11 giu 2011
REFERENDUM: IL VOTO DEGLI ITALIANI ALL’ESTERO E’ A RISCHIO
(NoveColonne ATG) Roma - “Attesa la tempistica prevista dalle disposizioni vigenti in materia di voto per corrispondenza il Viminale comunica che è impossibile procedere a una nuova stampa e distribuzione agli elettori all’estero delle schede col nuovo quesito sul nucleare”. Durante il question time alla Camera il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Elio Vito, dà forma ai timori e sospetti che aleggiavano da quando la Consulta aveva confermato il mantenimento del quesito referendario sul nucleare, modificando però il contenuto della formulazione e di fatto ponendo a rischio il voto dei tre milioni e 200 mila elettori italiani all’estero. Vito ha dichiarato che sono in corso di stampa e distribuzione in tutto il Paese le nuove schede grigie (quelle sul nucleare), ma queste non saranno nuovamente inviate agli italiani residenti all’estero, i quali potevano esprimere il loro voto entro la data del 2 giugno. Di fronte alla possibilità che tali schede possano essere invalidate si è subito mosso Antonio di Pietro, che ha preparato un’istanza destinata alla Corte di Cassazione, affinché l’ufficio centrale per i referendum tenga conto del ‘quorum ridotto’ sul nucleare. In pratica, il voto sul nucleare degli italiani all’estero non dovrebbe essere calcolato e conseguentemente dovrebbe venire abbassata la soglia del quorum minimo per la validità della consultazione. Il senatore del Pd Stefano Ceccanti ed Eugenio Marino, responsabile Pd per gli italiani all’estero, rispondono alla dichiarazione del ministro Vito chiedendo che l’impossibilità di inviare le nuove schede non comporti l’annullamento del voto e che i risultati vengano resi pubblici. “E’ bene ricordare - si legge in una nota - che il ministero dell’Interno è tenuto a trasmettere sia i dati sulla partecipazione sia quelli sullo scrutinio, ritenendosi i dati sul voto all’estero sul nucleare cumulabili a quelli sul voto in Italia, per l’evidente continuità di indirizzo dei due quesiti”. Il deputato di Fli Aldo Di Biagio commenta negativamente l’intervento di Vito: “Bella risposta al question time. Invece di dare una soluzione al problema, il governo rimanda la decisione di validare o meno il terzo quesito per gli italiani all’estero, riconoscendo tale discrezionalità alla Commissione elettorale competente a Roma. Ancora una volta - aggiunge - gli italiani nel Mondo sono usati a mo’ di ruota di scorta dal governo. Ancora una volta i cittadini all’estero vengono messi in mezzo solo se fa comodo”.
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