(NoveColonne
ATG) Roma - Non è vero che il Movimento 5 Stelle è disposto ad appoggiare un
governo tecnico. E di conseguenza, in mancanza di aperture reali, non ci sono
le condizioni perché il Quirinale disponga una convocazione anticipata delle
Camere: la prima seduta, fa sapere il presidente della Repubblica Giorgio
Napolitano, è confermata per venerdì 15 marzo. Beppe Grillo, sul suo blog,
ribadisce che “il M5S non darà la fiducia a un governo tecnico, né lo ha mai
detto.
Non esistono governi tecnici in natura, ma solo governi politici
sostenuti da maggioranze parlamentari. Il governo Monti è stato il governo più
politico del dopoguerra, nessuno prima aveva mai messo in discussione
l'articolo 18 a difesa dei lavoratori. Il presidente del consiglio tecnico è
un’enorme foglia di fico per non fare apparire le vere responsabilità di
governo da parte di pdl e pdmenoelle”. Precisazione d’obbligo, dopo che il
neo-capogruppo grillino al Senato Vito Crimi, aveva fatto intendere il contrario.
Lo stesso Crimi però su Facebook era stato costretto a fare retromarcia: “Non
ho mai parlato di appoggio a governi tecnici. L’unica soluzione che proponiamo
è un governo del Movimento 5 Stelle che attui subito e senza indugio i primi 20
punti del programma e a seguire tutto il resto. Il nostro programma è chiaro ed
è stato annunciato in tutte le piazze e in streaming”. Quindi l’attacco alla
stampa, rea di aver riportato male le sue parole. “Abituatevi anche a chi dice
sì per dire sì, no per dire no, senza interpretazioni”. E agli attivisti e ai
simpatizzanti che scrivono ai nuovi eletti: “Vi garantisco la coerenza, terremo
la barra dritta: la nostra è una rivoluzione culturale pacifica e democratica e
non la fermeremo, il nostro unico senso di responsabilità è verso gli elettori
che ci hanno dato mandato di attuare questa rivoluzione culturale che comunque
è già in atto, malgrado le resistenze di coloro che sono attaccati a poltrone e
privilegi”. Così Napolitano ha dovuto prendere atto che “difficoltà di vario
ordine non consentono una anticipazione della data di convocazione delle
Camere, già fissata per venerdì 15 marzo. Resta dunque ancora un ampio spazio –
si legge nella nota del Quirinale - per una proficua fase preparatoria delle
consultazioni del Capo dello Stato per la formazione del governo. Nel
ringraziare la magistratura per lo sforzo di celerità compiuto negli adempimenti
di sua competenza relativi alla verifica dei risultati elettorali, il
Presidente della Repubblica confida che le operazioni relative all'insediamento
delle Camere e alla costituzione dei Gruppi parlamentari si svolgano con la
massima sollecitudine possibile”.
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