27 ago 2013

NOVITÀ PER LE SCUOLE ITALIANE ALL’ESTERO TRA I PROVVEDIMENTI ADOTTATI DAL CDM



ROMA\ aise\ - Una serie di misure per le scuole italiane all'estero sono state approvate ieri dal Consiglio dei Ministri riunito a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente del Consiglio Enrico Letta e alla presenza del Sottosegretario Filippo Patroni Griffi.

In particolare, per garantire il funzionamento delle istituzioni scolastiche all'estero il Cdm stabilisce che a decorrere dall'anno scolastico 2013-2014, per specifiche e insopprimibili esigenze didattiche o amministrative, possano essere conservati, a invarianza di spesa, un numero limitato di posti sui quali possano essere assegnate unità di personale da individuare tra coloro utilmente collocati nelle graduatorie previste dall'articolo 640 del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297.
Il provvedimento rientra nell'ambito dell'approvazione del decreto legge recante disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni, tramite il quale si blocca anzitutto l'acquisto di auto blu fino al 31 dicembre 2015, si riducono le spese per le consulenze e si razionalizzano e semplificano le assunzioni e la mobilità volontaria all'interno delle pubbliche amministrazioni.
In coerenza con questo obiettivo, si prevedono forme di reclutamento finalizzate a valorizzare la professionalità acquisita da coloro che hanno maturato, nell'ultimo quinquennio, un'anzianità di tre anni con rapporti di lavoro flessibile nel settore pubblico. Al contempo, si interviene per: ribadire la natura prevalente del contratto a tempo indeterminato nella pubblica amministrazione, limitando a casi eccezionali il ricorso ai contratti di lavoro a tempo determinato, al fine di prevenire il formarsi di nuovo precariato; rafforzare la responsabilità dei dirigenti in caso di utilizzo non consentito dei contratti di lavoro flessibile; inasprire le sanzioni.
Sul tema contrasto al fenomeno del precariato, viene rafforzato il principio in base al quale il ricorso al lavoro flessibile nella PA è consentito esclusivamente per rispondere a esigenze temporanee o eccezionali: ne deriva che nella PA non è consentito sottoscrivere contratti elusivi del reclutamento tramite concorso. Il tutto al fine di evitare, per il futuro, la formazione di nuovo precariato.
Contestualmente si avviano interventi per risolvere i problemi attuali: procedure selettive per assumere, fino al 31 dicembre 2015, attraverso concorso, il personale non dirigenziale con contratto a tempo determinato che abbia maturato, negli ultimi cinque anni, almeno tre anni di servizio alle dipendenze dell'amministrazione, con esclusione dei periodi maturati presso uffici di diretta collaborazione degli organi di governo; assunzione prioritaria di tutti i vincitori di concorso e degli idonei appartenenti alle graduatorie approvate dal 1° gennaio 2008.
Viene esteso alle scuole d'infanzia e agli asili nido il regime attualmente previsto per il comparto delle scuole statali. Si estende l'esclusione dell'assoggettamento al patto di stabilità interno anche ai servizi scolastici e per l'infanzia.
Quanto al comparto sanità, per la specificità del settore che ha caratteristiche diverse dal resto della Pubblica Amministrazione, tramite un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, da adottare entro tre mesi dall'entrata in vigore del decreto legge, su proposta del Ministro della Salute, sarà possibile stabilizzare, attraverso procedure concorsuali specifiche, circa 35.000 persone tra medici, personale infermieristico, tecnici e altre figure professionali.
Sono previste inoltre norme di semplificazione per facilitare le procedure di assunzione negli enti di ricerca.
Il testo approvato interviene anche sul decreto legge "spending review", in quanto il margine di assunzione viene subordinato al congelamento di posti corrispondenti al valore finanziario delle posizioni soprannumerarie che saranno assorbite mediante prepensionamento. In ogni caso, l'autorizzazione ad assumere viene valutata dal Dipartimento della Funzione Pubblica e dal Ministero dell'Economia e Finanze, previa presentazione di un piano di assorbimento delle eccedenze. Viene spostato al 31 dicembre 2015 (invece che al 31 dicembre 2014) il termine previsto per la maturazione dei requisiti pensionistici in base alla disciplina vigente prima dell'entrata in vigore dell'articolo 24 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, per assorbire le eccedenze in alternativa alle procedure di mobilità del personale, in modo da rendere le disposizioni coerenti con lo slittamento delle procedure di "spending rewiev".
Nessun taglio alle dotazioni organiche previste dalla "spending rewiev" per ordini e collegi professionali.
Per sopperire alle gravi carenze di personale negli uffici giudiziari, si introduce la possibilità di un passaggio diretto presso il Ministero della Giustizia per ricoprire i posti vacanti del personale amministrativo: questo avviene mediante cessione del contratto di lavoro e previa selezione secondo criteri prefissati dallo stesso Ministero della Giustizia.
Si introduce, altresì, un sistema di facilitazione della mobilità del personale all'interno delle società partecipate dalla medesima amministrazione al fine di favorire piani industriali più razionali e sostenibili.
In provvedimento interviene in materia di trasparenza, anticorruzione e valutazione performance: la mission della CIVIT (commissione indipendente per la valutazione, la trasparenza e l'integrità delle amministrazioni pubbliche) sarà concentrata sui compiti di trasparenza e di prevenzione della corruzione; sono trasferite all'ARAN (Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni) le funzioni in materia di misurazione e valutazione della performance.
Al fine di assicurare la funzionalità e la razionalizzazione della spesa nell'ambito del Comparto sicurezza e difesa, il Ministero dell'Interno è autorizzato a stipulare, a condizioni di reciprocità, uno o più convenzioni anche con il Ministero della Difesa per l'espletamento delle attività delle commissioni mediche anche nei confronti del personale militare, compreso quello del Corpo della Guardia di finanza.
Nel quadro dei provvedimenti che riguardano la pubblica amministrazione si inseriscono anche alcune norme che hanno l'obiettivo di rendere più efficace l'uso dei fondi europei, sia dal punto di vista della capacità di spesa che da quello della qualità della spesa stessa, come è stato anche raccomandato dalla Commissione europea. Per rispondere a questa esigenza per il Cdm è necessario potenziare il coordinamento e il controllo sull'uso dei fondi, obiettivi che comportano un rafforzamento della capacità di governo nazionale. A questo fine viene prevista la creazione di un'Agenzia per la Coesione territoriale che svolga tre tipi di funzioni: monitoraggio sistematico e continuo sull'uso dei fondi; sostegno e assistenza tecnica alle amministrazioni interessate nella gestione dei programmi, sia attraverso attività di formazione specifica del personale, sia con apposite strutture di sostegno alle amministrazioni, per quanto riguarda in particolare la gestione degli appalti pubblici; svolgimento, in alcuni casi bene definiti, di compiti diretti di autorità di gestione tanto per progetti sperimentali, quanto nell'ipotesi di gravi inadempienze e ritardi di alcune autorità di gestione dei programmi, valutati dal Presidente dei Consiglio e dal Ministro per la Coesione territoriale.
Tra le altre misure previste dal decreto: semplificazioni sul controllo della tracciabilità dei rifiuti, disposizioni su imprese di interesse nazionale.
Infine, il Consiglio dei Ministri ha approvato, su proposta del ministro per la Pubblica Amministrazione e Semplificazione, Gianpiero D'Alia, un disegno di legge in tema di lavoro pubblico che persegue l'obiettivo di adottare soluzioni volte alla semplificazione dei meccanismi di assunzione e delle procedure di mobilità volontaria all'interno delle pubbliche amministrazioni.
Sono previste norme di semplificazione di vario genere, rispondenti alle esigenze di funzionalità delle amministrazioni: per favorire e ampliare l'utilizzo di dirigenti in posizioni di fuori ruolo o comando, allo scopo di favorire la valorizzazione delle professionalità dirigenziali, la rotazione e l'acquisizione di esperienze differenziate, oltre a una maggiore flessibilità per le singole amministrazioni nel conferimento degli incarichi ai dirigenti appartenenti ad altre amministrazioni; criteri di regolamentazione delle priorità tra categorie riservatarie da applicare ai concorsi pubblici; semplificazione delle procedure di autorizzazione a bandire e ad assumere per le amministrazioni centrali; monitoraggio, da parte del dipartimento della Funzione Pubblica, delle graduatorie concorsuali vigenti al fine di favorire l'assunzione dei vincitori; semplificazioni delle procedure di mobilità volontaria tra amministrazioni pubbliche.
Il Cdm ha introdotto anche misure in materia di protezione civile (Soccorso pubblico integrato con mezzi aerei e prevenzione incendi per le attività a rischio di incidente rilevante) e norme che riguardano l'alienazione e la rottamazione di veicoli sequestrati per illecito amministrativo e misure per gli affari esteri in materia di razionalizzazione della spesa relativa al personale in servizio all'estero. (aise)

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