GIOVEDÌ 13 OTTOBRE 2011 21:00
ROMA\ aise\ - Plenaria straordinaria del Cgie nella prima settimana di dicembre; incontro formale con il Capo dello Stato; sensibilizzare tutte le forze politiche in Parlamento sul tema della realtà italiana all’estero; esprimere un parere anticipato sulle proposte contenute nella finanziaria. Questi i quattro punti dell’ordine del giorno che il consigliere Carlo Consiglio ha presentato oggi al segretario generale del Cgie e all’assemblea, già firmato da un numero consistente di colleghi.
Ha illustrato il documento lo stesso Consiglio ribadendo "che le intenzioni di chi si è fatto promotore d questa iniziativa e di chi ha raccolto le firme non è assolutamente quella di creare una divisione all’interno del Cgie, ma al contrario è l’inizio di un discorso volto a rinnovare l’unità di questo Consiglio generale", "unità importante per affrontare problematiche e sfide attuali e future".
"Chi promuove l’iniziativa – ha proseguito Consiglio - ritiene che in questo particolare momento l’unica autorità presente oggi in Italia in grado di esprimersi super partes e di dare, con la propria autorevolezza, una svolta diversa a quella che stiamo prendendo, possa essere solo il Capo dello Stato che, nella sua estrema saggezza, può rappresentare anche gli italiani all’estero, più volte avendone dato dimostrazione e facendovi riferimento".
A Napolitano Consiglio rivolge "questo accorato appello", per "trasmettere l’idea che si sta per recidere il cordone ombelicale che lega gli italiani emigrati alla madre patria. Stiamo perdendo anche i giovani – ha aggiunto - cui erano state date aspettative e che avevano dato segnali di voler partecipare alle attività comunitarie. Se li perdiamo non ci sarà più possibilità di poterli riprendere. Al Capo dello Stato – per il consigliere - dobbiamo rappresentare questa situazione perché ci dia una mano ad affrontarla".
Il segretario generale è intervenuto a questo punto a precisare che nell’incontro con Napolitano "andremo a parlare del pericolo del distacco".
Il dibattito successivo è stato animato, tra gli altri, dai consiglieri Ferretti, Losi, Rizzola, Bertali, Casagrande, Lombardi, Coletta, Di Siena, Della Nebbia, Schiavone, Pozzetti, Conte e Nardi. In molti si sono detti d’accordo con il contenuto della mozione di Consiglio, avanzando proposte ed idee aggiuntive.
In particolare, Ferretti ha rilevato la necessità di "prioritare". "Il Cgie – ha detto - non può fare tutto quello che ha fatto in passato. Per me le priorità sono assemblea plenaria, Comitato di Presidenza e le continentali. Dal Capo dello Stato – ha aggiunto - dobbiamo andare tutti assolutamente".
"Condivisibili le istanze di Consiglio" per Pierluigi Loisi, Bertali, Casagrande e Rizzola: quest’ultimo in particolare ha messo in dubbio la necessità di svolgere la straordinaria, viste le carenze finanziarie, evidenziando d’altro canto l’esigenza di tenere l’incontro con Napolitano "preparati e muniti di dossier e documenti".
Per Lombardi "è necessaria la richiesta immediata di un incontro già da adesso al Capo dello Stato" e "la convocazione in una stessa giornata o fine settimana della Giornata della protesta degli italiani all’estero", in 50 60 città del mondo, sotto lo slogan "Italia ci sei? Vuoi continuare ad avere una presenza nel mondo? "". Mobilitazione dalla quale scaturirà per Lombardi un documento da consegnare al Capo dello Stato.
Da parte di Giorgio Mauro è stata quindi avanzata la proposta che "il gruppo di lavoro proposto da Carozza sia permanente e che sia formato da Segretario generale e vice segretario". Dello stesso parere Siena, secondo cui, superati "i dubbi iniziali", "bisogna andare alla terza assemblea per chiedere un incontro con il Capo dello Stato, ma prima bisogna creare il Comitato Permanente che stimoli la mobilitazione generale dell’altra Italia".
Secondo Pozzetti invece "occorre distinguere tra l’incontro con il Capo dello Stato e la plenaria straordinaria", eventi che "non necessariamente devono coincidere". Dello stesso avviso anche Nardi che ha proposto l’organizzazione di "una unità di crisi fatta all’interno del Cdp", con l’obiettivo di un incontro con Napolitano. "Sarebbe così – ha detto - un incontro utile e non una cerimonia formale". "Per fare questo – ha aggiunto – non credo ci sia bisogno di una plenaria".
Da parte di Andrea Amaro è pervenuto poi l’invito ad "un reciproco incontro e non allo scontro". D’accordo con Consiglio e Carozza, per Amaro "non siamo ad un braccio di ferro dove qualcuno vince e qualcuno perde". Per il consigliere è poi "giusto richiedere con passione e convinzione l’incontro con Napolitano. Sulla base della sua risposta potremmo decidere eventuali convocazioni o meno". Infine, "da oggi alla fine dell’anno dobbiamo mettere in atto una campagna di mobilitazione".
Ha concluso le discussioni il segretario generale Carozza, sottolineando anch’egli la necessità di rivolgere la richiesta di un incontro con Napolitano a cui "non porremo questioni finanziarie, ma al quale andremo a spiegare le nostre preoccupazioni per il futuro". Richieste avanzabili anche tramite lettera aperta.
"Dobbiamo poi portare avanti – ha aggiunto - un’iniziativa di sensibilizzazione e mobilitazione nei territori, perché abbiamo l’esigenza di spiegare come stanno le cose a tutti, specie a chi nel territorio opera. Anche al fine – ha spiegato - di far parlare di noi i media italiani".
La proposta di Consiglio è stata quindi votata ed è stata approvata all’unanimità. Domani il Cdp si riunirà con il consigliere per studiare le modalità attuative delle misure contenute nella mozione. (s.d.f.\ aise)
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