11 gen 2014

COMITES DI NORIMBERGA / COMITES DI SAARBRÜCKEN Lettera aperta ai Segretari dei sindacati confederali CGIL, CISL E UIL


richiesta d’esame della politica perpetrata dai comparti esteri Cgil, Cisl e Uil in materia di abolizione dei servizi consolari.

Gentili Segretari Camusso, Angelini e Bonanni,
è giunto il momento di attirare la Vostra attenzione sulla grave situazione che si è venuta a creare nei rapporti tra i comparti esteri dei Vostri sindacati e le forme organizzate dell’emigrazione a partire dai Comites e Cgie fino ai patronati e alle associazioni italiane all’estero.




G. Ardizzone





Il Ministero degli Affari Esteri, infatti, incalzato dalle misure che lo obbligano al risparmio, invece di concentrarsi sull’eliminazione degli sprechi, continua a proporre la chiusura di uffici consolari a danno dei servizi ai milioni di lavoratori italiani emigrati.
Mentre tutti gli organismi rappresentativi degli italiani all’estero, compresi i senatori e deputati ivi eletti, chiedono
L’APERTURA DI UFFICI DI SERVIZIO, SPORTELLI E AGENZIE CONSOLARI,
per salvaguardare i servizi agli italiani e per eliminare sprechi e spese inadeguate, soprattutto sotto forma di esagerate indennità per servizio estero ai funzionari romani,
I VOSTRI COMPARTI ESTERI CGIL, CISL E UIL NON VEDONO DI BUON OCCHIO QUESTE UNITÀ OPERATIVE E NE OSTACOLANO LA CREAZIONE.
Questi Uffici di mero servizio all’estero, infatti, non offrono spazio ai loro iscritti di ruolo, sempre bramosi di essere mandati in missione per accaparrarsi le sostanziose indennità di servizio estero.
I VOSTRI COMPARTI ESTERI ANTEPONGONO GLI INTERESSI DEI LORO POCHI ISCRITTI, IMPIEGATI DI RUOLO, A QUELLI DI MILIONI DI LAVORATORI EMIGRATI.
 È ora che i comparti esteri dei tre storici, e da tutta l’emigrazione stimatissimi, sindacati CGIL, CISL e UIL la smettano di fungere all’interno del Ministero degli Affari Esteri da faccendieri mediatori nel collocamento all’estero dei loro iscritti, per i quali solo la missione all’estero può significare possibilità di allettante guadagno (10 anni di servizio all’estero portano in tasca circa 700.000 Euro) e provvedano piuttosto al miglioramento delle condizioni di lavoro e di guadagno per tutti quelli che restano a lavorare alla sede centrale romana.    
Segretari Camusso, Angelini e Bonanni,
è Vostro compito etico, morale e istituzionale salvaguardare i diritti dei lavoratori emigrati, richiamando all’ordine quelle vostre segreterie che stanno danneggiando gravemente i servizi agli italiani all’estero con la loro politica di favoreggiamento della chiusura degli sportelli consolari dopo che queste unità di servizio sono state accettate ed elogiate da tutte le collettività italiane ad essi affidate.   

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Giovanni Ardizzone
Presidente del Com.It.Es. Norimberga

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Giovanni Di Rosa
Presidente del Com.It.Es. Saarbrücken

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