(NoveColonne ATG) Roma - Nel corso dell' ultimo
decennio la popolazione straniera residente in Italia è triplicata, passando da
1.334.889 a 4.029.145, con una crescita pari al 201,8%. Due stranieri su tre
risiedono nel Nord (35,4% nell' Italia Nord-Occidentale e 27,1% nel Nord-Est),
il 24,0% nel Centro e solo il 13,5% vive nel Mezzogiorno. La componente
femminile rappresenta il 53,3% del totale degli stranieri, valore che sale al
56,6% nel Meridione. Il rapporto di mascolinità, diminuito di oltre 10 punti
percentuali rispetto al 2001, è di 87,6 maschi ogni 100 femmine.
La variabile
sesso non sembra incidere significativamente sulla distribuzione territoriale
dei cittadini stranieri, tanto che la componente femminile si distribuisce alla
stregua di quella maschile: nel Nord Italia risiede circa il 60% di donne
straniere, nelle regioni centrali poco più del 24%. Quasi un quarto degli
stranieri vive in Lombardia, circa il 23% in Veneto e in Emilia-Romagna e il 9%
in Piemonte. Il Lazio e la Toscana totalizzano il 18%, la Campania il 3,7%. In
tutte le regioni prevale la componente femminile, sebbene in Lombardia e in
Veneto le percentuali di donne siano più contenute che altrove.
L’Emilia-Romagna registra l' incidenza più elevata, con 104 stranieri ogni
1.000 censiti, seguita dall' Umbria (99,2é), dalla Lombardia (97,6é) e dal
Veneto (94,2é), mentre nel Sud e nelle Isole i valori dell' indicatore si
riducono in misura consistente. Tra i grandi comuni, l’incidenza più elevata si
registra a Brescia, con 166,1 stranieri ogni 1.000 censiti. Il 46% degli
stranieri residenti ha un' età compresa tra 25 e 44 anni, uno su quattro ha tra
i 30 e i 39 anni. L' età media è di 31,1 anni e la componente maschile risulta
più giovane (29,7 anni) di quella femminile (32,3 anni). I comuni con l' incidenza
più elevata di stranieri sul totale della popolazione censita sono Rocca de'
Giorgi (Pv) con 36,7 stranieri per 100 censiti, San Pio delle Camere (Aq) con
il 27,6% e Airole (Im) con il 26,5% di stranieri.
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