Lo
sportello consolare italiano di Saarbrücken deve essere messo in
condizione di funzionare al fine di garantire quel servizio base ai 23.000 italiani del Saarland, più altri 10.000, provenienti dalle zone del Palatinato più vicine, che usano questa struttura. A tal fine c’è stata anche un’interrogazione parlamentare dell’On. Laura Garavini il 13 settembre 2012.
Luigi Reale, leader della protesta di Bedford (GB) contro la chiusura dello Sportello consolare, dichiara: “è un dovere garantire servizi consolari seriamente fruibili agli italiani di Saarbrücken in
Germania, così come a Bedford. Il Governo italiano sta commettendo un
grave errore, forzando migliaia di cittadini, per disperazione, a
cambiare nazionalita’ e si avvia a perdere milioni di euro d’incassi
sui servizi erogati – Gli italiani all’estero debbono reagire. Il
cambio di nazionalità deve basarsi sull’acquisizione di valori, tramite
un processo d’integrazione costante e progressivo, no tramite
l’inefficienza altrui abbandonando comunità importanti, quella non è
integrazione e nessuno la vuole nè gli italiani nè i paesi di loro
residenza”
E’ inaccettabile che questi vitali servizi vengano progressivamente smantellati. Servizi che non sono affatto un favore, bensì un diritto degli italiani, che pagano salatamente per questo. Sportello consolare diSaarbrücken
che a fronte dei costi ha un’alta “redditività”, basti pensare solo
agli incassi per il rinnovo dei passaporti. Non si capisce come mai si
penalizzino uffici che producono più di quanto costino per mantenerli e
si mortifichino tutti quegli italiani che hanno fornito e forniscono un grande apporto allo sviluppo industriale in Germania ed in altre nazioni, nonché ad una costante promozione del made in Italy in loco.
Gli
italiani all’estero sono una grande risorsa economica e meriterebbero
più attenzione. Al contrario il Governo italiano si sta avviando ad
avere una rete consolare, che rappresenta l’inefficienza italiana nel mondo, altro che promozione del made in Italy. Si immagini, per
permettere ai soli due impiegati di stanza a Saarbrücken il godimento
delle loro ferie, il Consolato Generale in Francoforte ha disposto la
chiusura dello Sportello consolare dal 24 al 28 dicembre prossimo, e
dov’è la continuità del servizio. Chiuso per ferie! E così sarà a
Pasqua, Ferragosto, per malattia, ecc. Non è assolutamente colpa degli
impiegati, che svolgono egregiamente il loro dovere, non hanno colpa e
devono godere dei loro giusti diritti, ma di chi è tenuto ad
organizzare il servizio, garandendone la costanza e fruizione.
Certamente
anche le stesse autorità tedesche locali sono preoccupate dei
disservizi causati ai loro concittadini, perché sono cose che non
possono fare loro, e il Ministero degli Affari Esteri non si può
scappare senza aver lasciato tutto in ordine, senza neanche avvertire in tempo utile la popolazione come è successo a Bedford.
Se il declassamento da Consolato di prima classe di Saarbrücken
a Sportello consolare è stato accettato, perchè rientrava in un’ottica
di reale riduzione dei costi, l’esistenza di un’efficiente ufficio di
per sè è insostituibile. Ciò almeno sin quando la pedante
burocrazia italiana non cambierà; a tuttoggi la presenza fisica degli
utenti allo sportello è essenziale, es. impronte e firma digitali per i
passaporti, carte d’identità, certificati d’esistenza
in vita per le pensioni , autentica firme, procure, deleghe, sigilli
per il rimpatrio dei defunti ecc. Quando queste procedure cambieranno o
saranno realmente semplificate, o potranno anche essere svolte da
un’altra struttura, si potrà ridiscutere la reale esistenza di questi
micro uffici consolari, adesso no.
Da parte del Ministero degli Affari Esteri italiano si afferma che, per tenere conto dei rinnovati interessi strategici dell’Italia, a risorse costanti, si prevede l’apertura ed il potenziamento di Consolati-ambasciate. Ciò è possibile solo
attraverso la contestuale chiusura di altre sedi, da identificare tra
quelle i cui costi non corrispondono più alla tutela di prioritari
interessi italiani.
Si
risponde a questo che è palesemente dimostrato che le piccole unità
periferiche, come gli sportelli consolari, vicine ai connazionali,
riducono fortemente i costi e producono forti guadagni, quindi è
necessario sostenerli e non avviarli alla chiusura.
Il Ministero degli Affari Esteri, d’altra parte, sà bene che la
struttura consolare è da distinguersi da quella dell’ambasciata.
Struttura che trova la sua ragione d’essere nel servire le comunità
d’italiani emigrate all’estero, le ambasciate invece sono altra cosa e
quelle fanno politica estera; è la presenza della rete delle ambasciate
che deve espandersi, tenendo conto dei rinnovati interessi strategici nei paesi emergenti, punto fortemente condivisibile, cosa centrano i consolati?I consolati devono stare dove ci sono gli italiani ed a Saarbrücken, in Germania, vi è un utenza di oltre 30.000 italiani.
Gentile
Ministro degli esteri. Giulio Terzi di Sant’Agata, non ci sono 30.000
italiani ad Astana, Chisinau, Podgorica, Pristina, Ashgabat,
Nouakchott, Ho Chi Minh City, Chongquing, dove sono state aperte nuove
sedi e su cui si prende giustificazione per chiuderne altre. Mi creda,
gli italiani all’estero hanno bisogno più di servizi che di diplomatici.
Luigi Reale
(Bedford –UK)
Die Italiener in Saarbrücken haben das Recht auf ein effizient funktionierendes Konsulat
Für das Büro des italienischen Konsulats in Saarbrücken muss die Möglichkeit geschaffen werden einen Basisdienst für die 23.000 Italiener des Saarlandes und die weiteren 10.000 Italiener der umliegenden Gebiete zu gewährleisten. Zu diesem Thema hat Frau On. Laura Garavini am 13. September 2012 eine parlamentarische Anfrage gestellt .
Luigi Reale , Organisator der Proteste in Bedford (GB) gegen die Schließung des Schalters des Konsulats erklärt: „ es ist eine Pflicht den Italienern in Saarbrücken in Deutschland, gleich wie jenen in Bedford funktionierende Dienste des Konsulats zu garantieren. Die italienische Regierung begeht einen großen Fehler, wenn sie tausende Italiener aus Verzweiflung zwingt die Nationalität zu wechseln und dadurch Millionen Euro an Einnahmen durch diese Dienste zu verlieren .
- Die Italiener im Ausland müssen reagieren. Der Wechsel der Nationalität muss aus dem Erwerb von Werten in einem Prozess der Integration stattfinden und nicht weil die Dienste nicht funktionieren müssen sie die wichtige Volksgemeinschaft verlassen. Das ist nicht Integration und niemand will das, weder die Italiener noch die Staaten in denen sie wohnen.“
Es ist nicht akzeptabel, dass diese wichtigen Dienste immer mehr vernachlässigt und gestrichen werden.
Diese Dienste sind nicht ein Geschenk, sondern ein Recht der Italiener welche dafür auch viel bezahlen. Der Schalter in Saarbrücken verursacht nicht nur Kosten sondern hat auch hohe Erträge, man braucht nur an die Einnahmen für die Erneuerung der Reisepässe zu denken. Es ist nicht zu verstehen, dass man Büros welche mehr Erträge erwirtschaften als sie Spesen verursachen bestraft und somit auch alle Italiener welche viel für die industrielle Entwicklung Deutschlands und auch anderer Nationen geleistet haben und noch leisten und somit auch eine dauernde Wertschätzung für das made in Italy vor Ort bringen.
Die Italiener im Ausland sind eine großes wirtschaftliche Gemeinschaft und verdienen sich größere Aufmerksamkeit. Im Gegenteil schließt die italienische Regierung das Netz von Auslandskonsulaten und somit demonstrieren sie die Unfähigkeit Italiens in der Welt anstatt eine positive Werbung für das made in Italy darzstellen. Man bedenke nur, dass das Generalkonsulat in Frankfurt das Konsulat in Saarbrücken vom kommenden 24 bis 28 Dezember schließt, damit es die zwei Angestellten des Büros gleichzeitig in Urlaub schicken kann anstatt die Kontinuität des Dienstes zu gewährleisten. Wegen Ferien geschlossen! Und so ist es zu Ostern, Augustferien, wegen Krankheit usw. Es ist absolut keine Schuld der Angestellten, welche ihre Pflichten fleißig erfüllen. Sie haben keine Schuld und sollen ihre Ihnen zustehenden Rechte genießen, aber Schuld derer, welche die Dienste organisieren und einen kontinuierlichen Dienst garantieren sollten.
Natürlich sind auch die lokalen deutschen Ämter besorgt wegen der Schäden und Unannehmlichkeiten welche ihren Mitbürgern passieren, weil es Dienste sind welche sie nicht machen können und das Außenministerium kann nicht einfach verschwinden, ohne alles in Ordnung zu hinterlassen und ohne rechtzeitig die Bevölkerung zu informieren, wie das in Bedford passiert ist.
Wenn schon akzeptiert wurde, dass das Konsulat erster Klasse in Saarbrücken in einen Schalter des Konsulats herabgestuft wurde, warum wurde das dann in einer Optik der Reduzierung der Kosten dargestellt. Die Existenz eines effizienten Büros ist nicht zu ersetzen. Solange die schwerfällige italienische Bürokratie sich nicht ändert; solange die Notwendigkeit der persönliche Präsenz der Menschen am Schalter notwendig ist, z.B. digitale Fingerabdrücke für die Reisepässe, Identitätskarten, Lebensbescheinigungen für die Pensionen, Beglaubigung der Unterschrift, Vollmachten, Delegierungen, Siegel für die Heimführung der Verstorbenen usw. Wenn diese Prozeduren sich ändern oder wirklich vereinfacht werden, oder von einer anderen Struktur durchgeführt werden, kann man über die Existenz dieser kleinen Büros der Konsulate diskutieren, aber nicht jetzt.
Von Seiten des italienischen Außenministeriums bestätigt man, dass man um die neuen strategischen Interessen Italiens zu gewährleisten, bei gleichzeitig konstanten Mitteln, vorsieht neue Konsulate-Botschaften zu eröffnen und bestehende zu potenzieren. Das ist nur möglich mit der Schließung von anderen Büros, welche nicht mehr zu den prioritären Interessen Italiens zählen.
Dazu antworten wir, wie schon mehrfach demonstriert, dass die kleinen Einheiten in der Peripherie , wie die Schalter des Konsulats in der Nähe der Mitbürger stark ihre Kosten reduzieren und hohe Gewinne erzielen, somit ist es notwendig diese Büros zu erhalten und nicht zu schließen.
Das Außenministerium weiß auf der anderen Seite genau, dass die Struktur der Konsulate und der Botschaften zwei unterschiedliche Einrichtungen sein sollen.
Das Konsulat ist eine Struktur welche ihre Berechtigung hat, weil sie der italienischen Gemeinschaft welche ins Ausland abgewandert ist dient, die Botschaften hingegen sind eine andere Sache , sie machen die Außenpolitik; es ist das Netz der Botschaften welche sich erweitern muss , es muss den strategischen Interessen der neu aufstrebenden Staaten vertreten, was haben damit die Konsulate zu tun? Die Konsulate müssen dort sein, wo die Italiener sind, wie in Saarbrücken in Deutschland, wo eine Gemeinschaft von über 30.000 Italienern vorhanden ist.
Sehr geehrter Herr Außenminister, Giulio Terzi di Sant‘ Agata, sind nicht 30.000 Italiener in Astana, Chisinau, Podgorica, Pristina, Ashgabat, Nouakchott, Ho Chi Min City, Chongquing, wo neue Konsulate eröffnet wurden und womit man die Schließung anderer Konsulate rechtfertigen möchte. Glauben sie mir, die Italiener im Ausland haben mehr die Notwendigkeit von Diensten als von Diplomaten.
Luigi Reale (Bedford – UK)
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