(NoveColonne
ATG) Roma - “L’Italia è il primo paese europeo per esportazioni di prodotti
biologici e uno dei maggiori mercati di sbocco comunitari è la Germania, dove
l’alimentazione “organic” è un’abitudine radicata, con un fatturato medio che
arriva a 6 miliardi di euro l’anno, vale a dire quasi un terzo del valore
complessivo del comparto in Ue (20 miliardi).
Per questo manifestazioni come
“BioFach”, il Salone mondiale del “bio” che ha aperto ufficialmente il 13
febbraio a Norimberga, rappresenta per le nostre aziende agricole una delle
vetrine internazionali più importanti e redditizie”. Lo afferma Anabio,
l’associazione nazionale agricoltura biologica della Cia-Confederazione italiana
agricoltori. “Tra le imprese italiane ‘bio’ internazionalizzate, nove su dieci
esportano in Germania - spiega Anabio Cia - ma c’è ancora un enorme margine di
crescita oltreconfine, visto che secondo l’Ice il potenziale del biologico nel
mercato tedesco si aggira a lungo termine intorno ai 13 miliardi di euro”.
“BioFach, quindi, è una grossa opportunità per le nostre aziende bio, dal punto
di vista della visibilità e del business -conclude Anabio Cia- tanto più che
solo nell’ultimo anno il numero degli operatori del settore è passato da 47.663
unità a 48.269 e oggi in Italia si trova un terzo delle imprese biologiche
europee, con una superficie coltivata a bio pari a oltre un milione e 200 mila
ettari”. Tra i prodotti “bio” che l’Italia esporta in Germania - ricorda Anabio
- il primo posto è occupato dall’ortofrutta (55 per cento), di cui Berlino è
importatore netto, mentre lo Stivale è “l’orto d’Europa”. Seguono vino
biologico (11,2 per cento), conserve di pomodoro (8,5 per cento), olio d’oliva
(6,2 per cento) e “altri prodotti” (18,5 per cento).
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