30 mar 2012

Dall’Unaie, stop allo smantellamento delle politiche per gli italiani all’estero

(Roma, 29 marzo 2012) – Ferma condanna all’assoluta mancanza di attenzione verso le comunità italiane all’estero, e invito a riconsiderare le scelte politiche fin qui operate, è stata espressa dal Comitato esecutivo dell’Unaie (Unione Nazionale Associazioni di Immigrazione ed Emigrazione) riunito a Roma con all’ordine del giorno, tra l’altro, anche lo stato di attuazione del Progetto Expo2015 che nelle intenzioni dei proponenti dovrà coinvolgere decine di migliaia di discendenti italiani e italici per presentare nella grande rassegna milanese anche l’altra faccia dell’Italia all’estero, quella delle eccellenze.
Il Comitato esecutivo si è poi soffermato ampiamente sulla situazione finanziaria del bilancio Mae, con i suoi risvolti per le comunità all’estero, e sulla legge per la stabilizzazione del Museo Nazionale dell’Emigrazione, illustrata nella relazione introduttiva dal Presidente dell’Unaie, on. Franco Narducci.
Le associazioni aderenti all’UNAIE (oltre trenta, a carattere provinciale e regionale) hanno registrato attraverso la propria rete all’estero – composta da centinaia di circoli, famiglie e sodalizi – gli effetti negativi prodotti dalla drastica e progressiva diminuzione dei pochi finanziamenti destinati all’emigrazione, a partire dal 2008 e senza soluzione di continuità fino al 2012, nonostante che nello stesso periodo i cittadini italiani iscritti all’AIRE siano aumentati di circa il 40% del totale.
Sono soprattutto lo smantellamento dei servizi consolari, i tagli all’assistenza diretta ai cittadini indigenti, all’insegnamento della lingua italiana e la vergognosa questione del pagamento delle pensioni all’estero ad avere creato enormi difficoltà e alimentato la sensazione di totale disinteresse dello Stato verso le nostre comunità emigrate, abbandonate a se stesse. Come detto, il sostegno alle succitate attività è stato ampiamente ridotto dal precedente Governo; dal 2008 al 2012, infatti, in totale si registra un taglio di ben 42.283.206 euro, cioè del 72,25%, un vera e propria sforbiciata che nessun settore ha mai visto e che denota una scarsa considerazione verso la storica realtà dell’emigrazione italiana come valore per il nostro Paese.
Unanime sdegno è stato espresso anche per il mancato rinnovo degli organismi di rappresentanza di base, i Comites; a tre anni dalla decisione incomprensibile di rinviare le elezioni, non è ancora certo se entro la fine di quest’anno si procederà al loro rinnovo organizzando per tempo le operazioni elettorali. Come se non bastasse, anche il voto all’estero, giunto dopo una battaglia cinquantennale, è messo in discussione; infatti, le riforme istituzionali annunciate in questi ultimi giorni prevedono una riduzione del numero dei parlamentari eletti all’estero, senza tener conto che il numero degli aventi diritto al voto all’estero è aumentato di quasi la metà rispetto al 2008, o addirittura l’abolizione del collegio estero. Se ne potrebbe dedurre che vi è un attacco pluridirezionale alle politiche per gli italiani all’estero, un atteggiamento che l’associazionismo aderente all’Unaie condanna senza mezzi termini.
Davanti a questa amara realtà l’associazionismo rappresentato dall’UNAIE lancia un appello a tutte le comunità affinché vengano rafforzate le forme di aggregazione e autoorganizzazione, senza scoraggiarsi, e rilancia l’invito al nuovo Governo affinché inverta il segno delle politiche fin qui attuate, a partire dall’IMU sulla casa posseduta in Italia dagli italiani residenti all’estero. Invito che l’Unaie intende portare nella Conferenza Stato-Regioni affinché, nella chiarezza delle competenze, si possa riprendere il filo delle politiche dell’emigrazione.
Di positivo vi è da registrare l’aumento delle adesioni all’UNAIE di altre associazioni che vogliono condividere lo spirito di lavoro a rete dell’organizzazione presieduta dall’on. Narducci. Inoltre, relativamente al Progetto Expo2015 di Milano, il Comitato esecutivo ha annunciato che nel mese di maggio si terrà un convegno di alto profilo, a Roma, per mettere a punto e rendere note le modalità operative del progetto stesso.
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Franco Narducci
Vicepresidente
Commissione Affari esteri
Camera dei Deputati, Roma

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