(NoveColonne ATG) Roma - “L’Italia è a un buon punto e ha fatto notevoli progressi negli ultimi sei mesi”: nel corso di una conferenza stampa a Roma nell’ambito della missione annuale del Fondo monetario internazionale nel nostro Paese, il direttore del dipartimento europeo Fmi, Reza Moghadam, esprime giudizi lusinghieri rispetto ai risultati raggiunti sul fronte del consolidamento fiscale. Secondo il Fondo l’Italia rappresenta “veramente un modello” in ambito europeo per quanto realizzato in questi mesi, anche se “bisogna ora fare di più sul fronte della crescita”.
Secondo Moghadam, le politiche di stabilizzazione portate avanti dal governo italiano “sono la condizione per rilanciare la crescita” ma “il percorso non si conclude qui”. Tre i temi strategici su cui la missione del Fondo si è concentrata: il consolidamento fiscale, le riforme strutturali e le banche. “Il livello di prodotto potrebbe essere il 6% in più con delle riforme strutturali. Di buono c’è che queste riforme verranno presto attuate, prima tra tutte la riforma del mercato del lavoro” sottolinea il direttore del dipartimento europeo del Fondo, che invita il nostro paese a “procedere rapidamente all'approvazione della riforma del mercato del lavoro perché creerà posti. Prima sarà attuata più rapida sarà la ripresa”. L’invito è quello di aumentare la partecipazione al lavoro “di donne e giovani, che è più bassa di altri Paesi”. Moghadam rileva inoltre che la condizione per il buon esito delle riforme e per il futuro dell’Italia è l’ampio consenso politico che si è registrato negli ultimi sei mesi nel nostro paese, “speriamo – aggiunge - sia l'indicazione di un modello da seguire anche in futuro”. Parlando del nostro sistema bancario, Moghadam ha spiegato che presenta “molte caratteristiche positive, ma anche alcuni punti critici” e le banche “devono continuare a rafforzare il proprio capitale”. Per l’Italia il Fondo individua quindi segnali positivi, ma “le stime di crescita non cambiano e per il Pil 2012 continuiamo a prevedere una contrazione dell'1,9%” sottolinea il vicedirettore del dipartimento europeo Fmi, Aasim Husain, che spiega come sia “indispensabile andare avanti con la spending review, agire rapidamente sulle voci di spesa permanenti che possano essere tagliate perché non sono produttive”. Un altro fronte su cui agire è il taglio delle tasse, che secondo Husain ridurrà l’evasione. In sintesi, secondo quanto si legge nel documento della missione Fmi in Italia, le misure assunte fino ad ora sono state importanti, “tuttavia il lavoro è solo iniziato e molto resta da fare per rilanciare la crescita e ripristinare dinamismo all'economia” e le prospettive per l’Italia restano al ribasso, in quanto “le rinnovate tensioni finanziarie potrebbero spingere al rialzo i rendimenti dei titoli di stato, restringere il credito bancario e indebolire l'attività economica”. Soddisfatto comunque il premier Mario Monti dei giudizi positivi del Fondo: “L’Italia ha fatto ciò che doveva fare per mettere i conti pubblici su basi sicure e avviare riforme incisive” afferma, sottolineando come questo non sia il momento di allentare la presa. “Non ho mai, dico mai – aggiunge Monti -, usato la parola austerità. Non era il nostro obiettivo. Un Paese che era sull'orlo del precipizio aveva bisogno di consolidare i conti pubblici. Non avendola invocata non ho ragioni di abbandonarla”. Il presidente del Consiglio auspica inoltre “che il Paese arrivi, nella primavera del 2013, ben instradato sul risanamento di bilancio e sulle riforme strutturali e soprattutto riformato con una governance che tolga incognite sul futuro”. Monti sottolinea infine come l’Italia abbia “dimostrato di saper fare le riforme da sola, con forze politiche che pur con orientamenti programmatici diversi hanno saputo dare priorità all'interesse nazionale”.
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