(NoveColonne
ATG) Roma - “Morto che parla”, “stalker politico”, “ha superato la buonanima di
Waterloo Veltroni”.
I toni usati da Beppe Grillo su una possibile alleanza con
il Pd sono tutt’altro che concilianti. In un impietoso post che ritrae un
Bersani-fantasma con sul manifesto “47 morto che parla” figura un lungo elenco di
citazioni del segretario del Pd su Grillo sul suo movimento, tra cui “Con
Grillo finiamo come in Grecia”: “Negli ultimi venti anni – scrive oggi Grillo -
il Pd ha governato per ben 10 anni e nell’ultimo anno e mezzo ha fatto
addirittura il governissimo con il Pdl votando qualunque porcata di Rigor
Montis. Strette di mano e abbracci quotidiani tra Alfano e Bersani alla Camera,
do you remember? Il M5S non darà alcun voto di fiducia al Pd (né ad altri).
Voterà in aula le leggi che rispecchiano il suo programma chiunque sia a
proporle”. Parole che suonano come una porta sbattuta in faccia al Pd, alla
ricerca di una maggioranza in Parlamento. “Quel che Grillo ha da dirmi, insulti
compresi, lo voglio sentire in Parlamento – replica Bersani in una nota – E lì ciascuno
si assumerà le proprie responsabilità”. Non tutti i frequentatori del blog sono
però d’accordo con il loro leader. E’ chiaro che un accordo con il Pd
permetterebbe di influenzare il programma di governo. Così, fra migliaia di
commenti, i più votati sono quelli che chiedono di non chiudere del tutto la
porta al dialogo: “Mi pare un errore non votare la fiducia, il Pd ha già calato
le braghe e bisogna approfittarne per cercare di portare a casa la riforma
delle legge elettorale, una anticorruzione e la riforma della politica”, scrive
Matteo M, mentre Patrick D. si rivolge direttamente a Grillo: “Scusa Beppe,
senza polemizzare e senza volerti attaccare (tra l'altro ti ho votato), ma mi
spieghi dove sta la ‘democrazia della rete’? A me pare che qui scegli tutto tu.
Non potresti lanciare un sondaggio su come muoversi?”. “Noi vi abbiamo votato e
su questa decisione di non aprire al Pd non siamo stati interpellati”, ricorda
Giambattista M. E, nonostante siano parecchi anche i messaggi in sintonia con
Grillo, a smentire chi pensa che i commenti sul blog siano di “infiltrati” del
Pd o di altre fazioni, o convertiti alla vigilia del voto, ci pensa Franco M.
grillino della prima ora, uno di quelli della V-day di Bologna: “Lo so che
anche i dirigenti del Pd sono carrieristi, lì da una vita, ma se mi si dà la
possibilità di fare le leggi che volevo fare, allora posso sopportarli ancora
un anno, non ci cambia la vita!”. Anche il suo risulta uno dei commenti più
apprezzati dalla rete. Il sostegno “indiretto” della base grillina potrebbe
ridare una possibilità alle proposte del Pd. “Ci presenteremo in Parlamento e
chiederemo i voti per un governo di svolta – ha ribadito oggi il vicesegretario
Enrico Letta, confermando la volontà del partito di indicare Bersani come premier
- Vogliamo fare di tutto per evitare il caos per i risparmiatori e per le
nostre istituzioni. Chiederemo al Parlamento di pronunciarsi e siamo convinti
che troveremo il consenso per dare le risposte necessarie per il Paese”. Matteo
Orfini, responsabile cultura e informazione del Pd, è possibilista: “Vedremo
cosa succederà in Parlamento. Grillo utilizza toni e argomenti offensivi,
inaccettabili e irricevibili ma il Movimento 5 Stelle sta cambiando natura. E’
il primo partito del paese, ha eletto tanti parlamentari e questo cambierà
anche il modo in cui il movimento funzionerà”.
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