(NoveColonne
ATG) Roma - “Il testo in discussione nella Commissione Affari Costituzionali
del Senato sulla riforma elettorale offre il fianco a serie riserve per quanto
riguarda il sistema di elezione dei candidati, un tema che quasi ogni giorno
riaffiora purtroppo nelle cronache giudiziarie, ma offre spunti d’interesse per
gli italiani all’estero”. E’ quanto si legge in una nota congiunta a firma dei
parlamentari del Partito democratico eletti all’estero.
“Parliamo della
proposta trasversale di introdurre nel disegno di legge la conferma del voto
per corrispondenza e l’inversione dell’opzione, che comporterà per gli italiani
all’estero l’obbligo di prenotazione nel caso vogliano votare per
corrispondenza”, scrivono Bucchino, Farina, Fedi, Garavini, Micheloni,
Narducci, Porta, Randazzo. “Da tempo – continuano – guardiamo con favore a
queste soluzioni normative, tanto è vero che i capigruppo del Pd, sia alla
Camera che al Senato, hanno depositato disegni di legge centrati proprio su
questa innovazione. Mettere al centro del sistema la consapevole partecipazione
dei cittadini all’estero, da manifestare con un’inequivocabile manifestazione
di volontà, significa rafforzare il rapporto democratico, avere finalmente
elenchi ‘puliti’ e certi di elettori, aumentare il controllo sul proprio voto
evitando irregolarità e brogli sempre possibili, ridimensionare in modo
significativo le spese organizzative”. “Di fronte alle polemiche, ricorrenti e
talvolta speciose, che investono il voto per corrispondenza e che di solito
sottendono il proposito di cancellarlo – spiegano Bucchino, Farina, Fedi,
Garavini, Micheloni, Narducci, Porta, Randazzo – il fatto che si dica nel
contesto di una legge elettorale nazionale che si continua a votare con questo
sistema è certamente un fatto positivo. La preiscrizione non è una limitazione
del diritto, che resta integro, ma è solo un modo per tutelarlo”. “Nessuno –
proseguono – può far finta di non capire che dietro molte posizioni contrarie
al voto per corrispondenza, in realtà si nasconde l’intenzione di eliminare la
stessa Circoscrizione Estero. Una significativa anticipazione si è già avuta
con le modifiche del voto per i Comites che hanno evidenziato concretamente il
rischio di svuotare, con il pretesto dei costi insostenibili, lo stesso sistema
di rappresentanza”. “Non ignoriamo – concludono i parlamentari del Pd – che per
mandare a regime un tale sistema occorrano un serio impegno organizzativo,
assidui contatti con gli elettori perché siano informati e motivati e risorse
adeguate. Su questo, la proposta emendativa del testo base precisa che il nuovo
sistema sarà applicato a partire dalla tornata elettorale successiva a quella della
prossima primavera. Per quanto ci riguarda chiediamo, e vigileremo in tal
senso, che tutti coloro che hanno
responsabilità di organizzazione e gestione della delicata materia elettorale
facciano presto e bene la parte che loro compete”.
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