17 set 2012

STORIA DI UN ITALIANO IN GERMANIA



LA CAVIA E IL DINOSAURO
Nino é un simpatico connazionale originario di Adelfia/Bari. Vive in Germania da 49 anni. La sua filosofia di vita fa leva su una socialitá intensa e una potente vena comunicativa che deve, in parte, reprimere quando incontra interlocutori che basano le loro relazioni sui luoghi comuni e non sulla conoscenza reciproca . Rapporti che portano, nella migliore delle ipotesi a  quella  "simpatica indifferenza", che regola , spesso, i rapporti che si hanno con molti concittadini tedeschi. Nei rapporti coi vicini di casa, certe volte, l´indifferenza é anche antipatica. 
Allora litigare per una sciocchezza  puó portare  a ricorrere al giudice di pace.
..."Abbiamo comprato una casetta con un bel giardino. Man mano abbiamo apportato piccole modifiche rendendola molto confortevole. Una vicina di casa, forse invidiosa, ha iniziato a fare sue modifiche al giardino, anche alla parte in comune. Il tutto senza chiedere il nostro parere. Danneggiava irrimediabilmente la siepe in comune. Si é aperto un contenzioso con lei che é arrivato sul tavolo del giudice di pace. Noi, é evidentissimo, siamo stati danneggiati, ma il giudice di pace ha dato ragione alla vicina. Noi ci siamo sentiti discriminati perché stranieri. Come se non bastasse, il lavorante che la vicina aveva chiamato per fare quei lavoretti, alla richiesta nostra di delucidazioni su quello che stava facendo, ci rispondeva con parole incomprensibili e alzava il braccio destro . Era l´inequivocabile saluto nazista. A questo punto abbiamo voluto sporgere denuncia alla polizia, ma nel commissariato ci hanno presi per querulanti e non hanno accettato la nostra denuncia. Ancora oggi ci chiediamo se nel nostro quartiere esiste una giustizia che dá ragione ai cittadini tedeschi e torto, a prescindere, a quelli di altra nazionalitá." (cit.)
La spontaneitá dei legami interpersonali devono toccare per Nino corde culturali profonde. Solo cosí si entra in sintonia con l´altro che puó appartenere a tutte le culture del pianeta. A Nino non interessa guardarsi senza vedersi.
Quarantanove anni di Germania inducono all´adattabilitá per quieto vivere, ma non intaccano la fierezza, l´autostima, il coraggio di affrontare le avversitá della vita e di  ribellarsi alle ingiustizie.
A un levantino come lui non mancano fantasia, spirito d´iniziativa, risolutezza nel contestare e iniziare una battaglia contro alcuni "dinosauri" della sanitá pubblica che tanto danno hanno arrecato alla sua salute.
..."Dopo tanti interventi chirurgici che  hanno rovinato la mia vita, mi sento una cavia nelle mani di medici "esperti" o aspiranti tali" (cit.)
All´inizio degli anni ´60 Nino é un giovane bracciante nelle campagne di Adelfia. Lavora , in seguito, da carrozziere. Nino non si accontenta della precarietá lavorativa che attanaglia la sua generazione in tutto il Sud Italia.
Nel febbraio 1964 , a 18 anni, da Adelfia arriva a Wolfsburg, insieme ad altri 5000 italiani. Da Bari sono in 15 . Ha un contratto di 6 mesi e un biglietto di andata e ritorno. Alloggia nelle baracche di Berliner Brücke. Ritorna a Bari.
Il desiderio di nuove esperienze lavorative lo spingono a cercare fortuna in Francia, a Parigi. Senza contatti in loco é difficile mettere radici nella capitale francese. In tasca ha gli indirizzi  di suoi amici che vivono e lavorano a Zurigo. Parte per Zurigo. Rimane alcuni mesi lavorando da muratore. Con i pochi soldi  guadagnati parte per Hannover, dove vive un amico di Adelfia. Nino é intraprendente, trova subito  lavoro in una fabbrica della birra.
Nel 1971 si sposa, a Bari. Nino e la sua signora hanno 3 figli. La loro é una famiglia unita che affronta adeguatamente la scolarizzazione e la formazione professionale dei figli. La famiglia cura i rapporti d´amicizia e di buon vicinato. Notevoli sono i contatti interculturali, soprattutto con la comunitá spagnola di Hannover. Un´estate con la moglie e il figlio di 3 anni partono per Valencia. Vanno a trovare compagni di lavoro spagnoli rientrati in madrepatria.
Diversi sono i lavori che ha praticato in Hannover. Da ultimi: imbianchino e caporeparto nella catena di supermercati Interspar/Extra. Arrivato all´etá di quiescenza, Nino é disoccupato. Va in pensione per motivi di salute. Il calvario di Nino presso gli ospedali di Hannover inizia molto prima.
La sfortuna visita la sua famiglia. Nino viene operato due volte nel giro di due anni (1988 e 1990).
Nel 1996 una sciagura si abbatte nella sua casa: il suo giovane figlio muore di cancro ai polmoni nel giro di 1 mese. Bronchite, attesta il medico curante. Il ragazzo viene curato con antibiotici e tranquillanti. Il padre lo fa ricoverare, ma in ospedale non prendono il caso del  ragazzo sul serio. Il ragazzo muore per infarto dicono i medici. Invece il ragazzo é morto per un tumore maligno ai polmoni. I medici vogliono fare l´esame autoptico. La famiglia non é d´accordo, vuole evitare l´ultimo affronto al povero corpo del figlio. Il contenzioso deve essere risolto dal procuratore.
<<...mio figlio é entrato in ospedale vivo ed é uscito morto... Il giorno del decesso ci arrivava una telefonata dall´ospedale. Dall´altro lato della cornetta una voce fredda e indifferente ci avvisava di mandare "qualcuno" a ritirare quello che era appartenuto al deceduto... Noi eravamo affranti, ma quel signore stava svolgendo una pratica di routine burocratica che non teneva in minima considerazione il nostro dolore. Quella freddezza burocratica rasentava la crudeltá. Avevamo a che fare con un burocrate senza cuore>>. (cit.)
Nel 1999 Nino viene operato 2 volte per alcune cisti alla vescica. Per fortuna l´esito dell´intervento é positivo. Ma nel 2003 viene operato all´uretra. L´esito é negativo.
<<...sono entrato sano e sono  uscito con l´uretra danneggiata>> .(cit.)
Nino si rivolge al tribunale del malato. Ma contro i medici del Vinzenz Krankenhaus di Hannover non la spunta. Ci volle parecchio tempo per arrivare alla sentenza. Alla fine l´assicurazione pagó 7000 €. I "dinosauri" del Vinzenz Krankenhaus erano , naturalmente, coperti dal rischio di esito negativo dell´intervento.
Nel 2001, l´11 settembre, Nino viene operato all´intestino nel Siloah Krankenhaus di Hannover. L`esito é positivo.
Nel 2006 Nino viene operato all´ernia. Colmo di sfortuna: si ammala di bronchite in ospedale. Nel 2008 viene operato a una spalla. I postumi dell´operazione sono  ancora oggi molto dolorosi.
Ma l´apoteosi della sfortuna in generale e del pressappochismo senz´anima dei chirurghi in particolare deve ancora arrivare. Nino decide di farsi operare alla vescica e all´uretra. S´informa a 360 gradi. Nino naviga in rete a cercare il meglio per sé. Esclude gli ospedali di Hannover. Ha sperimentato sul suo corpo l´insipienza dei chirurghi che l´hanno diverse volte operato. Sceglie un chirurgo che opera in un ospedale di Amburgo che in Internet assicura un intervento d´avanguardia. Si mette in contatto, fissa l´appuntamento per le due operazioni: il 6 giugno  2012. Il consulto con il chirurgo fu manchevole.La preparazione psicologica del paziente , scadente. Il giorno precedente all´operazione una "studentessa"  gli faceva  delle domande e gli comunicava che sarebbe stato sottoposto a un  solo  intervento.
<<...fui scontento del consulto. Non mi spiegarono per bene come doveva svolgersi l´operazione chirurgica. Dovevo essere sottoposto a due interventi, ma il giorno precedente all´operazione mi avvisavano che  era prevista una sola>> (cit.)
Per l´intervento Nino firma per l´anestesia locale, ma durante l´operazione, gli fanno l´anestesia totale.
<<...all´inizio dell´intervento, sottoposto all´anestesia locale, potevo sentire tutto...dopo diversi tentativi ho sentito: -Fategli l´anestesia totale.... L´esito dell´intervento é stato negativo.  Secondo me é stato un principiante ad operarmi e non il primario. Sono deluso per la seconda volta. Glielo dissi al primario che asseriva che l´operazione era opera sua. Sono stato la cavia per un altro principiante. Per tutta risposta il primario, senza battere ciglio, mi invitava a prendere l´incartamento e ad andarmene. Questo a un paziente operato da poco...È stato disumano. Non si rendeva conto che il suo errore me lo porteró per il resto dei miei anni>> (cit.)
Nino vuole impugnare  il caso e rivolgersi per la seconda volta al tribunale del malato. L´assicurazione gli dá la copertura. Deve presentare all´ufficio competente una relazione con la descrizione dettagliata di cosa é andato male per aprire il suo caso.
A Nino e alla sua famiglia va la nostra sincera solidarietá. Insieme a loro speriamo che , questa volta, ci sia "un giudice ad Amburgo"!
Infine, Nino fa un appello ai connazionali che hanno affrontato lo stesso intervento chirurgico e lo stesso calvario con le istituzioni. Se fossero interessati a uno scambio di esperienze, possono  scrivere  al seguente indirizzo:   mono72@web.de

****redatto da VITTORIO STANO, Hannover

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