(NoveColonne
ATG) Bruxelles - L’81% dei residenti nei Paesi dell’Unione europea sa di essere
cittadino dell’Ue, oltre ad esserlo del proprio paese, ma solo il 36% ritiene
di essere ben informato sui diritti che derivano da questa condizione. La
maggioranza degli europei conosce i propri diritti in fatto di libera
circolazione (88%) e petizione presso le istituzioni dell’Unione (89%), mentre
i due terzi (67%) pensa che la libera circolazione delle persone all’interno
dell’Ue sia vantaggiosa per il proprio paese dal punto di visto economico.
Lo
rivela una nuova indagine Eurobarometro, pubblicata dalla Commissione europea:
a vent’anni dall’introduzione della cittadinanza dell’UE, gli europei hanno
ampia cognizione dell’esistenza dei diritti ad essa legati, ma non sempre sanno
cosa implicano. L’indagine è stata pubblicata in concomitanza con l’udienza che
Parlamento europeo e Commissione per discutere i diritti europei. La relazione,
prevista per l’8 maggio, oltre a delineare una serie di iniziative tese a
concretizzare questi diritti, nell’ambito dell’Anno europeo dei cittadini 2013,
traccerà il bilancio delle 25 azioni annunciate nella prima relazione sulla
cittadinanza dell’Ue del 2010 e riferirà in merito agli ostacoli sormontati
negli ultimi tre anni. Viviane Reding, vicepresidente e Commissaria per la
giustizia, i diritti fondamentali e la cittadinanza, ha commentato: “Gli
europei tengono molto ai loro diritti di cittadini dell’Ue e oggi sono più che
mai consapevoli di averne. Resta però ancora molto da fare per permettere loro
di fruirne appieno e per coinvolgerli più direttamente nel processo decisionale
dell’Unione europea. Nel corso di quest’anno, che è l’Anno europeo dei
cittadini, parteciperò a incontri pubblici in varie città dell’Unione, per
raccogliere timori e idee riguardo ai diritti Ue, ascoltare proposte per
migliorare la situazione e capire come i cittadini vedono il futuro
dell’Europa. L’Europa non può essere costruita senza il contributo diretto
degli europei. Ecco perché stiamo cambiando radicalmente il modo di concepire
le politiche europee al fine di permettere ai cittadini di dire la loro”.
Nell’indagine Eurobarometro sulla cittadinanza dell’Unione europea veniva
chiesto agli europei di esprimersi sulla loro condizione di cittadini dell’Ue e
sui diritti ad essa associati. Nel complesso, gli intervistati sanno di poter
godere della maggior parte di questi diritti, compreso il diritto di petizione
presso le istituzioni Ue (89%), libera circolazione (88%), non-discriminazione
fondata sulla nazionalità (82%), protezione consolare (79%) e partecipazione a
un’iniziativa dei cittadini (73%). Se più di un terzo degli intervistati (36%)
si reputa ben informato su questi diritti (il che costituisce un aumento di 5
punti percentuali rispetto al 2007), solo il 24% ritiene di sapere come
procedere nel caso i suoi diritti Ue non siano rispettati. Per quanto riguarda
il diritto di libera circolazione, l’idea che apporti vantaggi economici per il
proprio paese è condivisa dalla netta maggioranza degli intervistati in tutti i
27 Stati membri.
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