(Nove Colonne ATG) Roma - “In un momento così noi saremo pronti a batterci per l’Italia, anche fuori dalle nostre imprese, con tutta la nostra energia, con tutta la nostra passione, con tutto il nostro coraggio”. E’ questo l’“l’avviso finale” lanciato dal presidente di Confindustria Emma Marcegaglia dal palco dell’assemblea generale che si è tenuta presso l’Auditorium di Roma. Un intervento a tutto campo quello del numero uno di viale dell’Astronomia, dai toni duri e preoccupati per la condizione politico-economica che attraversa il nostro paese, che ha toccato la crisi europea, la spesa pubblica italiani, gli investimenti, i rapporti con i sindacati e il prossimo referendum. Marcegaglia avverte che l’Italia “ha già vissuto il suo decennio perduto”, segnato da “minore competitività e bassa crescita”. In questa contingenza “dobbiamo muoverci in fretta” perché “temporeggiare o muoversi a piccoli passi è un lusso che non possiamo più permetterci. I concorrenti - aggiunge - non stanno lì a guardare e le speranze dei giovani non aspettano”. Per ‘raddrizzare’ la barra del paese serve “uno scatto d’orgoglio di tutta la classe dirigente del Paese”, che “si abbassino i toni della polemica politica. Cessino attacchi e delegittimazioni reciproche”. Insomma, la politica litigiosa e chiusa in se stessa è un danno e un lusso che non possiamo permetterci e quindi “questa è la prima grande riforma di cui l'Italia ha bisogno”. Poi, guardando agli schieramenti politici in campo, il presidente di Confindustria disegna un quadro impietoso nel quale “le difficoltà della maggioranza sono evidenti nel giudizio popolare”, ma “non per questo possiamo tacere che l’opposizione, tra spinte antagoniste e frammentazioni, è ancora incapace di esprimere un disegno riformista”. Certamente però il giudizio più duro è nei confronti dell’esecutivo, verso il cui operato “non possiamo nascondere la nostra delusione” perché “è da tre anni che non ci stanchiamo di avanzare proposte” e anche se “alcune cose sono state fatte nell’ultimo anno occorrono interventi più incisivi, soprattutto sulle infrastrutture e sul fisco”. Su quest’ultimo punto il numero uno di viale dell’Astronomia afferma: “La leva fiscale è un potente incentivo per rilanciare lo sviluppo. Per questo la riforma fiscale rimane per noi importantissima” la cui realizzazione “ora deve entrare nel vivo” affinché venga approvata “prima che la legislatura si avvii all’epilogo”. La linea che Marcegaglia traccia rispetto alla riforma fiscale è quella del “ridurre insieme le imposte sulle imprese e sui lavoratori, semplificare e dare certezza delle norme, combattere l’evasione fiscale senza attuare una vera e propria oppressione di controlli su chi le tasse già le paga”.
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