14 ott 2011

CGIE, CAROZZA: CONTINUARE A DIFENDERE ITALIANI ALL'ESTERO

(NoveColonne ATG) Roma - “E' un momento tra i più delicati e difficili per le politiche rivolte agli italiani che vivono all'estero ma non bisogna mollare”. Elio Carozza, segretario generale del Consiglio generale degli italiani all'estero aprendo al ministero degli Affari esteri i lavori dell'Assemblea plenaria del Cgie, ha espresso il malessere della comunità italiana residente all'estero e ricordato che “crisi economica, instabilità politica ed episodi legati al costume incidono negativamente sulla vita di milioni di connazionali”.
“Connazionali che, - secondo Carozza - si sentono sottovalutati e ignorati e che sono preoccupati per il rischio di vedere tagliato il cordone ombelicale con la madre patria”. “Per non tradire una parte importante della storia degli italiani all'estero - ha aggiunto - abbiamo il dovere di trovare le modalità per continuare a difendere gli interessi degli italiani all'estero”. “Le questioni relative degli italiani all'estero sono marginalizzate dall'attenzione politica - ha aggiunto Carozza - viviamo una sensazione di impotenza e disagio: un'umiliazione. Tuttavia affronteremo i problemi degli italiani residenti all'estero in questa assemblea in maniera positiva perché c'è volontà e determinazione”. Bisogna, secondo il segretario generale del Cgie “reagire, combattere, resistere: sono queste le armi per risalire la china e trovare risposte ai bisogni degli italiani che vivono nel mondo. Abbiamo - ha aggiunto Carozza - il dovere di continuare con testardaggine a difendere i diritti per gli italiani all'etero e investire sul patrimonio culturale, economico e finanziario costituito dagli italiani che vivono nel mondo”. “Adesso - ha continuato - dobbiamo guardare in avanti e tutti insieme. Non è questo il momento di creare divisioni”. “Dopo la riforma costituzionale che aveva creato la circoscrizione estero e la legge sul voto all'estero eravamo tutti convinti che si sarebbe aperta per gli italiani all'estero una nuova fase storica. Non era una conquista ma era un punto di partenza: una nuova stagione” ha detto Carozza. “Avevamo la consapevolezza dei mutamenti intervenuti tra e nelle nostre comunità. L'emigrazione italiana aveva riscattato se stessa e vinto una battaglia storica. In questi ultimi tre anni - ha però sottolineato Carozza - abbiamo invece assistito al paradosso dei paradossi: l'attacco subdolo e poi frontale alla rappresentanza, un forte ridimensionamento dei finanziamenti, disattenzione e disinteresse da parte del governo”.

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