12 ott 2013

L´INDESIDERATA EGEMONIA TEDESCA E IL FUTURO DELL´UNIONE EUROPEA



...l´arroganza precede la rovina, l´orgoglio precede il crollo.
       Martin Lutero                                                                                                                                                                                                        
 <<Al fine di realizzare un´Europa unita, la Repubblica Federale di Germania contribuisce allo sviluppo dell´Unione Europea>>                                                                                                               
   Art. 23 del Grundgesetz

Un cambiamento epocale ha trasfigurato la Germania  in poco piú di 20 anni.
In principio c´é una data: il 9 novembre 1989, la caduta del muro di Berlino. Da allora non é piú quel grande paese che, da Bismarck in poi,  ha rappresentato il piú grande problema dell´Europa moderna.

Il cambiamento é stato spirituale, oltre che economico. Il 9.11.1989 é finito il secolo orribile, il piú violento nella storia dell´umanitá, nella cittá simbolo della guerra fredda: Berlino. L´ordine geopolitico stabilito dalla  seconda guerra mondiale si é dissolto e nel cuore  del vecchio continente é tornata, protagonista, la Germania. A 24 anni dalla caduta del muro, il Modell Deutschland si sta rivelando il piú efficiente dal punto di vista economico e nella difesa dello stato sociale. Alla nuova Germania é legata l´idea stessa di una nuova Europa. Anche l´Europa é uscita radicalmente trasformata da quell´evento. I padri europeisti nutrivano la speranza di porre fine all´epoca <<di sangue e di ferro>> della guerra civile europea. Questa aveva il presupposto implicito di tenere la Germania divisa. L´unificazione ha cambiato tutto. La nuova Germania suscita nei partner scarsa simpatia e crescente apprensione. Ma la nuova Germania prima di essere temuta, deve essere capita. Gli europei che temono la nuova Germania fanno venire in mente un famoso quadro del pittore simbolista Paul Klee intitolato "Angelus Novus". Il soggetto di questo quadro é un angelo che ha il viso che guarda all´indietro. Un angelo che guarda al passato. Klee utilizza l´immagine dell´angelo come metafora della sua radicale critica storico-culturale. Di fronte al crollo del muro di Berlino molti europei fanno come l´Angelus Novus : danno le spalle al futuro, rivolgendo il loro sguardo al cumulo di rovine del passato storico tedesco. Questi non colgono in tutta la sua portata l´annuncio di novitá per il futuro dell´Europa e della stessa Germania del 9.11.1989.
La Germania oggi é uno tra i paesi piú pacifici, democratici, stabili e non nazionalisti del mondo. Non ci sará un 4° Reich. L´affermazione nella vita pubblica della "generazione 1989" ne é la prova. Questa generazione é l´unica, nella storia della Germania, che sia arrivata alla ribalta nel segno di una rivoluzione pacifica e democratica. Secondo Jürgen Habermas, l´ostinazione di questa generazione ha radici profonde. La riunificazione aveva cambiato la prospettiva di una Germania diventata grande e concentrata sui suoi problemi. In poco piú di 20anni é cambiato notevolmente anche il modo di pensare dei tedeschi.
Il 1989 ha segnato anche l´avvio di quell´epocale rivolgimento storico chiamato globalizzazione. Questa ha provocato uno sconvolgimento degli assetti mondiali la cui conseguenza é stata la ridefinizione degli equilibri geopolitici e geoeconomici su scala planetaria. Una delle conseguenze di tale processo é stato il mutamento di senso e di fine del progetto di costruzione dell´unitá europea che aveva preso le mosse nel 1950.  Questo era stato pensato al tempo della guerra fredda per assicurare pace e benessere all´Europa dell´ovest. Questo progetto ha subito un mutamento di funzione. La globalizzazione é una sfida per l´Europa comunitaria, ma non é certo che la risposta europea al cambiamento globale sará efficace e...vincente. L´integrazione europea é la nostra assicurazione sulla vita, nell´epoca della globalizzazione. L´Europa intera é chiamata a compiere una radicale trasformazione della sua struttura politica e del suo funzionamento economico-produttivo, grazie alla quale poter competere su scala mondiale ed essere spiritualmente in grado di reggere l´incontro-scontro con altre identitá religiose e culturali.  Lo sviluppo economico e la crisi della capacitá d´azione degli organi comunitari hanno spinto la nuova Germania ad occupare un ruolo centrale in Europa, in posizione  egemonica. Questo carica la Germania di responsabilitá inedite e, di sicuro, indesiderate. Siamo in una fase di transizione e questa ha provocato irritazione e sospetto negli altri paesi europei. In altre parole oggi gli europei non hanno ancora deciso se avere paura di un´egemonia tedesca o temere il disimpegno della Germania. Dall´entrata in vigore dell´euro ai nostri giorni, sono state rivolte molte critiche alla Germania riunificata. Alcune si sono rivelate giustificate, altre pretestuose e infondate. A causa della crisi gli europei ritornano al patrimonio di esperienze negative che hanno fatto con i vicini tedeschi fino al 1945. Per molti tedeschi puó anche essere una sorpresa, ma nel resto d´Europa il Terzo Reich non é stato dimenticato. Per questo c´é un certo scetticismo di fondo nei confronti di questo grande Paese posto al centro del continente. Questo spiega la diffidenza molto diffusa nei confronti della Nuova Germania.  Dopo il superamento della grave crisi degli anni ´90, attraverso una severa politica di riforme la Germania é tornata ad essere la prima potenza economica del continente. Da allora il registro delle obiezioni dei suoi critici é cambiato radicalmente.  Prima, motivo di preoccupazione era stata la debolezza economica della Germania e la sua riluttanza ad assumere la guida politica dell´Europa.  Successivamente si é diffuso il timore che essa fosse preda di un minaccioso scetticismo antieuropeista.  Molti hanno temuto che  potesse rompere quel patto con l´Europa che era stato sancito dopo il 1945. Ma nel frattempo erano mutate le condizioni storiche  che avevano avuto  una ricaduta  anche nella dinamica del processo di costruzione  dell´Unione Europea e sulla stessa politica tedesca. Prima del 1989 il processo di costruzione dell´Unione Europea era basato sulla divisione della Germania. Ora, la Germania riunificata, indebolisce di conseguenza la normalitá europea. Dunque il rapporto tra Germania ed  Europa é cambiato rispetto a quando era condizionato dalla guerra fredda, non per decisione unilaterale della Germania ma perché sono cambiate le coordinate storico-oggettive per la Germania e per l´Europa. Molti analisti dopo il 1989-90 sostennero che la Germania stesse per compiere una virata radicale rispetto alle precedenti prioritá, nel segno di un velleitario neoguglielminismo. Con le tesi del nazionalsocialdemocratico Thilo Sarrazin, essere tedesco entrava in tensione con l´essere europeo.  Alcuni sostennero che la Germania stesse per lasciarsi alle spalle l´Europa e incamminarsi verso un nuovo "Sonderweg", una nuova <<via speciale>>. Il raffreddamento dell´europeismo tedesco, tenne gli europei con il fiato sospeso, perché tentata di andare globalmente da sola, piú rapidamente e meglio. Ma abbandonare l´Europa (o l´Occidente, secondo alcuni) per la Germania significava ripudiare il legame  che da Adenauer in poi l´aveva tenuta legata al destino europeo ed occidentale e rinunciare ad essere l´attore principale e quello che ha i maggiori vantaggi guidando l´intera Europa nel ruolo globale del XXI secolo.
Oggi possiamo dire che quei dubbi  sollevati dai critici  erano infondati e che eccessive erano le paure nei suoi confronti rispetto a un possibile ritorno del suo truce passato. I dissidi nati tra i soci fondatori dell´Europa, Italia e Francia da un lato e Germania dall´altro, sono da affrontare e il compito di sciogliere le contraddizioni/incomprensioni spetta alla Germania, esercitando quella funzione di leadership che storia, geografia e potenza economica le hanno affidato. La Germania é una risorsa per l´Europa. L´Europa ha bisogno della Germania per assicurare la sopravvivenza dell´eurozona. La Germania non puó fallire nel suo ruolo, che non deve essere di dominio ma di guida delle riforme. Oggi la Germania, ritrovata  la sua unitá, deve farsi carico di guidare l´Europa sul cammino verso la riunificazione politica, per metterla cosí in grado di avere un ruolo storico-politico nella nuova realtá del mondo globale. Solo unendosi i paesi europei possono sperare di far fronte alla sfida costituita dalla globalizzazione. Solo cosí potranno salvaguardare i privilegi materiali garantiti da un modello di Stato sociale che non conosce eguali nel mondo. Ma anche per difendere le conquiste giuridiche  e culturali della loro storia, rivendicandole come parte costitutiva di un progetto cosmopolitico di portata universale da proporre senza aspirazioni dirigistiche,  ma aperto al dialogo con le altre culture. Questo progetto conosce oggi una crisi senza precedenti. Un suo rilancio presuppone una ripresa economica sostenibile dal punto di vista ambientale e socialmente giusta. Questa ripresa deve offrire alla  generazione <<perduta>> le stesse speranze che l´Europa dei Trattati di Roma diedero alla generazione nata dopo la seconda guerra mondiale. La via di un ulteriore indebitamento é da scartare perché graverebbe sulle generazioni a venire. Le riforme istituzionali necessarie dovranno innalzare l´attuale scarso tasso di democraticitá e di  rappresentativitá delle istituzioni europee. È ora di intavolare un dibattito pubblico di respiro europeo su quello che deve essere fatto. Il dibattito deve coinvolgere le masse dei cittadini dell´Unione e non rimanere nei salotti delle élites politico-economiche o negli uffici ovattati di banchieri e speculatori finanziari. A tutti deve essere chiaro che il "Continental European model" di cui qualcuno giá parla, quindi il governo economico europeo é soprattutto un impegno politico.  È la visione di una nuova Unione politica, la risposta diretta alla logica disgregante del mercato globale. Nella scrittura della nuova Costituzione  materiale dell´Europa io credo che il modello tedesco di Sozialmarktwirtschaft  debba essere un punto di riferimento obbligato. L´economia sociale di mercato che ha dato buona prova di sé dal punto di vista della giustizia sociale e dell´efficienza economica é il "modell Deutschland". La nuova Costituzione economica si adoperi:                                                                                                                                                                         -per uno sviluppo sostenibile dell´Europa basato su una crescita economica equilibrata e sulla stabilitá dei prezzi;                                                                                                                                   - su un´economia sociale di mercato  che mira alla piena occupazione e al progresso sociale;                                                                                                                                                                -su un elevato livello di tutela e di miglioramento della qualitá dell´ambiente.
Tocca dunque alla Germania esercitare con lungimiranza e saggezza l´egemonia positiva che giá ha in Europa. Non comandando ed ordinando, come ha fatto finora la Merkel, ma organizzando il consenso degli altri. Il "merkiavellismo", cioé l´uso del timore che Angela Merkel ha suscitato con il suo brutale neoliberismo imposto ai Paesi del sud Europa, deve avere una fine. Di riscontro al timore nel sud Europa, il merkiavellismo ha suscitato l´amore  in patria, dove il 42% degli elettori (in base al risultato del suo partito alle elezioni del 22.9.us) vede la Merkel come la protettrice delle virtú nazionali dagli europei parassiti. Dopo il 22.9.us, alcuni commentatori politici hanno parlato di storico risultato personale della Merkel. È diventata, forse, statista di formato straordinario, nonostante i limiti del piú volte azzoppato governo federale? No! È ancora molto lontana dal diventarlo. Il risultato personale é dovuto alla congiuntura economica positiva. La stupenda performance dell´export tedesco nel 2012 avrebbe fatto vincere qualsiasi governo in carica. Il profilo da grande statista di livello internazionale lo potrá definire dopo aver affrontato e superato la crisi europea. Se ci riuscisse, sí. Peró per cogliere quei risultati ha ancora bisogno di tempo e...contenuti condivisi dai suoi concittadini e dai cittadini europei. Lei, capace di far esplodere la sua gioia per una vittoria della nazionale di calcio, domenica sera (il 22.9.us) é stata incapace di alzare le braccia in segno di vittoria, davanti ai militanti del suo partito. Ha detto solo: <<La CDU agirá responsabilmente>>. Breve, per continuare a non dire nulla!
Oggi che l´Europa non é piú il centro del mondo puó unirsi non contro qualcuno ma per qualcosa. Gli europei devono cercare assieme la via verso il futuro. Questo non avverrá se la Germania fará mancare il suo impulso propulsivo. La nuova Unione Europea ha bisogno di una Germania completamente e convintamente europeizzata. Il Grundgestz tedesco stesso lo auspica: <<...servire la pace nel mondo quale membro a pari diritti  di un´Europa unita>>, recita il preambolo del Grundgesetz del 1949. Questa é l´unica Costituzione europea che contenga un riferimento preciso all´idea di un´Europa unita. Inoltre l´articolo 23,  revisionato dopo la riunificazione, recita: <<Al fine di realizzare un´Europa unita, la Repubblica Federale di Germania contribuisce allo sviluppo dell´Unione Europea>>.

VITTORIO STANO, Hannover

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