ardeatine, è stata una delle
stragi più efferate perpetrate dai nazisti contro la popolazione civile
italiana.
Sottolinea il
valore simbolico estremamente importante del “Friedenspreis” non solo perché
assegnato da un’associazione tedesca, ma perché è frutto di un profondo
rapporto intessuto tra die Anstifter (promotori del premio per la pace), i sopravvissuti
e la popolazione di Sant’Anna tutta.
La Sgrena
ripercorre il percorso giudiziario che solo dopo 60 anni di silenzio è stato
iniziato in Italia e conclusosi con una sentenza di condanna che però la
Germania non ha nemmeno riconosciuto. Si può sperare che forse proprio l’impegno
degli Die Anstifter potrà aprire altre strade per fare giustizia, per ottenere
la quale sono impegnati da decenni Enio Mancini ed Enrico Pieri.
Una giustizia, che dopo settant’anni, può rappresentare solo
un risarcimento morale, ma
che potrà servire da monito per le nuove generazioni verso
le quali siamo sempre debitori
della verità.
Giuliana Sgrena
ha poi ricordato il percorso diverso compiuto da Enrico Pieri ed Enio Mancini
per elaborare il dramma che hanno vissuto e per arrivare poi ad essere i
testimoni principali del messaggio di pace, di riappacificazione e del non dimenticare che viene da Sant’Anna
di Stazzema.
L’eccidio di Sant’Anna di Stazzema è stato a lungo e
colpevolmente dimenticato dalle
autorità
italiane, ma dall’inizio degli anni ’90 la situazione è cambiata, finalmente
l’impegno
costante dei
sopravvissuti ha smosso le istituzioni: è stato costituito il Parco nazionale
della pace,
mentre musicisti tedeschi hanno restaurato l’Organo della pace.
Negli anni la
consapevolezza che gli orrori della guerra possono servire a costruire la pace,
continua la Sgrena, ha permesso di
superare il rancore e l’odio, e ha favorito la costruzione di rapporti tra i
nostri popoli entrambi vittime dei loro aguzzini, anche se indubbiamente vi è
stata un’adesione popolare sia al nazismo che al fascismo.
La memoria degli
orrori passati è l’unico antidoto per scongiurare gli orrori della guerra.
E conclude la sua
laudatio con quello che Enio Mancini scrive a conclusione del suo libro:
““quello che ho visto … mi fa con forza
ripudiare la guerra così come previsto dall’articolo 11 della costituzione
italiana. Art. 11 molto spesso disatteso e aggirato con pretesti, cavilli e
interessi di politica internazionale. La guerra non può mai essere umanitaria,
ma semmai il suo contrario. Mai più odio, distruzione e morte! Mai più guerra!”
Dopo la Laudatio,
Ebbe Kögel e Heidemarie Roth consegnano lo „Stuttgarter Friedenspreis” a Enrico
Pieri e a Enio Mancini, rappresentato da Maren Westermann.
L’applauso e
l’ovazione del pubblico è forte e lungo a dimostrazione di quanto è sentito
questo momento.
Maren Westermann
(ispiratrice e sostenitrice dell’Organo della Pace) legge il messaggio di
ringraziamento di Enio Mancini, mentre Enrico Pieri si affida al proprio figlio
per ribadire il suo ringraziamento e rilanciare il suo messaggio per un’Europa
unita , solidale e della pace.
Etta Scollo e
Susanne Paul con un repertorio di canzoni tradizionali siciliane miste a musica
pop e jazz hanno entusiasmato il pubblico che ha vissuto un forte ed
emozionante momento quando Etta Scollo ha cantato “il bambino nel vento”, la
canzone di Guccini che parla del campo di concentramento di Auschwitz.
L’associazione
dei sopravvissuti di Sant’Anna ha poi consegnato delle Targhe ricordo a Peter
Grohman (Die Anstifter); all’Ambasciatore Elio Menzione, a Werner Wölfle e a
Ebbe Kögel.
Il Gruppo di
Musica Popolare e Etta Scollo insieme hanno poi intonato Bella ciao …. e il
pubblico in sala è esploso in un canto corale che ha accompagnato la salita sul
palco della gente di Sant’Anna di Stazzema e di tutti coloro che hanno
collaborato ad una indimenticabile serata per un saluto e un grazie finale.
Giuseppe Tabbì
Presidente ACLI
Baden-Württemberg
Nessun commento:
Posta un commento