15 mag 2013

Istituito al Senato il Comitato per le questioni degli italiani all'estero



Il Senatore Claudio Micheloni esprime viva soddisfazione per l'approvazione, oggi, in Aula, durante la 21° Seduta Pubblica, della mozione n. 20 che istituisce il Comitato per le questioni degli italiani all'estero, con il compito di approfondire il tema della condizione, dei problemi e delle aspettative delle collettività italiane residenti all'estero.

La mozione, depositata al Senato il 16 aprile a prima firma del senatore Claudio Micheloni, e sottoscritta da Massimo Bitonci, Aldo Di Biagio, Giuseppe Esposito,  Marco Filippi, Francesco Giacobbe, Fausto Guilherme Longo, Giorgio Tonini, Carlo Pegorer, Giancarlo Sangalli, Renato Guerino Turano, Luigi Zanda, Claudio Zin e Raffaela Bellot, è stata approvata in Aula con 191 voti favorevoli, 55 contrari e 8 astenuti.
"Mi auguro che il Comitato per le questioni degli italiani all'estero sia rapidamente insediato in modo tale da affrontare il prima possibile tutti i temi  cari ai nostri connazionali all'estero". E' quanto afferma il senatore Claudio Micheloni, specificando che le questioni da prendere subito in considerazione sono il  rinnovo dei CGIE e dei Comites, la riforma costituzionale che includa anche i parlamentari della circoscrizione estera, la riforma della legge sul voto all'estero,  il riassetto della rete consolare, la diffusione della lingua e cultura italiana nel mondo, il tema dell'attribuzione della cittadinanza, l'informazione e lo spinoso problema dell'IMU, tassa che deve considerare gli immobili degli italiani all'estero prima casa.
Su questo argomento il senatore Micheloni è stato molto chiaro durante il suo intervento in Aula: "Oggi l'IMU sulle case costruite dai lavoratori italiani emigrati è ingiustamente tassata come seconda casa, una casa per altro che i nostri lavoratori occupano un mese all'anno, realizzata con i loro sacrifici in altri Paesi. Avevamo già evidenziato l'inaccettabilità di tale situazione. Mi auguro che il decreto corregga questa volgare ingiustizia. Gli italiani all'estero vogliono pagare le tasse ma chiedono che una casa vuota, non affittata, sia trattata come prima casa".
A chi non era favorevole alla mozione, adducendo ragioni di costi, il senatore ha replicato: "Mi permetto di ricordare che con le loro rimesse i nostri emigranti hanno riequilibrato i bilanci del nostro Paese. Se l'Italia, pur con tutte le sue difficoltà, ha avuto un notevole sviluppo economico nel secondo dopoguerra è dovuto anche grazie al lavoro degli italiani all'estero". Su quanto gli italiani all'estero siano una risorsa per il nostro paese, il senatore ha specificato che "solo se consideriamo le pensioni estere dei nostri ex-emigranti tornati a vivere in Italia entrano nelle casse dello Stato oltre 5 miliardi di euro l'anno".
Gli italiani all'estero sono uno strumento unico di promozione politica, culturale ed economica dell'Italia nel mondo, quindi l'istituzione al Senato di un Comitato che li rappresenta è d'obbligo, tanto più che i componenti dell'Ufficio di Presidenza del Comitato non percepiranno alcuna indennità di ufficio. Il senatore Micheloni, come primo firmatario, vuol per questo ringraziare tutti i colleghi che l'hanno sostenuto in questa scelta.  



Ufficio stampa del Senatore Claudio Micheloni

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