17 giu 2012

PD, BERSANI SI CANDIDA A PREMIERSHIP: PRIMARIE APERTE


(NoveColonne ATG) Roma - Intervenendo alla Direzione nazionale del Partito democratico, Pier Luigi Bersani propone primarie aperte per la premiership, annunciando la sua candidatura. Tra i tanti temi affrontati quello della legge elettorale, su cui il segretario del Pd raccoglie la sfida del segretario del Pdl Angelino Alfano, verificando se in tre mesi si possa riuscire a trovare l' accordo, ma dicendo un chiaro "no" alla proposta del semipresidenzialismo.
E sul destino del governo Monti, mette a tacere le polemiche degli ultimi giorni nel partito: "Per noi la legislatura si chiude nel 2013. Sappiamo che non è tutto nelle nostre mani e vediamo segnali di instabilità che però non vengono da noi". Per il dopo Monti Bersani propone un "patto di legislatura dei democratici e dei progressisti", aperto non soltanto "ai partiti di un centrosinistra di governo, ma ad associazioni, movimenti, liste civiche, sindaci e amministratori e singole personalità". E quindi entro l' anno il segretario del Pd lancia entro il 2012 delle primarie aperte "per la scelta del candidato premier dei progressisti e dei democratici italiani". Bersani inoltre rivela: "Io mi candiderò, ma dentro a quel percorso e in una giornata di grande partecipazione”. Per quanto riguarda la legge elettorale il segretario democratico rilancia il doppio turno, dicendo "basta alle liste bloccate: per noi la strada maestra sono i collegi" e sottolineando che bisogna dare "massima attenzione alla governabilità e quindi alla possibilità dei cittadini di pronunciarsi utilmente sull' indirizzo di governo". "Ai primi di luglio - sostiene - dobbiamo sapere con ragionevole certezza la soluzione". Inoltre, secondo Bersani la riforma dovrà essere liberata "da ogni condizionamento, il semipresidenzialismo non è percorribile in questo scorcio di legislatura". Sulle alleanze il segretario del Pd lancia un aut aut a Di Pietro: "Chiedo rispetto reciproco. Veda un po' se vuole insultarci ogni giorno e se vuole mancare di rispetto alle istituzioni della Repubblica o vuole fare l' accordo con noi. Le due cose insieme non stanno". E a Grillo: "Che vuole fare? Dire cosa si vuol fare significa non limitarsi alle proposte sulla raccolta differenziata, ma dire qualcosa di più preciso".

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