13 set 2012

CRISI, VIA LIBERA TEDESCO AL FONDO SALVA-STATI



(NoveColonne ATG) Karlsruhe - Arriva il tanto atteso “sì” della Corte costituzionale tedesca al Fondo salva stati europeo, l’European stability mechanism (Esm). “La Germania ha dato un segnale forte per l'Europa” è il commento a caldo della cancelliera Angela Merkel, ma quello che viene dagli otto giudici di Karlsruhe non è un assenso senza riserve. Diverse sono infatti le condizioni poste dalla Corte: prima di tutto il contributo tedesco sarà limitato a 190 miliardi di euro ed eventuali aumenti saranno comunque sottoposti al vaglio del Parlamento.
Ogni singolo utilizzo del Fondo – come si era ipotizzato nei giorni scorsi – non dovrà essere autorizzato per via parlamentare, ma Bundestag e Bundestrat dovranno essere costantemente informati. La Corte inoltre si riserva di verificare se le misure di acquisto dei bond da parte della Bce non vadano oltre il mandato dell’Eurotower, forzando la delega con cui la Germania aderisce ai trattati europei: nella sentenza i giudici specificano di apprezzare lo sforzo del governo tedesco “per giuridicizzare e ancorare democraticamente a livello europeo le misure anticrisi”. Infine, la Corte boccia l'ipotesi di concedere al fondo Esm una licenza bancaria, in quanto si verificherebbe una violazione dei trattati europei. Il via libera della Germania al fondo salva-stati dà respiro all’azione anti-spread messa in campo dal presidente della Bce Mario Draghi e viene giudicato molto positivamente dai mercati. Un lungo applauso ha accolto la sentenza a Strasburgo, nel giorno in cui il presidente della Commissione europea José Barroso ha tenuto il discorso sullo stato dell'Unione, affermando che “non ci devono essere più dubbi sull'integrità dell'Unione europea e sull’irreversibilità dell'euro”. Il presidente dell'Eurogruppo Jean Claude Juncker invece ha annunciato che la riunione inaugurale dell'Esm si terrà l'8 ottobre. Intervenendo nel Bundestag, la Merkel ha sottolineato che “in questa crisi ogni istituzione ha la sua responsabilità” e “questo prevede anche che la Bce, nel suo mandato e nella sua indipendenza, assuma i suoi impegni”, aggiungendo però che la Bce non deve essere “sovraccaricata” nel ruolo di controllare le banche. Il presidente del Consiglio Mario Monti ha definito invece “un'ottima notizia” la sentenza della Corte tedesca, “perché rimuove l'ostacolo ultimo per l'entrata in vigore del meccanismo europeo di stabilità e sul fiscal compact”. Il premier, inoltre, non ritiene che “la limitazione indicata dalla sentenza segni un freno imprevisto al processo di stabilizzazione dei mercati”. Monti poi aggiunge: “Non sono un giurista e non ho esaminato il problema, mi parrebbe tuttavia una questione di competenza della Corte di giustizia delle comunità europee se la Bce sia andata o meno andata al di là del suo mandato così come previsto dai trattati”.

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