9 mar 2013

GOVERNO: GRILLO CHIUDE LA PORTA, NAPOLITANO NON APRE LE CAMERE




(NoveColonne ATG) Roma - Non è vero che il Movimento 5 Stelle è disposto ad appoggiare un governo tecnico. E di conseguenza, in mancanza di aperture reali, non ci sono le condizioni perché il Quirinale disponga una convocazione anticipata delle Camere: la prima seduta, fa sapere il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, è confermata per venerdì 15 marzo. Beppe Grillo, sul suo blog, ribadisce che “il M5S non darà la fiducia a un governo tecnico, né lo ha mai detto.
Non esistono governi tecnici in natura, ma solo governi politici sostenuti da maggioranze parlamentari. Il governo Monti è stato il governo più politico del dopoguerra, nessuno prima aveva mai messo in discussione l'articolo 18 a difesa dei lavoratori. Il presidente del consiglio tecnico è un’enorme foglia di fico per non fare apparire le vere responsabilità di governo da parte di pdl e pdmenoelle”. Precisazione d’obbligo, dopo che il neo-capogruppo grillino al Senato Vito Crimi, aveva fatto intendere il contrario. Lo stesso Crimi però su Facebook era stato costretto a fare retromarcia: “Non ho mai parlato di appoggio a governi tecnici. L’unica soluzione che proponiamo è un governo del Movimento 5 Stelle che attui subito e senza indugio i primi 20 punti del programma e a seguire tutto il resto. Il nostro programma è chiaro ed è stato annunciato in tutte le piazze e in streaming”. Quindi l’attacco alla stampa, rea di aver riportato male le sue parole. “Abituatevi anche a chi dice sì per dire sì, no per dire no, senza interpretazioni”. E agli attivisti e ai simpatizzanti che scrivono ai nuovi eletti: “Vi garantisco la coerenza, terremo la barra dritta: la nostra è una rivoluzione culturale pacifica e democratica e non la fermeremo, il nostro unico senso di responsabilità è verso gli elettori che ci hanno dato mandato di attuare questa rivoluzione culturale che comunque è già in atto, malgrado le resistenze di coloro che sono attaccati a poltrone e privilegi”. Così Napolitano ha dovuto prendere atto che “difficoltà di vario ordine non consentono una anticipazione della data di convocazione delle Camere, già fissata per venerdì 15 marzo. Resta dunque ancora un ampio spazio – si legge nella nota del Quirinale - per una proficua fase preparatoria delle consultazioni del Capo dello Stato per la formazione del governo. Nel ringraziare la magistratura per lo sforzo di celerità compiuto negli adempimenti di sua competenza relativi alla verifica dei risultati elettorali, il Presidente della Repubblica confida che le operazioni relative all'insediamento delle Camere e alla costituzione dei Gruppi parlamentari si svolgano con la massima sollecitudine possibile”. 

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