ROMA\ aise\ - "È stato un gesto di grande coraggio e straordinario senso di responsabilità". Così il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha commentato la notizia della decisione di Papa Benedetto XVI di lasciare il prossimo 28 febbraio il ministero che gli era stato affidato il 19 aprile 2005.
Il Presidente Napolitano ha risposto così, al termine della cerimonia per il Giorno del Ricordo al Quirinale, ai giornalisti che ricordavano il colloquio con il Pontefice di giovedì scorso in Vaticano.
"Era - ha detto il Capo dello Stato - un colloquio nel quale traspariva come fosse provato e come fosse consapevole anche di una fatica difficilmente sostenibile. Credo che il suo sia stato un gesto di straordinario coraggio e di straordinario senso di responsabilità. Anche il tenere sulle proprie spalle un mandato così straordinariamente impegnativo, com'è quello del Pontefice della Chiesa cattolica, deve fare i conti con il prolungarsi della vita, e il prolungarsi della vita non sempre in condizioni egualmente sostenibili. Quindi, - ha concluso – grande coraggio, grande generosità e, da parte mia, moltissimo rispetto".
Da twitter, il Presidente del Consiglio Mario Monti si dice "molto scosso per questa notizia inattesa". Quindi, in una nota pubblicata da Palazzo Chigi, il Premier aggiunge: "ho profondo rispetto per la decisione di Papa Benedetto XVI, così grande e inattesa", dichiara Monti in una nota. "Sono certo che essa é stata ispirata dalla volontà di servire la Chiesa fino in fondo e di far sì che anche per il futuro essa possa avere una guida salda. Serberò il ricordo commosso del dialogo stretto e personale con il quale il Santo Padre ha voluto accompagnare il mio impegno di governo. Gli sono oggi vicino e confido con umiltà di poter continuare anche in seguito un rapporto che mi ha arricchito sul piano intellettuale e morale".
Per il Ministro degli Esteri, Giulio Terzi quello di Benedetto XVI è "un magistero che sta interpretando avendo un grandissimo impatto sulla cristianità".
Ricordando le parole del papa durante il loro ultimo incontro, in occasione dei 900 anni dalla bolla papale all'Ordine di Malta, Terzi ha spiegato che Ratzinger ha sottolineato con efficacia "il valore di un ritorno di tutti i cristiani al senso originario della fede", rimanendo nel "filo conduttore" del suo pontificato che è la necessità di una "nuova evangelizzazione".
Il Ministro degli Esteri ha riferito che nell'udienza con i cavalieri di Malta il papa "apparve affaticato", seppur "assolutamente efficace". Terzi ha voluto sottolineare il "grande rapporto" che c'è sempre stato tra il Governo italiano e la Santa Sede "sui temi fondamentali della protezione dei diritti umani e la libertà di tutti i credo religiosi". (aise)
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