(NoveColonne
ATG) Karlsruhe - Arriva il tanto atteso “sì” della Corte costituzionale tedesca
al Fondo salva stati europeo, l’European stability mechanism (Esm). “La
Germania ha dato un segnale forte per l'Europa” è il commento a caldo della
cancelliera Angela Merkel, ma quello che viene dagli otto giudici di Karlsruhe
non è un assenso senza riserve. Diverse sono infatti le condizioni poste dalla
Corte: prima di tutto il contributo tedesco sarà limitato a 190 miliardi di
euro ed eventuali aumenti saranno comunque sottoposti al vaglio del Parlamento.
Ogni singolo utilizzo del Fondo – come si era ipotizzato nei giorni scorsi –
non dovrà essere autorizzato per via parlamentare, ma Bundestag e Bundestrat
dovranno essere costantemente informati. La Corte inoltre si riserva di
verificare se le misure di acquisto dei bond da parte della Bce non vadano
oltre il mandato dell’Eurotower, forzando la delega con cui la Germania
aderisce ai trattati europei: nella sentenza i giudici specificano di
apprezzare lo sforzo del governo tedesco “per giuridicizzare e ancorare
democraticamente a livello europeo le misure anticrisi”. Infine, la Corte
boccia l'ipotesi di concedere al fondo Esm una licenza bancaria, in quanto si
verificherebbe una violazione dei trattati europei. Il via libera della
Germania al fondo salva-stati dà respiro all’azione anti-spread messa in campo
dal presidente della Bce Mario Draghi e viene giudicato molto positivamente dai
mercati. Un lungo applauso ha accolto la sentenza a Strasburgo, nel giorno in
cui il presidente della Commissione europea José Barroso ha tenuto il discorso
sullo stato dell'Unione, affermando che “non ci devono essere più dubbi
sull'integrità dell'Unione europea e sull’irreversibilità dell'euro”. Il
presidente dell'Eurogruppo Jean Claude Juncker invece ha annunciato che la
riunione inaugurale dell'Esm si terrà l'8 ottobre. Intervenendo nel Bundestag,
la Merkel ha sottolineato che “in questa crisi ogni istituzione ha la sua responsabilità”
e “questo prevede anche che la Bce, nel suo mandato e nella sua indipendenza,
assuma i suoi impegni”, aggiungendo però che la Bce non deve essere
“sovraccaricata” nel ruolo di controllare le banche. Il presidente del
Consiglio Mario Monti ha definito invece “un'ottima notizia” la sentenza della
Corte tedesca, “perché rimuove l'ostacolo ultimo per l'entrata in vigore del
meccanismo europeo di stabilità e sul fiscal compact”. Il premier, inoltre, non
ritiene che “la limitazione indicata dalla sentenza segni un freno imprevisto
al processo di stabilizzazione dei mercati”. Monti poi aggiunge: “Non sono un
giurista e non ho esaminato il problema, mi parrebbe tuttavia una questione di
competenza della Corte di giustizia delle comunità europee se la Bce sia andata
o meno andata al di là del suo mandato così come previsto dai trattati”.
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