MERCOLEDÌ 18 LUGLIO 2012 14:14
ROMA\ aise\ - La temperatura media globale sulla terra nel mese di giugno è stata la più elevata mai registrata con un valore di ben 1,07 gradi celsius superiore alla media.
È quanto emerge da una analisi della Coldiretti su dati del National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) che conferma i cambiamenti climatici in atto.
L’anomalia, sottolinea la Coldiretti, è solo leggermente meno evidente se si considera la media combinata delle temperature della terraferma con quella degli oceani che si classifica "solo" al quarto posto tra le più alte di sempre. La tendenza al surriscaldamento è evidente anche in Italia, dove il mese di giugno si è classificato al terzo posto tra i più caldi da 210 anni, facendo registrare un'anomalia di 2,57 gradi in più rispetto alla media, secondo Isac Cnr.
Gli effetti del clima bollente si sono fatti sentire sui raccolti mondiali con il caldo e la siccità che, insieme all’Italia e all’Europa, ha colpito soprattutto la "Corn Belt" nel Midwest degli Stati Uniti, mentre un taglio alle produzioni è previsto anche in Russia ed in Ucraina. Il risultato è stato un revisione al ribasso di tutte le stime produttive mondiali con un raccolto complessivo di cereali stimato nel 2012 a 2370,17 milioni di tonnellate e quello di grano a 672,06 milioni di tonnellate, secondo il dipartimento dell’agricoltura statunitense (Usda). Come spiega la Coldiretti, si tratta di valori inferiori ai consumi previsti con la conseguente esigenza di ridurre gli stock immagazzinati. Una necessità che ha provocato un balzo nelle quotazioni mondiali delle materie prime agricole che fanno segnare quotazioni da record storico con aumenti che arrivano negli ultimi 30 giorni ad oltre il 40 per cento per il mais, al 30 per cento per il grano e sfiorano il 20 per cento per la soia, con consegne a settembre al Chicago Board of trade punto di riferimento del commercio internazionale delle commodities agricole.
Se a beneficiarne al momento sono soprattutto i prodotti importati per la forte dipendenza dell'Italia dall'estero per le materie prime agricole, l’aumento dei prezzi registrato a livello mondiale è però fortemente atteso dagli agricoltori italiani costretti a fare i conti con l’aumento dei costi, il drastico taglio dei raccolti per effetto della siccità che ha colpito decine di migliaia di ettari coltivati al nord e quotazioni che a livello nazionale non hanno ancora recepito a pieno l’andamento mondiale e restano insoddisfacenti.
Il moltiplicarsi degli incendi in Italia è stato l’altro effetto delle alte temperature, rileva la Coldiretti, combinato con il 71 per cento di precipitazioni in meno rispetto alla media che classifica il mese di giugno al quarto posto, secondo Isac Cnr, tra i più secchi degli ultimi due secoli. Dal 1° gennaio al 30 giugno 2012 si sono registrati circa 2.500 incendi con un aumento del 76 per cento rispetto allo scorso anno ed è praticamente raddoppiata la superficie di bosco andata in fumo (+94 per cento) per un totale di circa 6800 ettari colpiti ai quali si aggiungono altri 3200 ettari di non boscata, secondo il Corpo Forestale dello Stato. La situazione non sembra migliorare di molto nel mese di luglio in cui nella prima decade è caduta dell’83 per cento di pioggia in meno, mentre la temperatura massima nella penisola è stata superiore di ben 2,6 gradi centigradi rispetto alla media del trentennio di riferimento 1971-2000, secondo l’Ucea.
L'andamento climatico dei mesi estivi, conclude la Coldiretti, conferma l'anomalia di un 2012 segnato da neve, siccità, pioggia, caldo ed ora temporali e grandine che hanno messo a dura prova le campagne. Una situazione frutto dei cambiamenti climatici in atto che si manifestano in Italia con una maggiore frequenza con cui si verificano eventi estremi, sfasamenti stagionali e una modificazione della distribuzione delle piogge, il tutto nell’ambito di una tendenza al surriscaldamento. (aise)
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