(NoveColonne ATG) Roma - Il Governo andrà avanti
fino al 2013: ad assicurarlo il presidente del Consiglio Mario Monti, riferendo
in Senato sul vertice di Bruxelles del 28 e 29 giugno.
“Nei pochi mesi –
continua Monti -, intendo dire fino alla primavera 2013, che il governo ha
ancora davanti ci vedrete spesso interagire tra il fronte italiano e quello
europeo, speriamo con una serenità sempre maggiore”. Sul vertice Monti afferma:
“Guardando ai risultati possiamo dire che ha costituto un passo in avanti verso
un'Europa come noi italiani la vogliamo: più orientata alla crescita e più
stabile”. “Una decisa inversione di rotta – sottolinea il premier - rispetto ad
un passato nel quale le risposte politiche erano state tardive e
insufficienti”. Nel suo intervento il presidente del Consiglio ha ricordato che
“in passato la parola crescita faceva fatica a trovare spazio nei documenti
dell'Ue, dopo il patto ci sono 120 miliardi di euro, pari all'1 per cento del
Pil europeo, che saranno destinati agli investimenti, alle imprese,
all'occupazione di giovani e donne”. L’Europa, afferma Monti, “non può
rappresentare solo un corsetto di regole, sanzioni, procedure di monitoraggio:
deve essere anche integrazione positiva. Siamo soddisfatti – ribadisce - di
questo Consiglio europeo”. E i mercati, spiega il premier, “non vanno né
demonizzati né angelizzati”, ci sono stati anni in cui “hanno dormito, poi si
sono svegliati: ma non sono un perfetto misuratore dei progressi fatti dai
singoli Paesi”. Monti ha ricordato inoltre la “riserva d’attesa” posta
dall’Italia nella lunga notte di trattative, che ha impedito subito la firma
del documento finale, riserva cui si è associato il primo ministro spagnolo
Mariano Rajoy e giudicata “comprensibile” dal presidente francese Francois
Hollande. Secondo Monti, che ha definito “ardita” la posizione dell’Italia, si
è trattato di “tempo ben speso”, che ha permesso di arrivare a un accordo per
la crescita insieme a misure per la stabilizzazione dei mercati, il cosiddetto
scudo anti-spread: “Ho detto, pur esprimendomi molto positivamente sul
contenuto del patto per la crescita, che non mi sarei sentito di dare adesione
formale ad un documento se non ci fosse stata una decisione sulle misure di
stabilizzazione a breve termine dei mercati”. Il presidente del Consiglio ha
sottolineato che il vertice “ha affrontato questioni che fino a qualche tempo
fa erano considerate un tabù come l'emissione degli eurobond”. Inoltre,
aggiunge, “cercheremo di sormontare le opposizioni di paesi come Finlandia e
Olanda che hanno una certa insofferenza nei confronti dei meccanismi di
stabilizzazione”. L’accordo di Bruxelles, spiega Monti, dovrà essere
“consolidato” dall’eurogruppo del 9 luglio e forse del 20 luglio. Il premier ha
ringraziato infine il Parlamento per l’approvazione della riforma del lavoro in
tempo per il vertice: “Sono grato alla Camera e al Senato che hanno aderito
tempestivamente alla richiesta di dare l'approvazione finale alla riforma del
mercato del lavoro. Anche questo ci ha aiutati a Bruxelles”.
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