(NoveColonne ATG) Roma - La situazione di crisi economico-finanziaria che attraversa il nostro Paese costringe anche il Mae a stringere i cordoni della borsa. Tuttavia in occasione dell' Assemblea Plenaria del Cgie che si è aperta martedì 28 febbraio alla Farnesina, è stata ribadita la volontà del ministro e dell' Esecutivo di stare accanto ai nostri concittadini all' estero e di non eludere le questioni critiche. Nella relazione del Governo del ministro degli Esteri Giulio Terzi, assente nell' occasione, letta all' assemblea dal Direttore Generale per gli Italiani all' Estero e le Politiche migratorie, Carla Zuppetti, ha affermato che "questo Governo è fortemente impegnato a consolidare ulteriormente i legami con i connazionali all' estero, che sono parte integrante dell' identità nazionale".
Toccando la questione del processo di riforma dei Comites e del Cgie, Terzi ricorda che "al momento è all' attenzione della commissione Affari Esteri e Comunitari dalla Camera. E' auspicabile - aggiunge - che si approfitti appieno del tempo che ancora resta per trovare un' intesa che consenta, nell' esaminare il testo, di tenere conto delle legittime aspettative degli italiani all' estero quanto al ruolo ai compiti e alle modalità di funzionamento di tali organismi rappresentativi". In attesa di possibili sviluppi parlamentari, il ministro procederà intanto a richiedere alla rete all' estero di formulare le previsioni di spesa: sulla base dei dati annui appena resi noti dell' allineamento schedari consolari/Aire gli elettori dovrebbero essere circa 3,6 milioni, mentre nel 2004 erano 2,5 milioni - in modo da avere la quantificazione degli oneri complessivi. A seguito dell' incremento del numero degli aventi diritto al voto, dunque, l' aumento degli oneri organizzativi e delle spese postali e di stampa si stimano in almeno 16 milioni di euro. Riguardo alla fragilità della nostra rete diplomatico consolare, che il titolare della Farnesina ricorda essere "la quarta al mondo per numero di sedi, ma con risorse finanziarie e umane sempre più scarse", "in linea con la particolare attenzione posta da questo Governo alla spending review ho dato indicazioni che il piano di razionalizzazione della rete - messo a punto nei mesi scorsi - non venga confermato e implementato finché non sarà stato presentato e discusso in Parlamento un complessivo piano di revisione della spesa di questa Amministrazione". Nella relazione un passaggio viene dedicato anche alla lingua e alla cultura italiana all' estero rispetto alla quale, in una condizione "di ulteriore significativa riduzione delle risorse disponibili" è stata applicata quale strumento che cercasse di bilanciare gli effetti negativi "una riduzione non lineare ma selettiva dei contributi da assegnare ai singoli Enti in relazione alle attività svolte, dando priorità ai corsi di lingua della fascia dell' obbligo scolastico". Infine, riguardo al futuro incerto nel quale si trova Rai International Terzi spiega nella lettera letta al Cgie: "Auspico che i progetti di razionalizzazione in atto non si traducano in una riduzione del livello di informazione della conoscenza sull' Italia all' estero" dal momento che "il servizio radiotelevisivo pubblico è un elemento fondamentale della presenza politica, culturale ed economica dell' Italia nello scenario internazionale . A testimonianza dell' impegno del Governo verso Rai International - conclude Terzi -, al fine di assicurare un miglioramento del livello dell' offerta informativa e di soddisfare le esigenze dei nostri connazionali all' estero, il Dipartimento per l' Editoria della presidenza del Consiglio, unitamente alla Rai, sta studiando una rimodulazione del riparto dei fondi tra le diverse convenzioni attualmente in essere".
Toccando la questione del processo di riforma dei Comites e del Cgie, Terzi ricorda che "al momento è all' attenzione della commissione Affari Esteri e Comunitari dalla Camera. E' auspicabile - aggiunge - che si approfitti appieno del tempo che ancora resta per trovare un' intesa che consenta, nell' esaminare il testo, di tenere conto delle legittime aspettative degli italiani all' estero quanto al ruolo ai compiti e alle modalità di funzionamento di tali organismi rappresentativi". In attesa di possibili sviluppi parlamentari, il ministro procederà intanto a richiedere alla rete all' estero di formulare le previsioni di spesa: sulla base dei dati annui appena resi noti dell' allineamento schedari consolari/Aire gli elettori dovrebbero essere circa 3,6 milioni, mentre nel 2004 erano 2,5 milioni - in modo da avere la quantificazione degli oneri complessivi. A seguito dell' incremento del numero degli aventi diritto al voto, dunque, l' aumento degli oneri organizzativi e delle spese postali e di stampa si stimano in almeno 16 milioni di euro. Riguardo alla fragilità della nostra rete diplomatico consolare, che il titolare della Farnesina ricorda essere "la quarta al mondo per numero di sedi, ma con risorse finanziarie e umane sempre più scarse", "in linea con la particolare attenzione posta da questo Governo alla spending review ho dato indicazioni che il piano di razionalizzazione della rete - messo a punto nei mesi scorsi - non venga confermato e implementato finché non sarà stato presentato e discusso in Parlamento un complessivo piano di revisione della spesa di questa Amministrazione". Nella relazione un passaggio viene dedicato anche alla lingua e alla cultura italiana all' estero rispetto alla quale, in una condizione "di ulteriore significativa riduzione delle risorse disponibili" è stata applicata quale strumento che cercasse di bilanciare gli effetti negativi "una riduzione non lineare ma selettiva dei contributi da assegnare ai singoli Enti in relazione alle attività svolte, dando priorità ai corsi di lingua della fascia dell' obbligo scolastico". Infine, riguardo al futuro incerto nel quale si trova Rai International Terzi spiega nella lettera letta al Cgie: "Auspico che i progetti di razionalizzazione in atto non si traducano in una riduzione del livello di informazione della conoscenza sull' Italia all' estero" dal momento che "il servizio radiotelevisivo pubblico è un elemento fondamentale della presenza politica, culturale ed economica dell' Italia nello scenario internazionale . A testimonianza dell' impegno del Governo verso Rai International - conclude Terzi -, al fine di assicurare un miglioramento del livello dell' offerta informativa e di soddisfare le esigenze dei nostri connazionali all' estero, il Dipartimento per l' Editoria della presidenza del Consiglio, unitamente alla Rai, sta studiando una rimodulazione del riparto dei fondi tra le diverse convenzioni attualmente in essere".
Se non ci sono soldi, e meglio che i COMITES vengono chiusi.Usati quei contributi per altri bisogni, Tanto tutti questi comitati non fanno nulla che possa essere di interesse di noi italiani residenti all´estero.
RispondiEliminagrazie
totó