(NoveColonne ATG) Roma - Ancora acque agitate nel
Pd: “Renzi si farà male”, avrebbe detto Massimo D’Alema secondo indiscrezioni
de La Stampa (poi smentite). E il sindaco di Firenze passa al contrattacco: “Il
presidente del Copasir dice a un avversario politico, che peraltro fa parte del
suo partito, che si farà del male? Spero che D’Alema smentisca queste frasi,
spero che non le abbia dette, c'è un che di allusivo e intimidatorio che non
capisco”, ha commentato il candidato alle primarie nel videoforum di Repubblica
Tv condotto da Massimo Giannini.
“Quello che più mi stupisce di D’Alema - ha
proseguito Renzi – è che dice che non vuol mollare e così facendo non credo
faccia un bel servizio a Bersani. D’Alema la sua occasione per cambiare il Paese
l'ha avuta... Se vinco le primarie a questi signori dico grazie e arrivederci”.
Renzi è tornato anche su un’altra questione sollevata dalle parole attribuite a
D’Alema: “La settimana scorsa Renzi – avrebbe detto l’ex premier – è andato a
Sulmona, in jet privato da Ciampino, poi su una Mercedes. In camper c’è salito
alle porte di Sulmona, ma quando è arrivato in piazza, tutti ad applaudire il
giovane ribelle che altro che auto blu, lui viaggia in camper”. Secca la
risposta di Renzi: “Ho pagato di tasca mia un volo per andare al funerale di
Piero Luigi Vigna, che è un pezzo di storia di Firenze, e non avevo altra
possibilità che fare 40 minuti di volo”. Tornando alle primarie, il sindaco di
Firenze ha chiarito che “se io non mi fossi candidato non avrebbero mai fatto
le regole per le primarie. Se non avessimo accelerato non avremmo fatto un
favore al Pd”. Se oggi il partito è in crescita nei sondaggi, ha aggiunto, “è
perché stiamo facendo una discussione che riempie le piazze e i teatri”. Quanto
alla deroga allo statuto sul limite dei tre mandati, Massimo D’Alema e Rosy
Bindi dovrebbero per Renzi “riporla nella vaschetta. Chi vince rappresenta il
Pd, non è che noi vinciamo ma il Pd è un’altra cosa. Non è che il giorno dopo
il gruppo dirigente dice che si continua allo stesso modo: non penserete mica
che facciamo le primarie, si sconfigge questo gruppo dirigente, e poi D’Alema e
la Bindi hanno la deroga”. Anche perché, ha attaccato, “la vecchia classe
dirigente Pd ci ha regalato vent’anni di berlusconismo. Dov’era D’Alema quando
si mandava a casa il governo Prodi? A fare l’inciucio con Cossiga e Mastella
che è stato l’origine di tutti i guai dell’Ulivo”.
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