Narducci (PD): Sulla soppressione delle funzioni notarili dei consolati il Governo da risposte insoddisfacenti
Ieri, 31 gennaio 2012, il Sottosegretario Staffan De Mistura ha risposto, in Commissione esteri, all'interrogazione dell’on. Franco Narducci (PD), vicepresidente della Commissione stessa, sul ripristino delle funzioni notarili di base nelle sedi consolari, esprimendo piena comprensione per le difficoltà di molti nostri connazionali ma sottolineando come, sulla materia, i maggiori Paesi dell'Unione europea stiano muovendo nella stessa direzione dell'Italia.
Il Sottosegretario, infatti, ha evidenziato che “la logica è di sfruttare le possibilità offerte dal processo di integrazione europea, ad esempio proprio nel settore degli atti notarili, per realizzare un duplice obiettivo: semplificare le procedure e canalizzare le risorse disponibili su altri servizi consolari essenziali. È una strada seguita anche dai nostri partner europei: la Francia – ha riferito il Sottosegretario - a partire dal 1° gennaio 2005, ha abolito del tutto l'esercizio delle funzioni notarili da parte delle proprie Rappresentanze diplomatico-consolari in tutti gli Stati membri dell'Unione Europea”.
Il Sottosegretario, infatti, ha evidenziato che “la logica è di sfruttare le possibilità offerte dal processo di integrazione europea, ad esempio proprio nel settore degli atti notarili, per realizzare un duplice obiettivo: semplificare le procedure e canalizzare le risorse disponibili su altri servizi consolari essenziali. È una strada seguita anche dai nostri partner europei: la Francia – ha riferito il Sottosegretario - a partire dal 1° gennaio 2005, ha abolito del tutto l'esercizio delle funzioni notarili da parte delle proprie Rappresentanze diplomatico-consolari in tutti gli Stati membri dell'Unione Europea”.
Inoltre, il Governo ha precisato che, secondo la nuova disposizione, “i capi degli uffici consolari possono in ogni caso ricevere dai cittadini italiani testamenti pubblici, segreti ovvero internazionali”. Di fronte a oggettiva impossibilità di rivolgersi ad un notaio in loco, l'ufficio consolare deve inoltre trattare atti che rivestonocarattere di necessità ed urgenza. Tale fattispecie può trovare applicazione, in ragione della loro età, a favore dei pensionati richiesti di dare dimostrazione della loro esistenza in vita presso la banca incaricata del pagamento della pensione. De Mistura ha assicurato, infine, che “le nostre Rappresentanze diplomatico-consolari continueranno a monitorare costantemente l'evolversi della situazione ed a valutare con la massima attenzione i suggerimenti provenienti dall'utenza per rendere il più agevole possibile il ricorso agli studi notarili locali da parte dei cittadini italiani”.
L’on. Narducci, nel prendere atto della risposta alla sua interrogazione, ha ringraziato il Sottosegretario per l'apertura del Governo sugli aspetti delle funzioni notarili, che sta molto a cuore alle nostre comunità all’estero, ma ha sottolineato la necessità di fare di più in merito per non penalizzare gli italiani residenti all’estero, alle prese con oneri spesso elevati. “Le risorse – ha sottolineato Narducci – considerando che gli atti notarli non sono grati e generano entrate attraverso le percezioni per gli atti prodotti; risorse che potrebbero migliorare il bilancio degli esteri se si lavora per “far acquisire gli introiti derivanti dalle percezioni consolari al bilancio del Ministero degli affari esteri in luogo del Ministero dell'economia e delle finanze”. Inoltre, l’on. Narducci ha chiesto al Governo di disporre affinché “le sedi consolari possano conservare funzioni notarili per gli atti di minore complessità per ovviare alle lamentele dei cittadini italiani all'estero, anche in vista dell'implementazione, ad oggi rimasta solo sulla carta, del cosiddetto «consolato digitale». (www.franconarducci.eu)
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