29 giu 2012

RIFORME, CON SENATO FEDERALE CANCELLATI I SENATORI ELETTI ALL'ESTERO


(NoveColonne ATG) Roma - Sì di Palazzo Madama al Senato federale, con una riduzione dei senatori dagli attuali 315 a 250 e 21 rappresentanti delle Regioni. Con i voti della "vecchia maggioranza" Pdl, Lega nord e Coesione nazionale (153 sì, 136 no e 5 astenuti) l' Assemblea di Palazzo Madama ha deciso di istituire un Senato Federale composto da 250 senatori eletti a suffragio universale e diretto su base regionale, prevedendo che nessuna Regione può avere un numero di senatori inferiore a sei (il Molise ne ha due, la Valle d' Aosta uno).
Cancellati invece i senatori eletti all' estero. La ripartizione dei seggi si effettuerà in proporzione alla popolazione delle singole Regioni come risulta dall' ultimo censimento generale, "sulla base dei quozienti interi e dei più alti resti". Nella norma approvata il 27 giugno si prevede inoltre che ai lavori del Senato federale partecipino anche un rappresentante per ogni Regione, "eletto fra i propri componenti all' inizio di ogni legislatura" (per il Trentino Alto Adige i consigli delle province autonome di Trento e Bolzano eleggono ciascuno un membro). I rappresentanti delle Regioni avranno diritto di voto sulle materie di legislazione concorrente e di interesse degli enti territoriali. Con l'approvazione dell'articolo 2 del testo di riforma costituzionale, così come riscritto dai senatori leghisti Roberto Calderoli e Sergio Divina, vengono cancellati completamente i senatori eletti all'estero e non solo ridotti da 6 a 4 come prevedeva il testo frutto dell'accordo Abc. Secondo il senatore del Pdl Raffaele Fantetti, il voto del suo partito su questo punto sarebbe comunque subordinato a un accordo politico all'interno della vecchia maggioranza Pdl- Lega che prevede di cambiare il testo a Montecitorio per passare da 8 deputati eletti all'estero (come stabilito la scorsa settimana con il voto al Senato) a 12, con un risarcimento almeno numerico rispetto alla cancellazione dei senatori: con l'iniziale previsione di una riduzione dei senatori eletti all'estero da 6 a 4 e dei deputati da 18 a 8, infatti, i rappresentanti degli italiani all'estero sarebbe stati comunque 12. “Pdl e Lega si sono resi protagonisti al Senato di un atto gravissimo. L'emendamento che cancella i senatori eletti all'Estero toglie a tanti cittadini italiani nel mondo il diritto di essere rappresentati, vanificando cosi anni di battaglie volte ad affermare un diritto sacrosanto. Ora bisogna porre immediato rimedio a questo atto irresponsabile che chiude le porte del nostro Paese a tanti cittadini che con orgoglio rivendicano il loro essere italiani e di cui l'Italia ha, specie in questo momento di difficoltà, grandissimo bisogno” ha sottolineato il segretario dell'Udc Lorenzo Cesa.

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