Un'elezione veloce, fin troppo per un nome che non era ancora emerso tra i papabili,
un
nome che può star bene alla curia italiana – impossibilitata ad
eleggere un suo “interno” data la riforma elettorale voluta da Ratzinger
– e al tempo stesso alla dottrina ratzingeriana che ha incentrato il suo papato sulla lotta all'omosessualità nella Chiesa.
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