(NoveColonne ATG) Roma - Nel pomeriggio di martedì 17 gennaio i sommozzatori della capitaneria di porto hanno ritrovato i corpi di cinque persone nel relitto della nave Concordia naufragata venerdì notte di fronte all’isola del Giglio.
Si tratta dei cadaveri di quattro uomini e una donna, con i giubbotti salvagente indosso, rinvenuti a poppa della nave. La notizia è stata confermata dall’unità di crisi presieduta dal prefetto di Grosseto Giuseppe Linardi. Giovedì mattina invece sono state identificate altre due vittime, entrambi cittadini francesi. Il bilancio della tragedia, ancora momentaneo, è di 13 vittime. Intanto, sulla concessione dei domiciliari al comandante della Concordia, Francesco Schettino – da martedì notte giunto nella sua casa di Meta di Sorrento -, è scontro tra il Gip di Grosseto e la Procura. Respingendo la richiesta dei pm di convalidare l’arresto in cella, il giudice Valeria Montesarchio sottolinea che non sussiste da parte di Schettino né il pericolo di fuga né quello dell’inquinamento delle prove. Il gip, pur riconoscendo nell’ordinanza i “gravi indizi in ordine ai reati ipotizzati dalla Pubblica accusa” (nell’ordinanza si mette in luce la “manovra sconsiderata” da parte del comandante, consistente “nell'eccessivo avvicinamento all’isola” e il fatto che l’allarme sia stato dato con molto ritardo) sottolinea che non “sussiste un concreto pericolo di fuga da parte dell’indagato, non potendo per legge e costante giurisprudenza il predetto presupposto identificarsi in una mera ipotesi investigativa non supportata da alcun elemento riferibile alla sua condotta”, in quanto – scrive il gip – “Schettino, dopo aver lasciato la nave, non compiva alcun atto dal quale poter desumere che avesse intenzione di fuggire”. Il gip rileva però che “la grave imperizia, imprudenza, negligenza che connota la condotta del comandante Francesco Schettino rendono concreto e attuale il pericolo di reiterazione dei reati della stessa specie di quelli per cui si procede, ossia reati gravemente colposi ai danni di terzi affidati”. Intanto, a seguito delle valutazioni sulle condizioni di stabilità della nave conseguenti ai monitoraggi tecnici e alle verifiche ispettive effettuate anche con l'impiego di apparecchiature ad altissima tecnologia, fornite dal Joint Research Center (Istituto della Commissione Europea con sede nell'italiano Istituto superiore per la prevenzione e la ricerca ambientale), i responsabili operativi dei soccorsi ad Isola del Giglio hanno deciso la ripresa delle operazioni di ricerca dei dispersi, “senza soluzione di continuità”, come si legge in una nota dell'unità di crisi presieduta dal prefetto di Grosseto, Giuseppe Linardi, "salvo eventuali successive modifiche dell'assetto di stabilità rilevato”.
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