(NoveColonne ATG) Roma - L’aula di Montecitorio ha approvato in via definitiva il cosiddetto ‘decreto omnibus’ già approvato dal Senato. I voti favorevoli sono stati 301, 280 i contrari e 2 gli astenuti. Tra le misure principali contenute nel decreto c’è il discusso emendamento che abroga tutte le norme che riguardano la realizzazione di impianti nucleari in Italia. La norma, approvata in aprile durante il passaggio del decreto nell’aula del Senato, serve a cancellare il referendum sul nucleare in programma il prossimo 12 e 13 giugno. Sull’opportunità o meno di far svolgere comunque la consultazione, dovrà esprimersi nei prossimi giorni la corte di Cassazione. Il leader del Partito Democratico Pier Luigi Bersani si è augurato, nonostante l’approvazione del decreto, che la “Cassazione possa decidere diversamente” e non cancellare il referendum. Duro l’intervento in aula del leader dell’Italia dei Valori Antonio Di Pietro: “Il 12 e 13 giugno, il referendum c’è e ci sarà, non rinunciamo ad esercitare il nostro diritto costituzionale” ha detto durante la dichiarazione di voto finale. Secondo il capogruppo del Pd alla Camera Dario Franceschini, il decreto è “un’accozzaglia di cose messe insieme senza nessuna logica o disegno politico” ed è “un imbroglio solo per cercare di evitare il referendum come ha detto il presidente del Consiglio il 26 aprile”.
“È soltanto un trucco e la Cassazione non potrà che valutare queste cose” ha urlato in aula Franceschini che accusa governo e maggioranza di avere “paura dei referendum e dei ballottaggi”. Al di là dell’emendamento sul nucleare, il decreto approvato in via definitiva dall’aula di Montecitorio prevede il reintegro dei fondi Fus in favore della cultura e un finanziamento del Fondo unico per lo spettacolo coperto con l’aumento dell’aliquota dell’accisa sui carburanti; un programma straordinario di interventi conservativi per Pompei; la proroga fino al 31 dicembre 2012 del divieto per i soggetti che esercitano l’attività televisiva in ambito nazionale, attraverso più di una rete, di acquisire partecipazioni in imprese editrici di giornali quotidiani o di partecipare alla costruzione di nuove imprese editrici di quotidiani; una deroga, per le sole aziende sanitarie della regione Abruzzo colpita nel 2009 dal terremoto, per il 2011 ai parametri di spesa per il personale a tempo determinato e per i contratti di formazione lavoro; l’ampliamento delle funzioni della Cassa depositi e prestiti che può assumere partecipazioni in società considerate strategiche per il Paese purché non siano in crisi e risultino in una stabile situazione di equilibrio finanziario, patrimoniale ed economico e siano caratterizzate da adeguate prospettive di redditività.
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