LA CAVIA E IL DINOSAURO
Nino é un simpatico connazionale originario di Adelfia/Bari. Vive in
Germania da 49 anni. La sua filosofia di vita fa leva su una socialitá intensa
e una potente vena comunicativa che deve, in parte, reprimere quando incontra
interlocutori che basano le loro relazioni sui luoghi comuni e non sulla
conoscenza reciproca . Rapporti che portano, nella migliore delle ipotesi a quella
"simpatica indifferenza", che regola , spesso, i rapporti che
si hanno con molti concittadini tedeschi. Nei rapporti coi vicini di casa,
certe volte, l´indifferenza é anche antipatica.
Allora litigare per una sciocchezza
puó portare a ricorrere al
giudice di pace.
..."Abbiamo comprato una casetta con un bel giardino. Man mano
abbiamo apportato piccole modifiche rendendola molto confortevole. Una vicina
di casa, forse invidiosa, ha iniziato a fare sue modifiche al giardino, anche
alla parte in comune. Il tutto senza chiedere il nostro parere. Danneggiava
irrimediabilmente la siepe in comune. Si é aperto un contenzioso con lei che é
arrivato sul tavolo del giudice di pace. Noi, é evidentissimo, siamo stati
danneggiati, ma il giudice di pace ha dato ragione alla vicina. Noi ci siamo
sentiti discriminati perché stranieri. Come se non bastasse, il lavorante che
la vicina aveva chiamato per fare quei lavoretti, alla richiesta nostra di
delucidazioni su quello che stava facendo, ci rispondeva con parole
incomprensibili e alzava il braccio destro . Era l´inequivocabile saluto
nazista. A questo punto abbiamo voluto sporgere denuncia alla polizia, ma nel
commissariato ci hanno presi per querulanti e non hanno accettato la nostra
denuncia. Ancora oggi ci chiediamo se nel nostro quartiere esiste una giustizia
che dá ragione ai cittadini tedeschi e torto, a prescindere, a quelli di altra
nazionalitá." (cit.)
La spontaneitá dei legami interpersonali devono toccare per Nino corde
culturali profonde. Solo cosí si entra in sintonia con l´altro che puó
appartenere a tutte le culture del pianeta. A Nino non interessa guardarsi
senza vedersi.
Quarantanove anni di Germania inducono all´adattabilitá per quieto
vivere, ma non intaccano la fierezza, l´autostima, il coraggio di affrontare le
avversitá della vita e di ribellarsi
alle ingiustizie.
A un levantino come lui non mancano fantasia, spirito d´iniziativa,
risolutezza nel contestare e iniziare una battaglia contro alcuni
"dinosauri" della sanitá pubblica che tanto danno hanno arrecato alla
sua salute.
..."Dopo tanti interventi chirurgici che hanno rovinato la mia vita, mi sento una
cavia nelle mani di medici "esperti" o aspiranti tali" (cit.)
All´inizio degli anni ´60 Nino é un giovane bracciante nelle campagne di
Adelfia. Lavora , in seguito, da carrozziere. Nino non si accontenta della
precarietá lavorativa che attanaglia la sua generazione in tutto il Sud Italia.
Nel febbraio 1964 , a 18 anni, da Adelfia arriva a Wolfsburg, insieme ad
altri 5000 italiani. Da Bari sono in 15 . Ha un contratto di 6 mesi e un
biglietto di andata e ritorno. Alloggia nelle baracche di Berliner Brücke.
Ritorna a Bari.
Il desiderio di nuove esperienze lavorative lo spingono a cercare
fortuna in Francia, a Parigi. Senza contatti in loco é difficile mettere radici
nella capitale francese. In tasca ha gli indirizzi di suoi amici che vivono e lavorano a Zurigo.
Parte per Zurigo. Rimane alcuni mesi lavorando da muratore. Con i pochi
soldi guadagnati parte per Hannover,
dove vive un amico di Adelfia. Nino é intraprendente, trova subito lavoro in una fabbrica della birra.
Nel 1971 si sposa, a Bari. Nino e la sua signora hanno 3 figli. La loro
é una famiglia unita che affronta adeguatamente la scolarizzazione e la
formazione professionale dei figli. La famiglia cura i rapporti d´amicizia e di
buon vicinato. Notevoli sono i contatti interculturali, soprattutto con la
comunitá spagnola di Hannover. Un´estate con la moglie e il figlio di 3 anni
partono per Valencia. Vanno a trovare compagni di lavoro spagnoli rientrati in
madrepatria.
Diversi sono i lavori che ha praticato in Hannover. Da ultimi:
imbianchino e caporeparto nella catena di supermercati Interspar/Extra.
Arrivato all´etá di quiescenza, Nino é disoccupato. Va in pensione per motivi
di salute. Il calvario di Nino presso gli ospedali di Hannover inizia molto
prima.
La sfortuna visita la sua famiglia. Nino viene operato due volte nel
giro di due anni (1988 e 1990).
Nel 1996 una sciagura si abbatte nella sua casa: il suo giovane figlio
muore di cancro ai polmoni nel giro di 1 mese. Bronchite, attesta il medico
curante. Il ragazzo viene curato con antibiotici e tranquillanti. Il padre lo
fa ricoverare, ma in ospedale non prendono il caso del ragazzo sul serio. Il ragazzo muore per
infarto dicono i medici. Invece il ragazzo é morto per un tumore maligno ai
polmoni. I medici vogliono fare l´esame autoptico. La famiglia non é d´accordo,
vuole evitare l´ultimo affronto al povero corpo del figlio. Il contenzioso deve
essere risolto dal procuratore.
<<...mio figlio é entrato in ospedale vivo ed é uscito morto... Il
giorno del decesso ci arrivava una telefonata dall´ospedale. Dall´altro lato
della cornetta una voce fredda e indifferente ci avvisava di mandare
"qualcuno" a ritirare quello che era appartenuto al deceduto... Noi
eravamo affranti, ma quel signore stava svolgendo una pratica di routine
burocratica che non teneva in minima considerazione il nostro dolore. Quella
freddezza burocratica rasentava la crudeltá. Avevamo a che fare con un
burocrate senza cuore>>. (cit.)
Nel 1999 Nino viene operato 2 volte per alcune cisti alla vescica. Per
fortuna l´esito dell´intervento é positivo. Ma nel 2003 viene operato
all´uretra. L´esito é negativo.
<<...sono entrato sano e sono
uscito con l´uretra danneggiata>> .(cit.)
Nino si rivolge al tribunale del malato. Ma contro i medici del Vinzenz
Krankenhaus di Hannover non la spunta. Ci volle parecchio tempo per arrivare
alla sentenza. Alla fine l´assicurazione pagó 7000 €. I "dinosauri"
del Vinzenz Krankenhaus erano , naturalmente, coperti dal rischio di esito
negativo dell´intervento.
Nel 2001, l´11 settembre, Nino viene operato all´intestino nel Siloah
Krankenhaus di Hannover. L`esito é positivo.
Nel 2006 Nino viene operato all´ernia. Colmo di sfortuna: si ammala di
bronchite in ospedale. Nel 2008 viene operato a una spalla. I postumi
dell´operazione sono ancora oggi molto
dolorosi.
Ma l´apoteosi della sfortuna in generale e del pressappochismo
senz´anima dei chirurghi in particolare deve ancora arrivare. Nino decide di
farsi operare alla vescica e all´uretra. S´informa a 360 gradi. Nino naviga in
rete a cercare il meglio per sé. Esclude gli ospedali di Hannover. Ha
sperimentato sul suo corpo l´insipienza dei chirurghi che l´hanno diverse volte
operato. Sceglie un chirurgo che opera in un ospedale di Amburgo che in
Internet assicura un intervento d´avanguardia. Si mette in contatto, fissa
l´appuntamento per le due operazioni: il 6 giugno 2012. Il consulto con il chirurgo fu
manchevole.La preparazione psicologica del paziente , scadente. Il giorno
precedente all´operazione una "studentessa" gli faceva
delle domande e gli comunicava che sarebbe stato sottoposto a un solo
intervento.
<<...fui scontento del consulto. Non mi spiegarono per bene come
doveva svolgersi l´operazione chirurgica. Dovevo essere sottoposto a due
interventi, ma il giorno precedente all´operazione mi avvisavano che era prevista una sola>> (cit.)
Per l´intervento Nino firma per l´anestesia locale, ma durante
l´operazione, gli fanno l´anestesia totale.
<<...all´inizio dell´intervento, sottoposto all´anestesia locale,
potevo sentire tutto...dopo diversi tentativi ho sentito: -Fategli l´anestesia
totale.... L´esito dell´intervento é stato negativo. Secondo me é stato un principiante ad
operarmi e non il primario. Sono deluso per la seconda volta. Glielo dissi al
primario che asseriva che l´operazione era opera sua. Sono stato la cavia per
un altro principiante. Per tutta risposta il primario, senza battere ciglio, mi
invitava a prendere l´incartamento e ad andarmene. Questo a un paziente operato
da poco...È stato disumano. Non si rendeva conto che il suo errore me lo
porteró per il resto dei miei anni>> (cit.)
Nino vuole impugnare il caso e
rivolgersi per la seconda volta al tribunale del malato. L´assicurazione gli dá
la copertura. Deve presentare all´ufficio competente una relazione con la
descrizione dettagliata di cosa é andato male per aprire il suo caso.
A Nino e alla sua famiglia va la nostra sincera solidarietá. Insieme a
loro speriamo che , questa volta, ci sia "un giudice ad Amburgo"!
Infine, Nino fa un appello ai connazionali che hanno affrontato lo
stesso intervento chirurgico e lo stesso calvario con le istituzioni. Se
fossero interessati a uno scambio di esperienze, possono scrivere
al seguente indirizzo: mono72@web.de
****redatto da VITTORIO STANO, Hannover
Nessun commento:
Posta un commento