Da
mesi solo due impiegati per 34.000 connazionali
Lo sportello Consolare in
Saarbrücken è stato aperto a settembre del 2010 a seguito della chiusura del
Consolato di Prima Classe, dopo oltre mezzo secolo di presenza istituzionale
italiana nella Capitale del Saarland.
A Saarbrücken furono collocati 4
impiegati con contratto a legge italiana per l’espletamento dei servizi
consolari e per il servizio telefonico a favore dell’intera circoscrizione di
Francoforte sul Meno, con circa 140.000 connazionali dei Länder Assia, Renania-Palatinato
e Saarland.
Uno dei quattro impiegati
stanziati a Saarbrücken è stato collocato a riposo per pensionamento il primo
agosto del 2012.
Un’altra impiegata è
ininterrottamente assente dalla stessa data.
Da oltre otto mesi sono,
pertanto,solo due gli impiegati chiamati a fare fronte alle richieste di
circa 34.000 italiani residenti nel Saarland e nelle zone vicine del Palatinato
(Treviri, Kaiserslautern, Pirmasens, Zweibrücken e ben oltre).
Una mole di lavoro impressionante
che abbraccia l’intero arco dei servizi consolari.
Il servizio telefonico (con
l’accoglimento delle richieste di appuntamento per Francoforte s.M e lo stesso
Sportello consolare) è stato ridotto a un’ora al giorno, dal lunedì al venerdì
dalle ore 12.00 alle ore 13.00.
Aumenta inevitabilmente il
malcontento dei connazionali che trovano quotidianamente le linee di
Saarbrücken intasate o che squillano a vuoto sui due numeri ormai liberi da
circa otto mesi.
Sono rimasti privi di risposta
gli appelli di questa Sigla sindacale circa un coinvolgimento della centrale di
Francoforte sul Meno nell'accettazione delle richiese d’appuntamento telefonico
ai fini dell'erogazione dei propri servizi, come pure quelle di potenziamento
dell’organico della struttura consolare.
A nulla è valsa, sino a ora,
anche la mobilitazione di forze politiche e sociali (Parlamentari, Comites,
Associazioni) per attirare l’attenzione sul problema (si
leggano le interrogazioni
parlamentari e i numerosi articoli, appelli e comunicati COMITES pubblicati
sull’argomento).
Se
la strategia dell’Amministrazione fosse quella di fare stancare i due impiegati
superstiti a Saarbrücken, per poi chiudere definitivamente lo Sportello
Consolare, ebbene sarebbe vicina all’obiettivo, costringendo decine di migliaia
di utenti a sobbarcarsi onerose trasferte per le loro sacrosante richieste, e
operando peraltro contro i principi della stessa Spending Review.
Il Sindacato Confsal-Unsa
Coordinamento Esteri confida nella solidarietà dei connazionali, affinché a
Saarbrücken sia ripristinata la normalità in un clima di lavoro sereno con un
numero adeguato di personale.
Roma, 15 aprile 2013
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