24 giu 2013

CITTADINANZA E MIGRANTI, KYENGE: BASTA STEREOTIPI



 
(NoveColonne ATG) Roma - "Occorre cercare di combattere gli stereotipi nel linguaggio e nella terminologia. Nella comunicazione e nei media è fondamentale la Carta di Roma, che bisognerebbe applicare anche nel rapporto con gli immigrati e i rifugiati. In questo senso bisogna cercare di fare formazione, e progetti di integrazione a cominciare dalla scuola".
A dirlo è stato il Ministro dell'Integrazione Cecile Kyenge, a Roma a margine dell'incontro "Immigrazione, media e politica", organizzato dall'associazione di migranti Prendiamo la Parola, nella sede della Federazione Nazionale della Stampa Italiana. Prendiamo la Parola è un collettivo, formato da un gruppo di migranti di origine straniera, circa una settantina, che si è riunito per la prima volta lo scorso febbraio a Firenze, con lo scopo di costruire "un soggetto nazionale organizzato, rappresentativo, politico, che rivendichi dinanzi alle istituzioni e alla società la nostra appartenenza alla società italiana e il nostro contributo all'economia, alla cultura e allo sviluppo sociale del Paese", come spiega il primo punto del Manifesto dell'associazione. "In questi anni le politiche sull'immigrazione sono state spinte soprattutto da una propaganda che ha cercato il consenso attraverso la competizione tra esclusi - ha spiegato la Presidente dell'associazione Mercedes Frias -. In questo contesto siamo stati rappresentati come una minaccia. Su questo c'è chi ha costruito la sua fortuna politica, e delle normative che hanno reso normale la violazione dei diritti fondamentali garantiti a tutti dalla Costituzione, hanno reso normale l'umiliazione della dignità delle persone e del razzismo. Vogliamo ribaltare lo scenario che ci vede vittime o carnefici a seconda della circostanza". Sull'episodio che ha visto vittima il ministro Cecile Kyenge è intervenuto anche Giovanni Rossi, Presidente Fnsi: "Sono accadute cose di una gravità estrema". E sulla rappresentazione dei migranti nei media Rossi ha detto: "In questo c'è una forte responsabilità dei giornalisti. Noi siamo e operiamo in un Paese che non ha fatto ancora i conti con il proprio passato. A differenza della Germania qui non si discute come mai siano state possibili le leggi razziali". Nell’ultimo decennio, secondo il rapporto dell'Istat Noi Italia 2013, la popolazione straniera residente in Italia si è notevolmente accresciuta. I dati del censimento 2011 segnalano che il numero degli stranieri residenti è più che triplicato rispetto al censimento 2001. Infatti, al 1° gennaio 2012, i cittadini stranieri non comunitari regolarmente presenti in Italia sono poco più di 3 milioni e 600 mila, circa 100 mila in più rispetto all’anno precedente. Ancora secondo gli ultimi dati Istat, tra il 2010 e il 2011 i flussi di nuovi ingressi verso il nostro Paese hanno subito un brusco rallentamento: i permessi rilasciati durante il 2011 sono 361690, quasi il 40% in meno rispetto all’anno precedente. Nello specifico negli ultimi vent’anni sono aumentati i permessi di soggiorno per famiglia, passando dal 12,8% al 31,1% del totale. È cresciuta anche la quota di minori non comunitari presenti in Italia, passata dal 21,5 del 2011 al 23,9% dei cittadini nel 2012. Tale quota è più elevata nel Nord che nel Mezzogiorno (rispettivamente 25,4 e 19,2%).

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