(NoveColonne ATG) Bruxelles - Ben 8 milioni di persone in età di voto risiedono attualmente in uno Stato dell’Unione europea diverso da quello di origine e, in quanto cittadini Ue, hanno diritto di votare o di candidarsi alle elezioni locali del paese in cui risiedono.
Tuttavia, secondo una nuova relazione pubblicata dalla Commissione europea, attualmente solo il 10% esercita questo diritto. Sebbene la maggior parte dei paesi abbia recepito in modo soddisfacente la normativa dell’Ue in materia, continuano infatti ad esserci degli ostacoli. Inoltre, alcuni cittadini non sembrano essere a conoscenza dei loro diritti e le procedure risultano talvolta troppo macchinose. La Commissione intende quindi cooperare con le autorità nazionali, regionali e locali per individuare e risolvere le difficoltà che ancora impediscono ai cittadini di esercitare appieno i loro diritti elettorali. La proposta di proclamare il 2013 Anno europeo dei cittadini costituisce una buona occasione per far conoscere meglio i diritti dei cittadini dell’Unione europea. “Che si tratti di alberi da piantare, di servizi di emergenza o di trasporti locali, le decisioni prese a livello comunale incidono sulla vita di chiunque abiti nella zona. Per questo motivo, ai sensi dei trattati Unione europea, i cittadini dell’Unione godono degli stessi diritti democratici di voto e di eleggibilità alle elezioni comunali in tutti e 27 gli Stati membri dell’Ue, ovunque essi risiedano - ha dichiarato Viviane Reding, vicepresidente della Commissione europea e Commissaria per la Giustizia, i diritti fondamentali e la cittadinanza - Continueremo a lavorare con gli Stati membri per far sì che questi diritti siano efficacemente applicati e che tutti i cittadini dell’Unione possano esprimersi sui temi che stanno loro a cuore”.
Nessun commento:
Posta un commento