25 lug 2012

MAFIA: INGROIA, CON INCARICO ONU NON FACCIO PASSO INDIETRO

(ANSA) - REGGIO CALABRIA, 25 LUG - ''Ritengo che questa missione internazionale possa fare molto bene all'Italia per riacquistare credibilità. Non sto facendo un passo indietro, ma un passo di lato. E poi la Procura di Palermo è piena di giovani che proseguiranno benissimo il nostro lavoro''. A dirlo e' stato Antonio Ingroia parlando del suo possibile incarico Onu in Guatelama. ''Ho sempre considerato controproducente - ha aggiunto - un eccesso di personalizzazione delle indagini perché è sempre più facile attaccare la persona che i fatti giudiziari. Inoltre si rischia che i cittadini si trasformino in tifosi finendo per delegare tutto alla magistratura che non può fare i miracoli. Voglio mettere alla prova il sistema, i cittadini devono fare un passo in avanti e sono convinto che ci siano le condizioni per farlo''. (ANSA). 



MAFIA:INGROIA, SU CAPO STATO NEMMENO SILLABA IN PROCEDIMENTO

(ANSA) - REGGIO CALABRIA, 25 LUG - ''Non abbiamo leso le prerogative del Capo dello Stato. Su di lui non c'e' scritta nemmeno una sillaba nel procedimento''. Cosi' Antonio Ingroia e' tornato sulla vicenda del conflitto di attribuzione sollevato dal Quirinale con la Procura di Palermo. ''La Presidenza della Repubblica - ha aggiunto - ha ritenuto di sollevare il conflitto di attribuzione affidando il compito di giudicare alla Corte Costituzionale, ma io non credo sia la scelta piu' giusta''. ''La vicenda - ha detto Ingroia - si e' sviluppata attorno alla procedura da utilizzare per la distruzione delle intercettazioni irrilevanti. Nel caso in questione e' indubbio che ovviamente il capo dello Stato non e' intercettabile e non e' mai stato intercettato. Ma nel corso di un'intercettazione dell'ex senatore Mancino ci siamo trovati casualmente di fronte ad una conversazione con il Capo dello Stato. In questi casi c'e' chi sostiene che si deve procedere alla distruzione immediata. Ma ovviamente questo non e' possibile perche' la procedura e' computerizzata. La Presidenza della Repubblica ha ritenuto che la distruzione deve avvenire senza metterne a conoscenza l'altra parte intercettata che potrebbe avere interesse in merito. Tra l'altro c'e' un precedente simile che risale al '97 quando venne intercettato il Presidente della Repubblica Scalfaro nell'ambito di un'inchiesta sulla Banca Popolare di Novara. In quel caso la Procura di Milano deposito' agli atti l'intercettazione. Nel nostro caso l'intercettazione era irrilevante ai fini dell'inchiesta e non e' stata nemmeno depositata agli atti''. (ANSA). 



MAFIA: INGROIA, DA CICCHITTO E MANNINO SENSAZIONI NEGATIVE

(ANSA) - REGGIO CALABRIA, 25 LUG - ''Non commento le affermazioni di Cicchitto e Mannino ma ammetto che mi destano una sensazione negativa''. Lo ha detto Antonio Ingroia a Reggio Calabria alla rassegna TabulaRasa. ''Oggi - ha detto - viviamo in una sorta di arena dove tutto e' consentito, anche gli insulti e le offese peggiori. Sembra normale calunniare e diffamare i magistrati che fanno il loro dovere. Il Paese si e' imbarbarito, non si ragiona, non c'e' rispetto per le opinioni altrui e spesso i fatti che vengono trasformati in opinioni''. ''La politica con P maiuscola - ha proseguito il procuratore aggiunto di Palermo - deve stare al servizio del cittadino, non deve temere la verita' e la giustizia. Ma la politica degli ultimi anni non guarda mai agli interessi dei cittadini, cerca la propria impunita', togliendo mezzi alla magistratura e accusandola di invadere il campo politico. Se oggi questa politica e' predominante e' anche responsabilita' dei cittadini. La magistratura continuera' a svolgere la sua parte ma ritengo che sulla stagione delle stragi e' stato gia' fatto il massimo, piu' di cosi' non potevamo fare. Ora abbiamo bisogno della politica per avere gli strumenti necessari a rompere il silenzio dei testimoni, abbattere l'omerta' degli uomini dello Stato e la reticenza istituzionale''. ''La mia storia e la mia onesta' intellettuale - ha poi detto Ingroia - garantisce per me. Io ho opinioni sulla politica ed in particolare sui criteri di orientamento della funzione pubblica che sono contenuti nella Costituzione, come il principio di uguaglianza. Mi ritengo un partigiano della Costituzione, ritengo di dover stare dalla parte della Costituzione perche' non tutti si sono mossi in questi anni in questa direzione, anzi l'hanno attaccata, vilipesa. Nell'indagine sulla trattativa sono coinvolti politici di centrodestra e di centrosinistra e cio' dimostra che la Procura di Palermo e' assolutamente equanime. Gli attacchi nei miei confronti derivano probabilmente dal fatto che non sono stato debole con i potenti, ma sono stato forte nei confronti di tutti''. (ANSA). 



MAFIA: TRATTATIVA; INGROIA, CHIUSA INDAGINE PIU' IMPORTANTE

(ANSA) - REGGIO CALABRIA, 25 LUG - ''Per me e' una giornata importante, non solo per ragioni professionali. Abbiamo chiuso la piu' importante indagine della Procura di Palermo degli ultimi anni''. Cosi' Antonio Ingroia ha commentato, in un dibattito a Reggio Calabria, la richiesta di rinvio a giudizio sulla trattativa Stato-mafia. ''Vent'anni fa - ha detto - si e' avviata una stagione di terrore. Oggi sappiamo che al di la delle apparenze dietro le quinte c'era un pezzo dello Stato che trattava con la mafia''.(SEGUE). 

MAFIA:INGROIA, SCANDALO ASSENZA COMMISSIONE INCHIESTA STRAGI

(ANSA) - REGGIO CALABRIA, 25 LUG - ''E' davvero scandaloso che in Italia non sia mai stata istituita una commissione d'inchiesta sulla stagione delle stragi dei primi anni '90''. A dirlo, riporta un comunicato, e' stato il procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia, ospite a Reggio Calabria della rassegna TabulaRasa di Strill.it. ''Ci vorrebbe - ha aggiunto - una commissione seria sul modello di quelle americane, presieduta da personalita' al di sopra di ogni sospetto, che mettano con le spalle al muro i responsabili''. ''Una commissione d'inchiesta - ha sostenuto Ingroia, giunto a Reggio Calabria poco prima di mezzanotte - come quella che all'epoca fu istituita sulla P2, guidata da Tina Anselmi che, probabilmente non a caso, dopo quella esperienza, scese per sempre dalla ribalta...''. ''Oggi sappiamo - ha detto il pm - che il mio amico e maestro Paolo Borsellino fu ucciso perche' era ritenuto un ostacolo rispetto alla trattativa tra Stato e mafia. A vent'anni dalla sua morte l'avvio del procedimento nei confronti degli autori della trattativa deve essere considerato un omaggio al suo nome. Sulla trattativa dobbiamo distinguere diverse responsabilita'. La responsabilita' penale che e' personale e si verifica sulla base di prove concrete, la responsabilita' storico-politica di chi governava in quegli anni e la responsabilita' di chi e' venuto dopo e non ha mai voluto affrontare la questione''. (ANSA). 

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