11 giu 2011

REFERENDUM: GOVERNO PRO ASTENSIONE, MONDO CATTOLICO DICE SI’

(NoveColonne ATG) Roma - Si avvicinano i giorni del referendum e si moltiplicano le iniziative dei sostenitori del ‘si’, mentre nel campo del ‘no’ prevale la linea dell’astensionismo per non far raggiungere il quorum. Il ministro per l’Attuazione del Programma, Gianfranco Rotondi, conferma la linea dell’astensionismo già più volte rivendicata: “Pur riconoscendo la legittimità di un istituto importante come il referendum - dice - , ritengo però che rappresenti uno strumento di sconfitta per la politica che delega ai cittadini decisioni e responsabilità che invece dovrebbe assumere. Anche il non recarsi alle urne, come farò io, è comunque un'espressione di voto”. Il ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani, parlando di nucleare a margine dell’assemblea di Unioncamere ha definito il quesito referendario “quasi inutile”, dal momento che, prima del pronunciamento della Consulta “io pensavo di avere abrogato la legge che consentiva al nostro Paese di tornare al nucleare. Quindi andiamo a fare un referendum su un argomento che il governo ha già risolto con una legge” e in ragione di ciò “l’esito del quesito referendario sul nucleare, per quanto mi riguarda, è quasi inutile”. Al di fuori del mondo politico ha professato la sua scelta di astensione l’Ad dell’Eni Paolo Scaroni, il quale ha dichiarato: “Io non voto mai per principio a nessun referendum perché secondo me un referendum abrogativo è una follia”. Contro i sostenitori dell’astensionismo si è scagliato Beppe Grillo, che sul suo blog scrive: “E’ inammissibile che chi ricopre una carica pubblica inviti la gente a non andare a votare, andrebbe denunciato”. Ma per Grillo nonostante “la tattica vigliacca di stare in silenzio, di depistare gli elettori (…) l’opinione pubblica ha già deciso: i ‘si’ saranno maggioranza con o senza quorum”. Tra i sostenitori del sì il Pd in Campania si adopera mettendo in moto tutta la sua macchina organizzativa: il segretario nazionale, Pier Luigi Bersani infatti ha inviato una lettera a tutte le famiglie di Napoli “per spiegare l’importanza del voto, tanto più in Campania, dove sono stati individuati due possibili siti per la localizzazione di nuove centrali nucleari”. Il presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli, che ha promosso un’iniziativa pro-referendaria con Fabio Rampelli, del Pdl, ricorda che “domenica e lunedì prossimi si decide quale modello di società costruiremo per noi stessi e per i nostri figli. Abbiamo la possibilità, una volta per tutte, di mettere al riparo le future generazioni dal rischio radioattivo e dalle scorie che nessun paese al mondo è in grado di trattare e gestire. Per questa ragione - aggiunge Bonelli - è fondamentale andare a votare indipendentemente dalla propria appartenenza politica”. Infine, anche il mondo cattolico scende in campo in favore del sì e in particolare per i quesiti relativi all’acqua pubblica. I settimanali diocesani riuniti nella Fisc, la Federazione dei settimanali cattolici, in vista dei referendum di domenica 12 e lunedì 13 giugno, sostengono il sì per i quesiti sull’acqua pubblica e il nucleare e lasciano libertà di voto per il legittimo impedimento.

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