Il Senatore Claudio Micheloni esprime viva
soddisfazione per l'approvazione, oggi, in Aula, durante la 21° Seduta
Pubblica, della mozione n. 20 che istituisce il Comitato per le questioni degli italiani all'estero, con il compito di
approfondire il tema della condizione, dei problemi e delle aspettative delle
collettività italiane residenti all'estero.
La mozione, depositata al Senato il 16 aprile a prima
firma del senatore Claudio Micheloni, e sottoscritta da Massimo Bitonci, Aldo
Di Biagio, Giuseppe Esposito, Marco Filippi,
Francesco Giacobbe, Fausto Guilherme Longo, Giorgio Tonini, Carlo Pegorer, Giancarlo Sangalli, Renato Guerino
Turano, Luigi Zanda, Claudio Zin e Raffaela Bellot, è stata approvata in Aula con
191 voti favorevoli, 55 contrari e 8 astenuti.
"Mi auguro che il Comitato per le questioni degli
italiani all'estero sia rapidamente insediato in modo tale da affrontare il
prima possibile tutti i temi cari ai nostri
connazionali all'estero". E' quanto afferma il senatore Claudio Micheloni,
specificando che le questioni da prendere subito in considerazione sono il rinnovo dei CGIE e dei Comites, la riforma
costituzionale che includa anche i parlamentari della circoscrizione estera, la
riforma della legge sul voto all'estero,
il riassetto della rete consolare, la diffusione della lingua e cultura
italiana nel mondo, il tema dell'attribuzione della cittadinanza,
l'informazione e lo spinoso problema dell'IMU, tassa che deve considerare gli
immobili degli italiani all'estero prima casa.
Su questo argomento il senatore Micheloni è stato
molto chiaro durante il suo intervento in Aula: "Oggi l'IMU sulle case
costruite dai lavoratori italiani emigrati è ingiustamente tassata come seconda
casa, una casa per altro che i nostri lavoratori occupano un mese all'anno,
realizzata con i loro sacrifici in altri Paesi. Avevamo già evidenziato l'inaccettabilità
di tale situazione. Mi auguro che il decreto corregga questa volgare
ingiustizia. Gli italiani all'estero vogliono pagare le tasse ma chiedono che
una casa vuota, non affittata, sia trattata come prima casa".
A chi non era favorevole alla mozione, adducendo
ragioni di costi, il senatore ha replicato: "Mi permetto di
ricordare che con le loro rimesse i nostri emigranti hanno riequilibrato i
bilanci del nostro Paese. Se l'Italia, pur con tutte le sue difficoltà, ha
avuto un notevole sviluppo economico nel secondo dopoguerra è dovuto anche
grazie al lavoro degli italiani all'estero". Su quanto gli italiani
all'estero siano una risorsa per il nostro paese, il senatore ha specificato
che "solo se consideriamo le pensioni estere dei nostri ex-emigranti tornati
a vivere in Italia entrano nelle casse dello Stato oltre 5 miliardi di euro
l'anno".
Gli italiani all'estero
sono uno strumento unico di promozione politica, culturale ed economica
dell'Italia nel mondo, quindi l'istituzione al Senato di un Comitato che li
rappresenta è d'obbligo, tanto più che i componenti dell'Ufficio di Presidenza
del Comitato non percepiranno alcuna indennità di ufficio. Il senatore
Micheloni, come primo firmatario, vuol per questo ringraziare tutti i colleghi
che l'hanno sostenuto in questa scelta.
Ufficio stampa del Senatore Claudio Micheloni
Nessun commento:
Posta un commento