27 mag 2011

DEPUTATI PD ESTERO: RIFORMA COMITES E CGIE VA CAMBIATA

(NoveColonne ATG) Roma - “Non sono bastate le voci di dissenso provenienti da tutto il mondo dell’emigrazione e gli appelli al dialogo reiterati fino alle ultime ore per indurre la maggioranza al Senato e il governo a desistere dall’approvazione della cosiddetta riforma della rappresentanza degli italiani all’estero. La minaccia che ne deriva per il sistema di rappresentanza costruito nel corso di decenni di impegno democratico è seria, ma la ricomposizione unitaria delle forze di minoranza, che hanno espresso concordemente il loro no al provvedimento, rappresenta un elemento da non sottovalutare per il percorso futuro del provvedimento”. Lo sottolineano in una nota i deputati del Pd all’estero Gino Bucchino, Gianni Farina, Marco Fedi, Laura Garavini, Franco Narducci e Fabio Porta che confermano così l’opposizione già espressa dal gruppo del Senato: “La nostra posizione è stata chiara fin dal primo momento. Siamo contrari a questa legge perché riduce il numero dei Comites sul territorio mentre vengono contemporaneamente tagliati i servizi consolari, non consente un’articolazione della rappresentanza nelle circoscrizioni maggiori, introduce il maggioritario che consegna la vita delle comunità in mano a pochi detentori di risorse e di potere, colpisce il mondo associativo e penalizza i patronati con l’introduzione di incompatibilità mirate, apre la porta alla frammentazione con l’abbassamento del numero delle firme richieste per la presentazione delle liste, affossa la positiva esperienza dei ‘Piani Paese’, trasforma il CGIE da organismo di rappresentanza nei confronti delle istituzioni italiane a organismo di coordinamento dell’intervento pubblico all’estero, esclude totalmente la rappresentanza sociale dall’assemblea generale interrompendo traumaticamente la funzione storica di ponte con le comunità che l’associazionismo nazionale e il mondo sindacale ha svolto e continua a svolgere”.

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