(NoveColonne ATG) Roma -“La
prossima assemblea plenaria del Consiglio generale degli italiani all’estero si
terrà presso il ministero degli Affari esteri dal 26 al 30 novembre. Due giorni
della settimana, mercoledì 28 e giovedì 29, saranno dedicati a due differenti
seminari. Il venerdì, invece, sarà il giorno affidato alle conclusioni”.
A
parlare è il segretario generale del Cgie, Elio Carozza che mercoledì 19 settembre,
in occasione del secondo giorno di riunione del comitato di presidenza del
Cgie, ha fatto il punto sui lavori “in corso” e quelli che verranno.
Assicurando una cosa su tutte, “guardiamo al futuro”, Carozza ha posto in modo
particolare l’attenzione sui seminari: “Organizzeremo quattro seminari sulle
politiche degli italiani all’estero. I primi due sono in programma a novembre.
Uno affronterà il tema della rappresentanza degli italiani nel mondo,
nell’altro si discuterà di lingua e cultura italiana all’estero”. Una vera
novità dunque per il Consiglio generale degli italiani all’estero che in
sostanza, trasformerà i giorni dell’assemblea plenaria in giornate seminariali
che “vedranno la partecipazione – assicura Carozza – di esponenti del
ministero, del Cgie e delle Regioni”. Sì le Regioni, che erano presenti già
alla riunione del comitato di presidenza: “All’incontro – spiega Carozza -
hanno partecipato i rappresentati di sei ragioni d’Italia. Tra queste Friuli
Venezia Giulia, Molise, Toscana, Emilia-Romagna. C’è la voglia di lavorare, c’è
la voglia di collaborare”. “Entro il primo semestre del 2013 invece – conclude
il segretario del Cgie - verranno messi in calendario un seminario su servizi e
informazione e uno sull’assistenza”. Ma è sul seminario di lingua e cultura che
Carozza pone più volte l’accento: “E la questione delle questioni, è la
politica delle politiche”. Conclusi i lavori del comitato di presidenza, il
segretario generale del Consiglio generale degli italiani all’estero ha fatto
riferimento anche al nuovo direttore generale per Politiche migratorie del Mae.
“Cristina Ravaglia è una donna determinata” ha detto Carozza, che ha poi
aggiunto: “Sono sicuro terrà conto dei nostri lavori”. Il segretario ha parlato
anche del “clima” che si respira alla Farnesina e dei nuovi rapporti col
governo (“qualcosa è cambiato”): ha parlato di ascolto e dialogo, di “segnali
positivi”, e, soprattutto della “volontà di portare innovazione”. “In più occasioni
abbiamo apprezzato il confronto e il rispetto del ministro Terzi così come del
sottosegretario agli Esteri Staffan De Mistura. Da De Mistura anche in
occasione della riunione del Comitato di presidenza abbiamo avuto segnali di
attenzione”. “Certo – è la riflessione tanto necessaria quanto realistica di
Carozza – stiamo attraversando un momento difficile. Il nostro Paese vive un
momento critico e sappiamo bene che la politica per gli italiani all’estero è una
materia complessa e difficile. Questo non è il momento politico adatto per
parlare di riforma. Piuttosto – marca più volte Carozza - dobbiamo parlare di
rappresentanza. Non ci sono più i tempi per parlare di riforma e, in realtà,
abbiamo già perso molto tempo. Tre anni”. “E’ il momento – continua - di dire
qual è il modo migliore di rappresentare gli italiani all’estero ma bisogna
farlo ora, per portare le nostre conclusioni all’attenzione delle forze
politiche che si preparano alle elezioni”. Quello che conta ora per Carozza,
dunque, è la rappresentanza. E attenzione: “Non parliamo di riforma di Comites
e Cgie – precisa - ma di come intendere la rappresentanza degli italiani
all’estero oggi. Bisogna pensare a come la rappresentanza può essere più
efficace, più vera. Dobbiamo dare al parlamento elementi in più per poter fare
una legge elettorale che dia conto della nuova realtà dell’emigrazione”. E,
infatti, la macchina organizzativa è già partita: “Abbiamo cominciato a
lavorare con una nuova visione delle cose. Sono stati costituiti due gruppi di
lavoro – spiega Carozza – uno per il seminario sulla rappresentanza, l’altro su
quello dedicato a lingua e cultura. Il primo si riunirà già nella prima decade
del mese di ottobre. I gruppi composti da due esponenti del governo, due del
Cgie e due delle regioni, lavoreranno alla preparazione dei seminari a cui
parteciperanno le forze politiche e i parlamentari. Non si tratta però di un
momento di arrivo, ma di partenza . Non nega, Carozza, qualche timore riguardo
ai fondi: “Siamo preoccupati per la finanziaria 2013. Abbiamo paura di nuovi
tagli”. Non poteva mancare poi, un ricordo affettuoso e sincero per Andrea
Amaro, il vice segretario del Cgie scomparso a fine luglio: “Era un uomo
importante con cui mi confrontavo quotidianamente. Ho perso un grande punto di
riferimento: un grande uomo e un grande amico”.
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