ROMA
– Al termine dei lavori dell’assemblea plenaria del Cgie, il segretario generale,
Elio Carozza, si dichiara soddisfatto dell’andamento di queste giornate, in particolare
del seminario sulla diffusione di lingua e cultura italiana all’estero, e richiama
i principali temi discussi.
Si
sono conclusi i lavori del Cgie, ci può fare un primo bilancio?
Il
momento è sempre difficile, e lo diciamo da qualche anno. Oggi possiamo constatare
con molto piacere un’attenzione, un clima diverso dal passato, che si conferma
quello iniziato in luglio con il ministro degli Affari esteri, Giulio Terzi, con
il sottosegretario Staffan de Mistura e con il governo, tuttavia ci vogliono segnali
importanti.
Oltre
al seminario, credo che questa assemblea abbia focalizzato in maniera seria la
questione del voto dei Comites perché io sono convinto che nelle condizioni attuali
si rischia di non votare neppure nel 2014. È necessario ora dare seguito a questa
discussione, chiedendo al ministro e, attraverso il ministro, al governo, di essere
molto chiari: stando così le cose, oggi dobbiamo dire che non ci sono le condizioni
per votare nel 2014. Da parte mia, e ribadisco su questo punto la mia completa
apertura per un confronto con il governo, vorrei trovare le modalità per ridare
ai Comites un serio sostegno, non solo materiale ma anche morale.
Abbiamo
trattato anche un’altra delle questioni importanti che nei prossimi giorni toccherà
il governo: il voto degli italiani all’estero. Se nulla cambia, dobbiamo fare
di tutto, con degli accorgimenti tecnici, affinché le disfunzioni, o le truffe,
o gli errori, o le considerazioni che ci sono state nel passato non si debbano
ripetere. Tocca a questo Consiglio generale fare queste raccomandazioni e pretendere
che esse vengano messe in opera per evitare che ci siano problemi ancora più seri
che potrebbero comportare la morte stessa del voto all’estero.
È
soddisfatto dell’esito del seminario su lingua e cultura italiana che ha affiancato
i lavori di questa plenaria?
Il
seminario sulla diffusione di lingua e cultura italiana è stato al centro di questa
plenaria. Sono molto soddisfatto dell’esito e credo che la riuscita dell’organizzazione
abbia dimostrato il grande impegno messo in campo da luglio ad oggi, impegno testimoniato
anche dalla presenza di importanti personaggi e personalità che si confrontano
e trattano di questa questione.
L’incontro
è servito per renderci conto della necessità di avvicinarci a ciò che fanno i
principali Paesi che sono in Europa come noi per la diffusione della loro lingua
e cultura. Necessità che riporteremo a governo, parlamento e forze politiche.
Aver appreso dei modi attraverso i quali Francia, Germania e Spagna operano in
questo settore e fornito una fotografia a livello globale di cosa facciamo noi,
cosa le Regioni e lo Stato nel suo insieme, deve farci riflettere sul frastagliamento
che esiste in questa materia da noi, rispetto all’organizzazione centralizzata
e strutturata messa in atto dagli altri Paesi. Raccolgo il suggerimento formulato
in questa occasione dal sottosegretario De Mistura, che ci sollecita a proporre
due o tre punti su cui lavorare concretamente. Io credo che se il gruppo di lavoro
continuerà a lavorare, e io seguirò da molto vicino il gruppo di lavoro, riusciremo
a dare alcuni spunti, a questo governo o al successivo, per fare in modo che l’Italia
si possa mettere a passo degli altri Paesi e cominciare a trattare la questione
della cultura italiana così come questa politica merita.
Pensa
che sarà possibile il reintegro dei capitoli di spesa per il rinnovo di Comites
e Cgie nell’ambito del voto sulla legge di stabilità al Senato?
La
soppressione di questi capitoli di spesa è un bruttissimo segnale e sono convinto
che si sia trattato di un errore , dovuto ad una sottovalutazione della portata
di quella decisione. Alla base vi è a mio avviso il fatto che non si vuole procedere
con le elezioni, elemento su cui ho chiesto chiarezza al ministro e su cui continuerò
a chiedere chiarezza, se il reintegro non dovesse avvenire. (Viviana Pansa – Inform)
INFORM - N. 230 - 7 dicembre 2012
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