(Nove Colonne ATG) Roma - L’Italia è solida, le banche hanno superato gli stress test europei e l’Ue apprezza la manovra di Tremonti e di un governo che in tre anni ha migliorato i conti pubblici. A Borse chiuse, in un discorso di circa mezz’ora il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha presentato alla Camera la sua analisi sulla situazione dei mercati finanziari e, di riflesso, sulla tenuta della maggioranza che presiede. “Come spesso succede nelle crisi di fiducia, i mercati non hanno valutato la nostra solidità, non hanno considerato la solidità del nostro sistema bancario, le condizioni patrimoniali delle famiglie”, rassicura il premier, secondo cui “i ribassi dei corsi azionari delle nostre banche sono assolutamente eccessivi”.
Berlusconi parla da premier ma anche da “imprenditore in trincea”, nella trincea finanziaria di chi ha tre aziende quotate in Borsa. “Nessuno nega la crisi, tutti dobbiamo lavorare per superarla”, dice accogliendo l’appello alla coesione lanciato dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e tendendo, inaspettatamente, una mano all’opposizione, perché all’Italia serve un piano d’azione immediato con l’obiettivo della crescita economica. “Il governo - dice il premier ai suoi avversari - non sarà sordo alle vostre proposte e idee se patriottiche”. “Non chiedo alle opposizioni di condividere i nostri programmi - ha proseguito - ma che arrivino contributi con idee e proposte pe far emergere ciò che serve al paese. L’opposizione faccia ciò che è chiamata a fare senza perdere di vista il comune obiettivo perché comune è l’obiettivo di portare l’Italia fuori da una crisi che non è italiana ma planetaria”. Il governo, dal canto suo, andrà avanti fino al 2013 quando, dice il premier, si presenterà agli italiani “con la serena coscienza di chi ha fatto tutto il possibile”. “Nei venti mesi che ci separano dall’appuntamento delle elezioni il governo farà il governo, proporrà una agenda di interventi per sostenere la crescita e lo sviluppo. Agli italiani diciamo che il governo è pronto a fare la propria parte. Abbiamo il desiderio sincero e concreto di consegnare agli italiani un paese più forte”. Dopo l’intervento di Berlusconi ha preso la parola il segretario del Pdl Angelino Alfano: “Da quando sono i mercati a stabilire che i governi vadano a casa?”, afferma l’ex ministro della Giustizia. “Siamo contrari a fantomatici governi tecnici - aggiunge - perché hanno a che fare con i mercati e non con i cittadini”. E poi “quando si parla di governi tecnici, si sente il profumo delle tasse”. Dall’opposizione il segretario del Pd Pier Luigi Bersani accusa Berlusconi di vivere su Marte: “Siamo in una situazione che non si può descrivere con cieli azzurri e forse qualche nuvola. Unico merito del discorso è stata la scelta di farlo a Borse chiuse”. E chiude con un invito: “Davanti alle emergenze del paese, noi siamo disposti, a fronte di un vostro passo indietro responsabile, a fare un passo avanti noi”.
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