20 mag 2012

La Presidenza Intercomites Germania Stefano Lobello, Rosella Benati, Giuseppe Scigliano ed il Membro del Consiglio di Presidenza del CGIE Tommaso Conte rispondono alla triplice sindacale del MAE



Amb. Giulio Terzi
Ministro per gli Affari Esteri
p.c.: Ai Deputati eletti all’estero
Ai Presidenti COMITES
Ai Membri del CGIE
Gentile Sig. Ministro,
Il 10 maggio, i Comites ed il CGIE Germania, hanno ricevuto le valutazioni elaborate dalla triplice sindacale sul documento elaborato dalla commissione sulla Spending Review del Governo, per la rimodulazione della spesa MAE. Documento che ci saremmo aspettati di avere non in terza battuta, ma dalla Commissione, in quanto attori direttamente coinvolti ai sensi della normativa vigente, sull’attività estera delle rappresentanze diplomatiche. Una Commissione nella quale non vediamo, alcun elemento rappresentativo dell’emigrazione.
Da questo documento si evince che i rappresentanti sindacali, nel rimarcare alcune verità, tra cui i tagli eccessivi apportati al bilancio MAE (ormai sotto la soglia minima di tutti i Paesi europei ) che stanno generando perdita di funzionalità nell’erogazione dei servizi ( dal 2004 al 2012 perdita di circa 1500 impiegati), fanno anche delle osservazioni che meritano riflessione e commento.
Durante l’esercizio 2011 la rete diplomatica all’estero ha raccolto risorse per 110 milioni di euro rispetto ai 62 milioni che è costato il funzionamento della stessa rete. Consentirà, signor Ministro, che in presenza di un simile dato ci viene difficile capire come mai sono stati chiusi ben 4 consolati solo in Germania, nonostante stia diventando obbligatorio avere un documento di riconoscimento sin dalla nascita, cosa che porterà ulteriori entrate alla rete consolare; e non si capisce altresì come mai, sempre in funzione delle entrate, dal primo gennaio in sei Paesi europei, compreso la Germania, la DGIT ha voluto chiudere gli uffici notarili. Da questi pochi esempi si intravede una politica economica mirata non certamente al risparmio intelligente né a modernizzare le strutture, ma solamente goffi tentativi di voler fare qualcosa senza ponderare gli effettivi vantaggi.
Signor Ministro, ci preme segnalare che corrisponde ai desideri della gran parte degli italiani all’estero, la richiesta che aumenti -e di parecchio- la percentuale del personale locale che opera all’estero se si vuole garantire un servizio qualitativamente degno di un Paese che vuole essere riconosciuto tra le principali potenze mondiali. Attuare una simile politica gestionale per il personale, significherebbe ottenere un grande risparmio e quindi automaticamente tagli alla spesa.
Ma ciò che ci ha colpito maggiormente, è la fantasia utilizzata dalla triplice sindacale per tagliare le spese e trovare nuove risorse.
In questo –altrettanto goffo- tentativo, essa chiede di abolire la nostra presenza all’estero. Pur comprendendo che i sindacati -da sempre- hanno difeso le loro lobby, non si condivide questa presa di posizione in considerazione del fatto che quelle strutture che loro vogliono chiudere (COMITES E CGIE) conoscono e difendono il loro territorio ivi compresi gli interessi dei lavoratori che loro dicono di voler tutelare.
Come si può pensare allo scenario di una collettività senza i loro rappresentanti che ne portano i bisogni alle varie istanze? Non dimentichiamo, che nel processo di integrazione ancora in atto in Germania, l’Intercomites è stato scelto dal Governo tedesco a rappresentare i bisogni della nostra collettività e non i sindacati del Ministero degli Esteri.
La triplice non si è limitata a colpire
solo le istituzioni rappresentative dell’emigrazione, ma anche i Connazionali all’estero. Infatti, ignorando un diritto tutelato dalla costituzione, propongono per gli italiani all’estero che votino solo coloro che, espressamente chiedono di essere iscritti alle liste elettorali.
Come mai, Signor Ministro, questa proposta non si permettono di estenderla anche al territorio nazionale?
Non è condivisibile poi, la loro proposta di rivedere gli importi della Tabella dei diritti consolari.
Considerato che allo stato attuale, le entrate sono superiori alle uscite, non comprendiamo la logica di questa proposta se non nell’ottica della difesa delle loro prebende. La Triplice del MAE, non ha timore a chiedere che gli italiani all’estero debbano pagare ancora di più per i servizi (in alcuni casi disservizi, vedasi Colonia) che ricevono dalla rete consolare, ben sapendo che la qualità degli stessi servizi è scadente (ricorderà che la stampa nazionale in passato se ne occupò lungamente).
Questo breve commento, che affidiamo a Lei, Signor Ministro, quale grande conoscitore del mondo dell’emigrazione, ci auguriamo che La induca finalmente a riconoscerci quel ruolo effettivo che abbiamo sul territorio, invitando la Commissione ad assumere le giuste decisioni, chiamandoci in causa e senza lasciarsi influenzare da quanto scrivono i rappresentanti sindacali del Ministero.




Grati per l’attenzione, Le inviamo cordiali saluti.

La Presidenza
Coordinatore: Cav. Stefano Lobello
Vice Coordinatore: Dott.ssa Rosella Benati
Vice Coordinatore: Dott. Giuseppe Scigliano

CGIE - Membro del Consiglio di Presidenza
Dott. Tommaso Conte

 

Nessun commento:

Posta un commento