La riunione è avvenuta
a Roma il venerdì 30 novembre presso la Delegazione della Regione Calabria con l’intervento di Franco
Magno, giunto appositamente dall’Uruguay, Giuseppe Scigliano dalla Germania, e
gli italiani Salvatore Tolomeo da Milano, Gennaro Amoruso e il sottoscritto, residenti
a Roma.
Ha presieduto
l’incontro l’on. Alfonsino Grillo su delega dell’on. Scopelliti (presidente ope legis della Consulta); con l’incarico di segreteria – in assenza non
giustificata di un rappresentante dell’Ufficio Emigrazione – la dott. ssa Elisa
Armatruda, responsabile dell’Ufficio romano della Regione.
Prima dell’inizio è
stato distribuito a tutti i presenti il promemoria inviato dal vicepresidente
Giovanni Chieffallo come suo contributo alla discussione.
L’incontro si è
svolto, in un clima disteso e di fattiva collaborazione, seguendo l’o.d.g. fissato
dalla lettera di convocazione del Direttivo.
L’on.
Grillo ha informato dell’iniziativa, annunciata dal Presidente Scopelliti, di
intraprendere in Italia e nel mondo, iniziative idonee per la raccolta di fondi
a favore delle zone del Pollino colpite dal forte terremoto di ottobre, che
vivono tutt’ora in forte disagio a causa del prolungato sciame sismico.
L’intenzione
è di coinvolgere anche, in maniera attiva, tutte le Associazioni e le Federazioni
dei Calabresi nel Mondo.
Il
Direttivo ha espresso apprezzamento e collaborazione affinchè si possa
conseguire un esito significativo.
Si è aderito alla
richiesta di svolgimento in futuro delle riunioni per via telematica, a patto
di individuare un orario accettabile da tutti, seppur con qualche disagio per
via dei differenti fusi orari. La Regione è impegnata a fornire tecnologia e
istruzioni per la corretta partecipazione con tale modalità.
A
questo punto la riunione si è concentrata sui problemi, a voi tutti noti, che
ci hanno indotto a chiedere la convocazione urgente del Direttivo e cioè il ruolo della Fondazione e la
copertura finanziaria del Testo Unico, parallelamente alla necessità di meglio
definire, dal punto di vista istituzionale, il senso della delega regionale ai
problemi dell’emigrazione.
Abbiamo
iniziato segnalando che a
Washington, uno degli accompagnatori al seguito dell’on. Galati, presidente
della Fondazione dei Calabresi nel Mondo, è intervenuto – a che titolo? – al
gala del Niaf assicurando alla numerosa platea, che la Fondazione avrebbe
rimediato ai fallimenti del passato. Cioè la Consulta finora avrebbe fallito
nel mantenere vivo e interessante il legame con le origini.
Abbiamo segnalato, pure, come discutibili, le short list messe in campo
dalla Fondazione per reperire collaboratori ed esperti di emigrazione, alle
quali hanno aderito circa 3900 candidati, ognuno con la speranza di ottenere un
incarico, ignorando del tutto il bagaglio di esperienze umane e professionali,
nonché gratuite, dei Consultori e sciupando l’occasione per intraprendere un
proficuo rapporto di collaborazione tra Fondazione e Consulta.
La Fondazione, abbiamo sostenuto, continuando così, diventa
un doppione della Consulta creando disorientamento nelle nostre comunità.
La rassicurazione dell’on. Grillo è stata che la Fondazione,
nella sua qualità di soggetto in house
della Regione Calabria, d’ora in avanti, dovrà assolvere esclusivamente alle
funzioni per la quale è stata concepita e cioè attrarre i fondi comunitari
necessari a realizzare programmi di promozione per la Calabria.
Abbiamo sottolineato, poi, che la carica di Presidente della
Fondazione dell’on. Galati - aldilà delle capacità personali che noi tutti gli
riconosciamo - presenta aspetti d’incompatibilità in quanto egli oltre a
rivestire il ruolo di parlamentare è anche presidente di altra Fondazione che
si occupa statutariamente di emigrazione.
Con molta franchezza e con grande disponibilità dell’on.
Grillo all’ascolto, abbiamo sottolineato anche che la delega ai problemi
dell’emigrazione, se da un lato ci rassicura dell’attenzione della Regione
verso le comunità all’estero, dall’altro, in base alle esperienze finora
maturate, ci appare insufficiente.
La delega, per acquistare reale rappresentanza e peso
politico, andrebbe ricondotta, così come avviene in altre regioni, nell’organo
di governo regionale. L’ipotesi ideale appare quella di un apposito assessorato
o almeno, in subordine, un sottosegretariato. Nelle probabili difficoltà a
realizzare questo disegno, la soluzione naturale ci sembrerebbe, allora, quella
di attribuire la delega all’emigrazione all’Assessorato alla
Internazionalizzazione.
Abbiamo manifestato, infine, il profondo disappunto nel constatare
l’enorme scarto tra le disposizioni innovative del Testo Unico e le risorse
rese disponibili per la loro concreta attuazione. L’attuale assegnazione
budgetaria è assolutamente inadeguata per la realizzazione di un programma
capace di promuovere l’emigrazione calabrese nel mondo a risorsa reale per la
nostra regione, obiettivo questo per il quale noi intendiamo efficacemente
collaborare. La nostra aspettativa, abbiamo detto, è che ci vengano forniti
nell’immediato futuro mezzi economici e supporti organizzativi efficienti,
proporzionali agli obiettivi che si vogliono realizzare, a partire dalla
possibilità per i consultori di poter operare costruttivamente - con la
disponibilità di un minimo di risorse - nel territorio di propria competenza.
Come corollario di questi aspetti abbiamo dovuto lamentare la
persistente “abitudine” di ignorare i consultori locali ogni qualvolta
rappresentanti istituzionali si recano all’estero. Abbiamo ricordato che a Vibo
si era deciso che fosse l’Ufficio Emigrazione a farsi da tramite tra Giunta
regionale e singoli consultori proprio per evitare questo inconveniente.
Impegno rimasto totalmente inevaso.
Abbiamo pure lamentato l’assurda norma del Testo Unico che fissa in 200
i membri di un’associazione perché possa essere iscritta nell’Albo regionale
anziché fare riferimento alla sua operatività. Se questa norma sarà rispettata
alla lettera, le Associazioni ammesse si ridurranno in futuro, ad essere
ottimisti, di almeno il 90%.
Come pure assurdo è stato fissare per legge il tetto invalicabile dei
singoli contributi erogabili alle Associazioni per le loro attività – mille
euro per spese di funzionamento, duemila per attività e progetti vari (art. 16,
comma 5) - come se ogni iniziativa sia omologabile a uno standard univoco.
È stato sollecitato l’on. Grillo a considerare l’opportunità di
procedere alla nomina degli esperti (art. 18, comma 13), non necessariamente
nel numero massimo previsto dalla legge.
La riunione cominciata alle ore 12.00, è terminata alle 17.30 (con un
intervallo di mezzora per una pausa di coffe break).
Antonio Minasi, vicepresidente
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