Martedì 03 Luglio 2012 20:04
ROMA\ aise\ - 1 milione e539mila euro: questo quanto rimane dei 6,7 milioni di euro in teoria a disposizione del Mae per le elezioni di Comites e Cgie.
Cifra che, con le elezioni rinviate, si voleva destinare al sostegno di lingua e cultura, assistenza, funzionamento dei Comites. Cifra che non esiste più, perché il Ministero dell’Economia ne ha già destinato una parte ad altri servizi elettorali.
Una questione non banale: al di là del merito, senza soldi gli emendamenti che avevano avuto un parere motivato dalla Commissione Bilancio risulterebbero tutti scoperti e quindi in violazione dell’articolo 81 della Costituzione. È quanto spiegato dal senatore Morando (Pd) che della V Commissione fa parte, e confermato dal presidente Azzolini (Pdl).
"La Commissione bilancio ha dato il suo parere in base alla relazione tecnica del Mae in cui c’era scritto che il risparmio delle risorse "attualmente" disponibili era pari a 6,7 milioni di euro. Deduciamo – ha aggiunto Morando – che il 30 maggio la Ragioneria generale ha attestato che c'erano 6,7 milioni di euro. Ed è sulla base di questo presupposto che abbiamo dato il nostro parere. Ma ora apprendiamo da una nota del Governo che in realtà la relazione tecnica non era fondata perché i soldi erano diventati 1 milione e rotti". Ma, ha spiegato Morando, "è sulla relazione tecnica del provvedimento che abbiamo dato il parere. Ora con una nota dell’Ufficio legislativo del Mef ci dicono che la disponibilità è di 1milione e 539mila euro. Sollevo qui e non in Commissione il problema perché, stante che nella nota della ragioneria si dice che la decurtazione – cioè il diverso utilizzo dei 6,7 milioni – sarebbe stato determinato da norme precedenti il 30 maggio (una in particolare è datata il 26 aprile) è impossibile sostenere seriamente che una relazione tecnica del 30 maggio venga modificata nella parte riferita alle risorse disponibili da una norma del 26 aprile!". Insomma, com’è che il 30 maggio non lo sapeva nessuno?
"È vero – ha concesso Morando – che c’è una norma nel decreto "taglia spese" che consente al Governo la possibilità di apportare variazione nella destinazione delle risorse tra programmi della stessa missione, ma l’atto amministrativo deve essere reso noto al Parlamento. Deve essere citabile in una relazione tecnica. Allora, secondo me, per evitare che l’Aula sia chiamata a votare su testo e emendamenti la cui tenuta è, diciamo, un po’ incerta, sarebbe utile invitare il Governo per domani mattina a fornire una relazione tecnica diversa – in cui dicono che hanno sbagliato i numeri, perché ci sono emendamenti cui abbiamo dato pareri contrari condizionati, ma che se la cifra disponibile è 1,5 milioni sono tutti scoperti! Questa variazione determina conseguenze molto rilevanti". Anche perché, ha concluso, "se non c’è un aggiornamento formale, rimane valida la relazione tecnica che cita i 6,7 milioni di euro".
Presidente della Commissione Bilancio anche Azzolini (Pdl) ha sostenuto che "serve un aggiornamento sia sulla relazione tecnica che sull’emendamento dei relatori".
Relatore del provvedimento, Mantica (Pdl) ha quindi ripreso la parola per sostenere che "o l’emendamento di noi relatori torna nella sua compiutezza, cioè così come previsto dalla relazione, o si apre un problema politico. Se ci dicono che non ci sono soldi, questo decreto legge per me e per il Pdl non passerà".
La senatrice Bonino, che ha presieduto i lavori d’Aula, ha quindi confermato che "la presidenza del Senato informerà il governo di queste questioni. Invito il senatore Azzolini a riconvocare la Commissione Bilancio per i chiarimenti del caso". (m.c.\aise)
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