(NoveColonne ATG) Roma - È morto il primo marzo Lucio Dalla: il cantautore bolognese è stato stroncato da un attacco cardiaco a Montreaux, in Svizzera, dove era impegnato per una serie di concerti. Il 4 marzo avrebbe compiuto 69 anni. La sua ultima apparizione in televisione è stata nell'ultima edizione del Festival di Sanremo presentata da Gianni Morandi.
Sul palco dell'Ariston Dalla si è esibito con il giovane Pierdavide Carone. Il mondo della musica piange la morte dell'artista: "È morto un amico caro, un compagno di vita, un compagno di strada" così il collega Antonello Venditti esprime il suo dolore : "E' uno di quei momenti in cui non ci sono parole". "Mi auguro solo - aggiunge il cantante romano - che Dalla venga ricordato nel modo giusto". A ricordare Dalla anche Federico Moccia: "Era una persona straordinaria. Un uomo ricco di creatività e fantasia". "L'ho visto di recente a Sanremo: mi ha stretto la mano e ha detto di ricordare mio padre - racconta Moccia -, è doloroso sapere che non c'è più: ha rappresentato un periodo bellissimo di tutta la mia adolescenza. Raccontava con le sue canzoni in maniera particolare tutte quelle suggestioni che un ragazzo vive a quell'età. Era anche una persona simpatica. Come non pensare a ‘Attenti al lupo?'". "A Sanremo - continua la scrittore - si è presentato con un pezzo bellissimo e insieme a un giovanissimo cantautore ‘figlio' di un talent show dimostrando, al di là di ogni pregiudizio, di essere una persona intelligente e pronta al confronto e al cambiamento". “Non potrò mai dimenticare il suo telegramma al mio primo Sanremo, mi scrisse: ‘Olè’. Fu il primo messaggio e ne fui onorato, ci mancherà tanto la sua genialità, era un grande…” racconta invece Eros Ramazzotti mentre Eugenio Finardi parla di Dalla come “un uomo fiero, ironico, molto emiliano. Un grande musicista”: L'avevo visto a Sanremo pochi giorni fa, - aggiunge Finardi - sempre allegro, con quei suoi occhi da Elfo che sembravano guardarti dentro e sorridere di ciò che vedevano. Sembrava eterno. Lo stesso che clowneggiava con il clarinetto alla Palazzina Liberty di Milano, quando lo vidi per la prima volta mentre cantava ‘Com'è Profondo Il Mare’, 30 anni fa. Lo stesso che cantava ‘Paff Bum’ con i mitici Yardbirds, guadagnandosi il rispetto e la gratitudine di noi piccoli rocker. Un jazzista inventatosi cantautore trasformato in Pop Star. Mi ha fatto l'onore di suonare in 2 mie canzoni”.
Sul palco dell'Ariston Dalla si è esibito con il giovane Pierdavide Carone. Il mondo della musica piange la morte dell'artista: "È morto un amico caro, un compagno di vita, un compagno di strada" così il collega Antonello Venditti esprime il suo dolore : "E' uno di quei momenti in cui non ci sono parole". "Mi auguro solo - aggiunge il cantante romano - che Dalla venga ricordato nel modo giusto". A ricordare Dalla anche Federico Moccia: "Era una persona straordinaria. Un uomo ricco di creatività e fantasia". "L'ho visto di recente a Sanremo: mi ha stretto la mano e ha detto di ricordare mio padre - racconta Moccia -, è doloroso sapere che non c'è più: ha rappresentato un periodo bellissimo di tutta la mia adolescenza. Raccontava con le sue canzoni in maniera particolare tutte quelle suggestioni che un ragazzo vive a quell'età. Era anche una persona simpatica. Come non pensare a ‘Attenti al lupo?'". "A Sanremo - continua la scrittore - si è presentato con un pezzo bellissimo e insieme a un giovanissimo cantautore ‘figlio' di un talent show dimostrando, al di là di ogni pregiudizio, di essere una persona intelligente e pronta al confronto e al cambiamento". “Non potrò mai dimenticare il suo telegramma al mio primo Sanremo, mi scrisse: ‘Olè’. Fu il primo messaggio e ne fui onorato, ci mancherà tanto la sua genialità, era un grande…” racconta invece Eros Ramazzotti mentre Eugenio Finardi parla di Dalla come “un uomo fiero, ironico, molto emiliano. Un grande musicista”: L'avevo visto a Sanremo pochi giorni fa, - aggiunge Finardi - sempre allegro, con quei suoi occhi da Elfo che sembravano guardarti dentro e sorridere di ciò che vedevano. Sembrava eterno. Lo stesso che clowneggiava con il clarinetto alla Palazzina Liberty di Milano, quando lo vidi per la prima volta mentre cantava ‘Com'è Profondo Il Mare’, 30 anni fa. Lo stesso che cantava ‘Paff Bum’ con i mitici Yardbirds, guadagnandosi il rispetto e la gratitudine di noi piccoli rocker. Un jazzista inventatosi cantautore trasformato in Pop Star. Mi ha fatto l'onore di suonare in 2 mie canzoni”.
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