28 ott 2012

STABILITA’, SUGLI "EFFETTI POSITIVI" SCONTRO GRILLI-BERSANI



                    
(NoveColonne ATG) Roma - La legge di stabilità avrà effetti positivi sul 99% dei contribuenti. Il ministro dell’Economia Vittorio Grilli, in un’audizione davanti alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato, rivendica gli interventi combinati su Iva e Irpef contenuti nel provvedimento al vaglio del Parlamento e difende il disegno di legge dagli attacchi che piovono da più parti. Nella stessa sede, critiche arrivano da Istat, Corte dei conti e Bankitalia. Via twitter è il segretario del Pd Pier Luigi Bersani a “sfidare” il ministro: “A noi”, dice il leader democratico commentando i dati diffusi da Grilli in audizione, “non risulta”: la legge di stabilità così com’è “ha effetti regressivi”.
I dati forniti dal titolare dell’Economia alla Camera dicono che il taglio di un punto dell’Irpef per i primi due scaglioni, seppur mitigato da alcune modifiche alle deduzioni e alle detrazioni fiscali (con l’inserimento di una franchigia di 250 euro per gran parte delle spese e di un tetto di 3.000 per il complesso delle detrazioni), porterà un beneficio medio di 160 euro pro-capite, con picchi di 220-230 euro per chi ha un reddito compreso tra 25 e 45mila euro che si assottigliano via via che il reddito cresce. A subire effetti negativi dalle nuove misure fiscali sarebbero invece solo 495mila contribuenti. Le misure riguardano 30,8 milioni di soggetti su un totale di 41,5 milioni e saranno positive per 30,3 milioni di questi. Gli effetti negativi si faranno sentire solo per 495mila contribuenti, per lo più con redditi alti. I vantaggi fiscali andranno per il 54% ai lavoratori dipendenti, per il 34% ai pensionati, per il 10% ai lavoratori autonomi e per il 2% agli altri. Quanto all’aumento percentuale di un punto dell’Iva, Grilli sottolinea che questa misura ha il suo punto di forza nel fatto di colpire tutti, evasori inclusi: si tratta dunque di una misura che va nella direzione dell’equità del sistema, afferma il ministro ricordando che l’aumento tocca il 50% dei consumi e, in particolare, quelli che riguardano il paniere “tipico dei redditi più alti”, mentre non tocca i consumi tipici delle fasce più deboli, come gli acquisti al supermercato. In conclusione, il ministro sottolinea che con questo ddl il governo non chiede ulteriori sacrifici al Paese: negli ultimi 18 mesi, ricorda, “è stato necessario introdurre dei correttivi grossissimi. Questi naturalmente non possono essere leggeri e non si può pensare che non abbiano impatto sulle famiglie. Noi abbiamo una legge di stabilità che per la prima volta in 18 mesi è neutrale”. Bersani replica: “E’ ardito dire che non pesa sulle famiglie, punterei a una maggior equità e a un maggior sostegno della domanda interna”. Il segretario del Pd non è l’unico a criticare le misure del governo: secondo il presidente della Corte dei Conti Luigi Giampaolino il ddl di stabilità rischia di innescare un inasprimento dell’Imu e delle tariffe da parte delle amministrazioni comunali, che potrebbero essere obbligate a compensare i tagli. Secondo Salvatore Rossi, vicedirettore generale di Bankitalia, “potrebbe essere prudente prevedere contenute misure correttive”. Il presidente dell’Istat Enrico Giovannini rileva che il ddl penalizzerà le famiglie con figli minorenni: “Lo svantaggio relativo delle famiglie con figli risulta più evidente se questi sono di minore età”.

Nessun commento:

Posta un commento